Vecchie abitudini

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La donna con la macchina fotografica si allontana da noi, visibilmente soddisfatta del suo operato, non mi interessa cosa farà di quelle foto, basta che me ne invii una coppia come ha promesso davanti a Lumacorno. Mi volto nuovamente verso Harry ed Hermione, cercando di non farmi notare da Luna e dalla Professoressa Cooman, impegnate in una conversazione che probabilmente odierei più di quelle con il nuovo insegnante di Pozioni. I due hanno passato tutto il tempo a bisbigliarsi qualcosa, prima che la foto venisse scattata e sembra che ancora non abbiano finito.
-Quidditch!- sbotta Hermione immediatamente, rispondendo a mio fratello. –I maschi non sanno pensare ad altro?- domanda guardandomi, ma non mi lascia il tempo per rispondere. –Cormac non mi ha fatto una sola domanda su di me, no, ma mi sono dovuta sorbire le Cento Grandi Parate di Cormac McLaggen Non-Stop, fin da quando…- la ragazza si blocca guardando un punto oltre la mia testa. –Oh, no, ecco che arriva!- si sposta velocemente verso destra, sparendo tra le persone. Io ed Harry ci guardiamo sorpresi per un lungo istante, poi le mie gambe si muovono in automatico nella direzione in cui la ragazza è sparita.
-Problema tuo- dico ad Harry, prima di sparire tra due ragazzi vestiti di scuro. Faccio qualche metro, ormai troppo lontana da Harry per sentire le sue proteste, e inizio a guardarmi intorno. Di Hermione non c’è già più traccia, ma un giovane Serpeverde dagli zigomi pronunciati attira la mia attenzione. –Ciao Blaise- saluto il giovane, scoprendo con orrore che al suo fianco c’è Pansy Parkinson.
È possibile che abbia scelto lei come accompagnatrice?
Il ragazzo muove il capo nella mia direzione in segno di saluto, facendo girare la compagna. –Potter- esordisce lei schifata, squadrandomi dall’altro al basso. –Che portamento elegante- commenta ironica.
-Grazie- le sorrido, fingendo di averlo preso come un complimento, prima di tornare impassibile e rivolgermi al ragazzo. –Hai visto Draco?- domando. –Ci siamo separati poco fa e mi aveva detto che sarebbe venuto da te-.
-Sei riuscita a farlo scappare- ride malignamente la ragazza, ma non le do peso e continuo a guardare Zabini che alza le spalle, prendendo un calice di vetro trasportato da un Elfo Domestico, contenente un liquido dal colore ambrato.
-Era qui qualche minuto fa, ma ora non so dove sia- fa lui serio. –Probabilmente è da queste parti che ti cerca- dice, guardandosi intorno, prima di sorseggiare con eleganza dal suo bicchiere.
-Va bene- sospiro. –Ti ringrazio, Blaise- accenno un sorriso, palesemente forzato, prima di salutare i due e allontanarmi con i piedi indolenziti che, molto probabilmente, rendono la mia andatura ancora più ridicola. Mi sposto tra le persone confusa, sperando di scorgere capelli biondi tra quelli degli invitati. Scivolo vicino ad un gruppo di ragazze, ma quando mi rendo conto che stanno osservando Sanguini affascinate cambio direzione, ritrovandomi vicino ad un gruppo di signori piuttosto anziani che fumano la pipa. Muovo una mano per scacciare il fastidioso odore e mi allontano da loro, dirigendomi verso il piccolo gruppo di persone che ballano, l’ultimo posto in cui ho visto il ragazzo.
E se lui mi stesse cercando continuando a spostarsi?
Sospiro, indecisa su cosa fare.
Forse è meglio tornare da Harry, ormai si sarà liberato di Cormac e con un po' di fortuna anche della Cooman.
Faccio un respiro profondo e torno a scivolare tra le persone per raggiungere il posto da cui poco fa sono scappata, maledicendo le scarpe che porto e i gruppi di persone così difficili da superare, che mi costringono ad allungare il tragitto tre volte. Finalmente individuo il giovane con gli occhiali tondi, è in compagnia di Luna, Lumacorno e Piton. Il fatto che lui rida di gusto non è affatto un buon segno, perché dubito che l’ex Professore di Pozioni abbia assunto un atteggiamento amichevole anche con lui.
Forse dovrei intervenire, prima che Harry riesca a farsi mettere in punizione. Muovo un passo verso di loro, chiedendomi come possa entrare nel loro discorso senza essere costretta ad ascoltare una storia di Lumacorno. Potrei chiedere di parlare con Harry o con Piton, basta che riesca a tenerli separati.
Come una furia Gazza mi taglia la strada, trascinando dietro a se Draco, che cerca di liberarsi dalla stretta che il Magonò ha sul suo orecchio. –Professor Lumacorno- dice dandomi la schiena, mentre io ancora tento di capire cosa stia succedendo. –Ho trovato questo ragazzo nascosto in un corridoio di sopra. Sostiene di essere stato invitato alla sua festa. Lei lo ha invitato?-.
-L’ho invitato io!- sbotto, senza riuscire a controllarmi, ottenendo l’attenzione di tutto il gruppo,  mentre il ragazzo si libera dalla presa di Gazza, il viso colorato da un leggero rossore e l’espressione furente. -È il mio accompagnatore- dico seria e mi avvicino a Draco, come se la cosa rendesse più chiara l’idea.
-E cosa ci faceva al piano di sopra?- sputa l’uomo nella mia direzione. -È vietato andare in giro di sera se non si ha il permesso-.
-Non c’è problema, Gazza, non c’è problema- Lumacorno parla, prima che io possa rispondere. –Sono certo che Draco volesse solo prendere un po' d’aria e non è un crimine, a volte le feste possono essere soffocanti, non è vero?- sorride al Serpeverde, battendogli una mano sulla spalla.
-Esatto, Signore- dice Draco con un sorriso, stravolgendo la sua espressione, improvvisamente molto più tranquilla e rilassata. –La ringrazio per la comprensione-.
-Niente, niente- risponde il Professore, rosso in viso per la quantità di alcol assunta, mentre Gazza si allontana borbottando qualcosa sul fatto che non dovesse trovarsi lì. Osservo il ragazzo improvvisamente cordiale poco convinta, le scure occhiaie che segnano il suo viso lo rendono veramente tetro, così come il colorito della sua pelle.
Dove stava andando?
Sta mentendo o realmente voleva solo allontanarsi dalla festa per prendere un po' d’aria?
Potrebbe essersi sentito male?
-Vorrei parlarti un momento, Draco- la voce di Piton mi sorprende, facendomi quasi sussultare, più vicina di quanto mi aspettassi.
-Oh, andiamo, Severus- dice l’altro insegnante. -È Natale, non essere troppo duro, sicuramente il ragazzo si è allontanato perché era soprappensiero-.
-Sono il direttore della sua Casa, e decido io se essere duro oppure no- ribatte lui, gelido. –Seguimi, Draco- dice poi, rivolgendo al ragazzo uno sguardo assassino. Faccio un passo verso la porta insieme a Draco, senza quasi accorgermene, attirando su di me l’ira dell’uomo. –Signorina Potter, il Signor Malfoy non ha bisogno della sua assistenza- dice con un tono che non ammette repliche, spiazzandomi. Vorrei contestare, ma faccio silenzio e un passo indietro, cercando lo sguardo di Draco, ma lui non lo ricambia. Si allontana seguendo il Professore, l’espressione contratta e la postura rigida.
Ha evitato il mio sguardo di proposito, mi sta nascondendo qualcosa?
 
Non so bene in che modo sono riuscita ad allontanarmi in fretta da Lumacorno, senza rischiare di dover ascoltare il racconto che stava iniziando su mia madre e su quanto i nostri risultati accademici si somiglino. Mi piacerebbe poter chiedere a lui dei miei genitori come ho fatto con Piton, ma dubito otterrei un parere obbiettivo su mia madre o semplicemente uno su mio padre. Dubito ricordi qualcosa su James Potter che possa aiutarmi, visto che probabilmente non brillava in Pozioni.
Mi appoggio stanca allo stipite della porta, sono passati diversi minuti da quando Draco e Piton sono spariti, ma il buon senso ha prevalso sulla curiosità e non ho commesso l’errore di seguirli. Non vanno più d’accordo come lo scorso anno e probabilmente stanno discutendo, non vorrei mai finire in mezzo alla loro conversazione e rischiare di dover dare ragione a uno dei due, inimicandomi l’altro.
Il mio sguardo viene attirato da Cormac che si sposta velocemente tra la folla, in cerca di Hermione, ignaro del fatto che la ragazza abbia da poco attraversato la porta che sto sorvegliando, scappando verso il dormitorio.
Sobbalzo quando volto il capo e trovo il Professore di Difesa Contro le Arti Oscure che mi osserva cupo. -È ora di andare- dice serio, la voce carica di rancore.
-Di andare?- domando io di rimando, prima di guardarmi intorno in cerca del Serpeverde con cui l’uomo era andato via. –Draco dov’è? Lei aveva detto che sarei potuta rimanere fino alle undici- guardo il grosso orologio posizionato in un angolo della sala, manca ancora un’ora all’orario prestabilito.
-È tornato nel suo dormitorio- dice monocorde, prima di voltarsi e compiere qualche passo nel corridoio.
-Cosa?- domando io seguendolo per qualche passo. –Perché lo hai mandato via?- domando irritata, utilizzando un tono più formale, sicura che nessuno possa sentirci.
-Draco ha scelto da solo di andarsene- fa serio, voltandosi verso di me con uno sguardo glaciale.
-Non mi avrebbe lasciata qui senza salutarmi- ribatto io.
-A quanto pare sei in errore- la sua voce è carica di cattiveria, fa un passo verso di me e cerca di prendermi per un braccio. –Adesso andiamo-.
Evito la mano dell’uomo e faccio un passo indietro, traballando sulle scarpe. –Devo salutare il Professor Lumacorno- distolgo lo sguardo da quello dell’uomo, arrabbiata. Draco non mi avrebbe mai lasciata così, sono certa che sia stato l’uomo a impedirgli di tornare. Mi chiedo di cosa abbiano parlato, non sono stati fuori a lungo, ma non deve essere andata bene.
-È tardi- dice lui serio, riuscendo a stringere le dita intorno al mio braccio e trascinarmi lungo il corridoio.
-Lasciami!- protesto io alzando la voce, cercando di divincolarmi mentre giriamo l’angolo finendo in un corridoio deserto, dove la musica e il vociare della festa si sentono molto meno. –Ti ho detto di lasciarmi- cerco di liberarmi con uno strattone, ma l’uomo è fisicamente più forte di me e il tentativo risulta vano. –Non voglio più venire a lezione, mi lasci andare! Non può costringermi!-.
L’uomo si blocca di colpo e mi guarda torvo. –Non comportarti da bambina adesso, Potter- dice freddo. –Andiamo-.
-No- finalmente riesco a spingere l’uomo lontano. –Ho detto di no- ripeto, togliendomi con foga le scarpe, in modo da avere i movimenti più liberi. –Non voglio venire alla tua stupida lezione!- grida arrabbiata.
Come siamo arrivati a questo punto?
L’uomo non si scompone, ma i suoi occhi si riducono a due piccole fessure, cariche d’odio. –Non sta a te deciderlo- fa serio. –Sono importanti, Potter, riesci a capirlo?- si avvicina e riesce di nuovo ad afferrare il mio braccio, puntando gli occhi nei miei.
Non so se l’uomo abbia estratto la bacchetta o le sue capacità magiche siano più grandi di ciò che pensavo, ma subito mi è chiaro cosa stia facendo, invadendo la mia mente con una forza che non sono in grado di contrastare.
Vorrei liberarmi, ma le immagini iniziano a prendere forma nella mia mente, allontanando la mia mente dal mio corpo.
…Piton stringe il mio braccio, tirandomi…
…Le scarpe che indosso mi rendono instabile…
…I miei piedi si muovono lentamente, seguendo il ritmo della musica…
…Gli occhi di Draco sono fissi nei miei e il suo sorriso si rivolge a me, mentre balliamo lentamente, lontani dalle preoccupazioni…
…Qualcosa di freddo si trascina sulla mia schiena e io sobbalzo…
…Sento una mano stringersi sulla mia caviglia e trascinarmi sul pavimento, prima che una fredda linea incedi la pelle della mia schiena…
…Dolore e urla è tutto ciò che capisco…
…Sangue…
…Un secco rumore frusta l’aria, prima che qualcosa mi colpisca sul braccio, facendo bruciare la pelle…
…Un’istitutrice corpulenta carica il colpo, tenendomi ferma, stringendo le sue dita intorno al mio braccio…
Ritorno alla realtà confusa e affaticata, incontrando immediatamente lo sguardo di Severus Piton che scivola sulla sua stessa mano che immediatamente mi lascia andare, permettendomi di fare qualche passo indietro.
Mi blocco, stringendo le scarpe al petto, sotto lo sguardo di Piton che ha appena letto la mia mente. L’espressione impassibile dell’uomo si è tramutata in una colpevole, quasi addolorata. –Mary- chiama il mio nome debolmente, mettendo via la bacchetta, come a volermi rassicurare. –Mi…-.
Non gli lascio il tempo di parlare, le mie gambe scattano e a piedi scalzi inizio a correre il più lontano possibile da lui, uno strano pizzicore agli occhi.

Salve a tutti, ecco il nuovo capitolo! Spero vi sia piaciuto! Fatemelo sapere :*

Mary Lloyd e il Voto InfrangibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora