Sollievo

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I miei occhi si aprono istintivmente per il forte dolore che, dal braccio sinistro, sembra raggiungere la spalla, il cuore e irradiarsi poi nel resto del corpo.
La mia schiena si inarca sul materasso che non ricordo di aver mai raggiunto, mentre la mia bocca si lascia sfuggire grida di disperazione, senza il minimo imbarazzo, pregando solo per non sentire più nulla, per avere un momento di tranquillità. Voci agitate si infiammano intorno a me, forti braccia mi premono sul materasso, raddrizzando il braccio sinistro che istintivamente tentavo di portare al petto. -Basta!- urlo senza sapere a chi, o a cosa, mi sto rivolgendo.
-Cerca di stare ferma...- è la voce affaticata del pozionista ad attirare la mia attenzione, fatico a mettere a fuoco l'uomo, che vedo premere qualcosa di indistinto e bianco sul mio braccio. Presto il bianco si colora di rosso, dandomi un'orribile sensazione. Il volto contratto di Piton non ricambia il mio, restando concentrato sul lavoro che sta eseguendo, infondendomi timore e asia per via del sangue che ricopre parte del suo volto. -Draco, fai qualcosa- punta la sua bacchetta sul braccio, prendendo a sussurrare parole incomprensibili che mi ricordano una cantilena. -Cerca di calmarla, o sarò costretto a ricucirla senza magia- dice acido.
Il mio volto viene voltato verso destra, mentre dai miei occhi sento sgorgare grandi lacrime che bagnano la mano gentile, che mi conduce ad incontrare lo sguardo di Draco Malfoy, l'espressione seria e contratta, quasi arrabbiata, che però non è macchiata dal sangue. -Aiutami- la preghiera lascia le mie labbra prima che possa impedirlo e la mia mano si stringe nella sua con urgenza.
-Andrà tutto bene- mi dice con urgenza. -Se ti calmera andrà meglio, vedrai...- urlo ancora ad un'altra fitta.
-Fallo smettere!- tento nuovamente di muovermi, facendo contrarre il volto del ragazzo.
-Basta- ruggisce Piton senza muoversi. -Falle perdere i sensi piuttosto-.
-Chiudi gli occhi- mi dice la voce gentile del ragazzo con lo sguardo duro e inflessibile, mentre la sua mano, armata di bacchetta raggiunge la mia tempia. -Andrà tutto bene, chiudi gli occhi-.
-Io...- stringo gli occhi tornando al buio, mentre trattengo a stento un grido dovuto ad una forte fitta e qualcuno ferma le mie gambe pronte a scalciare.
-Sarò qui quando aprirai gli occhi, non preoccuparti- dice sicuro.
L'incantesimo del ragazzo fa sparire il dolore e tutto ciò che mi circonda, facendomi piombare in un dolce limbo, fatto solamente di vuoto.

-No! Voglio restare qui- grida la voce arrabbiata di Draco, risvegliandomi dal dolce torpore in cui ero piombata. -Le ho detto che sarei stato qui quando si sarebbe svegliata- la sua mano stringe la mia con forza.
-Potrebbero volerci molte ore prima che si svegli- dice la voce fredda di Severus Piton. -Va a riposarti, cambiarti, magari farti un bagno, hai i vestiti sporchi di sangue-.
-Certo, così verrò di nuovo chiuso nella mia stanza. Non dirmi quello che devo fare, non sei mio padre!- le parole del ragazzo sono dette con cattiveria, incattivite nel cercare un punto debole dell'interlocutore. -Questa è casa mia e se voglio restare qui, ci resto- si siede pesantemente sul letto che mi ospita, muovendo il mio corpo di pochi millimetri, sufficienti a muovere il mio corpo, ma il braccio sinistro questa volta si limita a bruciare in modo fastidioso, ma senza darmi problemi eccessivi.
Apro gli occhi quel tanto che basta a vedere l'uomo in nero, ancora sporco di sangue, seduto sconcertato su una sedia alla mia sinistra. -Non fare il ragazzino capriccioso- è freddo l'uomo. -Dovresti ascoltarmi...-.
La luce nella stanza è chiara, segno che il giorno ormai è giunto.
-È vero...-interrompo l'uomo intromettendomi e attirando i loro sguardi sorpresi. Sospiro portando gli occhi sul soffitto e ricambiando la stretta di Draco. -Il rosso non ti dona per niente- faccio una battuta orrenda, contagiata da uno strano senso di ilarità, del quale non comprendo la provenienza, cominciando a ridere alle facce stralunate dei due nella stanza.
-Mary?- chiede confuso il ragazzo biondo.
-Questo è un'effetto collaterale della pozione- dice con serietà la voce di Severus Piton, prima che il suo braccio si alzi armato su di me, facendomi tornare nel torpore che da poco ho lasciato, con solievo.

Quando i miei occhi si aprono, la mente è ancora intorpidita e qualcuno si muove freneticamente intorno a me. La luce del giorno ha già abbandonato la stanza, lasciando il suo posto alle cupe ombre notturne.
Sento male alla testa e tutto il corpo debole, devo aver perso molto sangue.
Automaticamento tento di alzarmi a sedere, sentendo di non poter vedere il pericolo, per controllare ciò che mi circonda. Soffoco un lamento, dovuto al dolore che mi provoca muovere, anche se di pochi centimetri, il braccio sinistro. Non ho il tempo di raggiungere la posizione desiderata che una mano ferma, ma gentile, mi spinge di nuovo sdraiata.
-Resta giù- dice la voce di Severus Piton, seria e pacata, in un tono che non ammette repliche. Un'altra scarica di dolore e dalle mie labbra esce un'imprecazione. -E modera il linguaggio- continua a mettere in ordine cose al di fuori della mia vista.
Non lo ascolto e tento di nuovo di sollevarmi, facendo forza sul braccio sano. -Dove...-fatico a parlare. -Dove sono?...Cosa...cosa è...successo?- tento di respingere il braccio dell'uomo che cerca di nuovo di farmi tornare distesa. -Il marchio?- domando spaventata all'uomo, che scopro avere uno sguardo meno severo del solito.
-Non ha funzionato- dice serio. -Qualcosa è andato storto- mi fa sospirare di solievo e finalmente rilassare. -Qualcosa in te ha sviato l'incantesimo, come ha fatto con i miei tentativi di guarire i tagli che ti sono comparsi sul braccio- sospira. -Ho dovuto metterti dei punti, come è di uso tra i Babbani- le sue parole non mi spaventano, non riesco a non sentirmi sollevata dal fatto di non essere marchiata. -Non so quanto sia positivo, potevi morire, di nuovo, nel corso di poche settimane hai perso decisamente troppo sangue- dice. -Non puoi rimanere qui, dobbiamo andare-.
-Dove?- una sensazione di panico mi prende improvvisamente. L'uomo si sposta verso di me, seguito da alcune borse che fluttuano a mezz'aria, seguendo i suoi gesti.
-In un posto sicuro- dice senza più guardarmi. -Ma prima dovrai fare qualcosa, dovrai stringere un patto con l'Oscuro Signore o non ti lascierà mai andare-.

Salve! Scusate, questa settimana ci ho messo un pò di più a postare, non per scrivere, ma proprio per postare!
Cosa ve ne pare? Fatemi sapere, molti di voi mi davano già Mary per spacciata, tranquilli, è più fortunata di ciò che sembra ahahah
Buon Halloween in anticipo!
Cosa accadrà?

Mary Lloyd e il Voto InfrangibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora