Estate a tratti - Parte decima

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-Oh Harry, smettila- alzo gli occhi al cielo, uscendo dalla stanza di Ginny, in cui sono stati aggiunti alcuni letti per Hermione e me, visto che questa sera i gemelli torneranno a casa e si sono rifiutati categoricamente di andare a dormire in camera di Ron. Harry non ha ovviamente perso l'occasione, proponendo di lasciargli la stanza, visto che da quando, qualche ora fa, siamo tornati alla Tana, lui non ha mai smesso di lanciarmi strane occhiate e aprire la bocca solo per dirmi che sto sbagliando a fidarmi di Malfoy. -Sei mio fratello, non potresti solamente essere felice per me una volta?-.
Inutile dire che non gli ho parlato della mia chiacchierata col Serpeverde.
-Felice per te? Dovrei essere felice perchè hai perso la testa per Malfoy?- domanda stizzito, seguendomi sul pianerottolo.
-Certo!- sbotto cominciando a scendere le scale, sentendo gli echi dei passi di Harry e altre persone dietro di me. -E non dire che è solo una cotta- ringhio senza fermarmi, anticipando il ragazzo.
-Harry, lasciala stare- dice Hermione dietro a lui, ma il ragazzo sembra non volerla ascoltare.
-La cena- la voce della Signora Weasley mi permette di velocizzare l'andatura.
-È la verità- sbotta Harry alle mie spalle, facendomi bloccare e voltare sull'ultimo gradino, il ragazzo mi avrebbe travolta se non fosse stato per la prontezza di Ron che lo ha preso per un braccio, trattenendolo.
-Ascoltami bene, Harry James Potter- punto il mio dito sul suo petto. -Prova a dire un'altra volta che quella per Draco e solo una sbandata leggera e ti assicuro che riuscirò in quello che Voldemort ha fallito negli ultimi sedici anni!- assottiglio gli occhi in direzione della sua faccia arrabbiata, prima di scivolare verso la cucina, con un suo ringhio di frustrazione.
-Ciao Mary- dicono in coro i gemelli già seduti a tavola che, quasi come se mi avessero fatto un incantesimo, fanno comparire un sorriso sul mio viso.
-Ciao ragazzi- li raggiungo, notando che la stanza ospita molte persone. Non solo i gemelli si sono riuniti per cena, ma ci sono anche alcuni membri dell'Ordine a partire da Tonks che sembra stare peggio dell'ultima volta che la ho incontrata, Lupin che in un angolo che discute col Signor Weasley e Malocchio Moody che sta però salutando Molly Weasley, boffonchiando in merito ad un turno da coprire. -Tutto bene al negozio? Beccato qualche altro furfante che cercava di intascarsi i vostri prodotti?- dico, ignorando Hermione, Harry, Ron e Ginny, appena entrati nella stanza.
-No- fa Fred. -Nessuno-.
-Ti abbiamo portato la tua scatola però- aggiunge George, pizzicandomi un braccio. -Volevi lasciarla in negozio?- stringe gli occhi.
-Non ci pensare nemmeno, non riuscirai a fregarci- conclude il gemello, colpendomi sul braccio.
-Non potrei mai- dico falsamente dispiaciuta, mi sento in colpa a ricevere tutta quella roba gratuitamente.
Presto entrano nella piccola stanza anche Bill e Fleur e la cena inizia, nonostante le occhiatacce che Harry continua a rifilarmi sotto lo sguardo preoccupato di Hermione, che spesso gli sussurra qualcosa che sembra lo calmi per qualche secondo. Fortunatamente quando Lupin inizia a parlare dei nostri genitori ad Harry lui smette di osservarmi, limitandosi a qualche occhiata di tanto in tanto, che mi da sui nervi.
La tensione tra noi fa ristagnare l'aria e credo che la maggior parte delle persone sedute al tavolo se ne siano rese conto, come Lupin che a tratti cerca di inserirmi nella loro discussione, a cui preferirei non assistere.
-Sì, Harry, vostro padre era un brav'uomo- gli sorride lui e io non posso fare a meno di alzare gli occhi al cielo.
-Smetti di fare così ogni volta che qualcuno parla dei nostri genitori- sbotta lui all'improvviso, rivolto a me. -Il tuo "ragazzo" è molto meglio di loro, non è vero?- nella stanza scende il gelo sotto le sue parole.
-Draco è decisamente meglio di loro- faccio gelida, restando immobile, mentre il sangue ribolle e per un istante ho l'impressione di vedere la luce calare di intensità. -Forse non è perfetto, ma ha almeno non mi abbandona senza ragioni come hanno fatto loro- il mio tono si alza. -Lui mi capisce-.
-Non è vero!- scatta in piedi il ragazzo dai capelli scuri. -Quando lo vedrai per quello che è?-.
-Io lo vedo!- scatto. -Credi di essere l'unico ad aver avuto una vita difficile? Con i genitori che si ritrova è un miracolo che ogni tanto faccia solo un pò lo stronzo- non mi accorgo nemmeno di essermi alzata.
-La tua stupida cotta ti rende cieca- sbotta. -Un giorno ti sveglie...-.
-Non è solo una cotta!- grido, sbattendo con forza le mani sul tavolo, sollevando qualche verso sorpreso. -Abbiamo fatto sesso, Harry! Non è solo una cotta!- grido con tutto il fiato che ho. -Io lo amo!- le mia grida si rompono in un singhiozzo e sento una lacrima scivolare sul mio viso. -E se avessi solo un minimo di tatto ti saresti reso conto che non ne voglio parlare perchè ho dovuto lasciarlo, visto che non voglio vederlo con l'osso del collo rotto- indietreggio, facendo cadere la sedia.
Ho detto troppo.
Il ragazzo mi guarda interdetto, come se ancora non avesse afferrato il senso delle mie parole, poi improvvisamente il suo corpo trema e quasi giurerei di vedere delle fiamme nei suoi occhi.
-Mi è passato l'appetito- dico poi in un soffio, sotto lo sguardo stupefatto dei presenti, uscendo dalla stanza e fuggendo verso le scale.
-Cosa hai fatto!? Io lo ammazzo quello!- il suo urlo mi raggiunge prima che arrivi al piano superione, seguito da forti rumori e altre parole, di altre persone che evitano mi segua. Raggiunta la camera dei gemelli mi ci chiudo dentro, appoggiandomi alla porta e scivolando fino a terra, dove stringo le ginocchia al petto.
Solo una lacrima ha solcato il mio viso e solo un singhiozzo mi ha scossa, lasciando posto ad un tremore di rabbia.

Buongiorno! 
Ultimamente sto pubblicando capitoli piuttosto in fretta!
Spero che vi sia piaciuto! Fatemi sapere!
A presto!

Mary Lloyd e il Voto InfrangibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora