-Si può sapere che hai?- domanda Ron bloccando la mia gamba con una mano. La Sala Grande si sta lentamente svuotando dalle decine di studenti che la hanno occupata per la cena, mentre io sto ancora combattendo una lunga e faticosa battaglia con la mia seconda portata, decisa ad essere interminabile. Il mio piede ha iniziato a picchiettare nervosamente sul pavimento circa un quarto d’ora fa, verso un crescendo che se non fosse stato per Ron avrebbe fatto tremare la panca di legno ancora a lungo.
-Cos’ho?- domando irritata, spostando la sua mano per poter continuare a tamburellare col piede sulla dura pietra. -Mi stai prendendo in giro, Ron?-.
-È nervosa, lasciala stare- dice Harry all’amico, col solo risultato di farmi infuriare.
-Tu come ti sentiresti se fossi nei miei panni?- domando acida, trattenendomi dal colpire il ragazzo con un calcio. -Come ti sentiresti se Ron ed Hermione non rispondessero alle tue lettere per giorni? La Signora Weasley aveva ragione, Fred e George si faranno uccidere, se già non sono morti!- dico, prima che le mie stesse mani mi zittiscano riempiendo la mia bocca con una grande forchettata di carne di agnello.
-Bhè…in estate succede spesso…- Ron anticipa mio fratello, prima che la ragazza davanti a lui parli.
-Sono sicura che stanno benissimo- dice Hermione, seduta davanti a me, accanto a mio fratello. -Avranno solo molto lavoro da fare, se non sbaglio non è la prima volta che ti rispondono dopo giorni. Vedrai che faranno in tempo-.
-Lo spero- dico dopo aver ingoiato a fatica il boccone. -Insomma, partirò domani e ancora non mi hanno risposto, non potrò scrivere a nessuno in viaggio. Dicono che sarebbe troppo pericoloso dare un’idea della mia posizione fuori dai confini di Hogwarts, a meno che non mi trovi sotto la giurisdizione di un altro istituto- mi stringo nelle spalle, abbassando la voce. -In pochissimi conoscono il mio completo itinerario, insomma io stessa per ora so solamente quale sarà la prima tappa- dico scoraggiata.
-Lo fanno solo per proteggerti- fa Harry. -Ringrazia che non ti vengano a prendere con le macchine del Ministero- si muove a disagio sulla panca di legno.
-Cosa stai dicendo?- fa Ron, aggrottando le sopracciglia. -Quelle auto sono fantastiche-.
-Sono controproducenti- fa Hermione di rimando. -Non vogliono attirare l’attenzione sulla sua partenza, altrimenti non la avrebbero organizzata per la notte- dice, controllando che nessuno ascolti la nostra conversazione.
-Esatto- dico, prendendo l’ultimo boccone. -Questa cosa è abbastanza stressante- cerco di controllare il tremore della mia gamba. -E se qualcosa andasse storto durante il viaggio? Se non riuscissi a imparare ciò che Silente crede?- i dubbi che mi hanno influenzato nelle ultime due settimane, dal via libera di Piton, hanno improvvisamente ricominciato ad affollarmi la testa, uscendo come un fiume in piena. -Se non fossi all’altezza?-.
E Draco? Draco ancora non mi parla, continua ad ignorarmi e ancora non sono riuscita a fargli sapere che partirò. Ho provato anche a spedirgli una lettera, ma lo ho chiaramente visto mentre la buttava via non appena ha riconosciuto la mia grafia.
Devo riuscire a trovare un modo per parlare con lui, prima di partire per la Francia.
-È assolutamente impossibile- scuote la testa Hermione.
-Andrà bene, Mary- cerca di rassicurarmi Harry. -Sei di sicuro all’altezza e Silente sa quello che fa, non ti farebbe partire se non fosse certo delle tue capacità-.
Sospiro, tornando con gli occhi sul mio piatto, su cui ormai ci sono solo alcuni rimasugli di cibo. Il silenzio cala lentamente sul nostro gruppo, mentre io pulisco bene il piatto per poi avvicinarmi un piccolo grappolo d’uva, da cui inizio a staccare e mangiare acino per acino. L’uva esplode nella mia bocca, dolce e fresca, ricordandomi lunghe passeggiate autunnali.
-Per il viaggio è normale che tu sia preoccupata, si sente sempre più spesso parlare di attacchi di dissennatori e Mangiamorte- lo sguardo di Hermione si posa su di me carico di compassione.
-Non è quello- sbotto. -Non ho paura di loro, sono più che altro preoccupata per chi sarà con me, Tonks ci ha quasi rimesso il collo l’ultima volta- muovo tra indice e pollice una di quelle piccole e lisce palline verdi. -Comunque non credo di correre quel genere di rischio, l’ultima volta che ho visto...- improvvisamente mi blocco, nella mia mente lampeggia l’immagine della mia mano stretta a quella fredda e pallida di Voldemort.
-Che hai visto...?- domanda Ron, attirando i miei occhi.
-Nulla- abbasso di nuovo lo sguardo, costringendolo ad inquadrare il piccolo grappolo davanti a me. Ho detto troppo.
-C’è qualcosa che non vuoi dirci?- domanda Harry, improvvisamente innervosito, le sue sopracciglia si avvicinano, facendo formare alcune piccole rughe sul sui volto.
-No- alzo le spalle. -Ma c’è qualcosa che non posso dirvi- sposto i miei occhi lontano da loro, voltandomi a osservare il lungo tavolo di Serpeverde, ormai praticamente vuoto.
Dove è finito Draco?
I miei occhi iniziano a muoversi più velocemente tra i ragazzi e le ragazze dalla divisa verde e argento, seduti al lato opposto della stanza. Alzo di più la testa per avere una visuale migliore, ma del biondo ragazzo non c’è traccia.
Eppure era lì fino a poco fa.
-Ci vuoi dire qualcosa? Cosa stai guardando?- fa Harry spazientito, richiamando la mia attenzione.
-Cercavo Draco- dico, leggermente frastornata. Mi alzo bruscamente e appoggio sul tavolo il tovagliolo di stoffa che ho utilizzato per pulirmi la bocca. -Devo andare adesso- afferro una mela, l’ultimo punto della mia dieta per oggi, prima di scavalcare la panca.
-Stavamo parlando- fa mio fratello irritato, guardandomi con rabbia, convincendo i miei piedi a bloccarsi a terra. Qualche viso viene attirato dal nostro gruppo, ma la maggioranza delle persone si volta immediatamente.
-Sentite- sospiro rumorosamente, passando il mio sguardo sui tre Grifondoro, dai volti attenti. -Vi ho già detto troppo, se non vi fidate e avete domande non fatele a me- guardo dritto negli occhi verdi di Harry. -Prova con Silente se ci tieni tanto, ma aspetta che non sia più qui, fammi questo favore- dico, il tono più freddo. -Ci vediamo dopo- biascico poi, leggermente a disagio, correndo via, senza dare ai tre la possibilità di dire altro.
Raggiungo in fretta le grandi scalinate di pietra, affacciandomi dal corrimano per osservare gli studenti scendere verso i sotterranei. Il mio sguardo cattura un gruppo in particolare, diverse rampe più in basso, in cui una testa bionda spicca in mezzo a quelle più scure dei compagni, con la sua particolare tonalità.
-Draco- urlo, iniziando a spostarmi per raggiungerlo. -Draco, aspetta- dico continuando a controllare la sua posizione, notando che il gruppo sembra allungare il passo. -So che mi senti! Non puoi evitarmi per sempre!- ma il ragazzo non sembra demordere. -Che bambino- dico tra i denti, correndo il più velocemente possibile, prima per le scale e poi lungo i corridoi. -Aspetta!- grido ancora, mentre il gruppo scompare oltre il muro per entrare in Sala Comune, infondo al corridoio. Cerco di correre più in fretta nel corridoio, osservando il muro che lentamente si chiude davanti ai miei occhi. Nello spazio, sempre più stretto, si staglia la figura di Pansy Parkinson che ghignando mi mostra la sua mano chiusa a pugno, dove il dito si alza in un gestaccio, ma il mio sguardo la scavalca finendo dritto in quello di Draco.
Arrivo troppo tardi e non appena tocco il muro, con il fiato corto e le gambe affaticate, si sigilla. Con un verso strozzato colpisco il muro, vedendo la flebile e cupa luce delle torce tremare. -Oh....avanti!- mi lamento affaticata.Revisione: Francesca
Salve gente! Scusate i miei soliti ritardi, ma ecco qui, abbiate ancora un pò di pazienza, ho quasi finito con gli esami!
Come vi è sembrato?
Mi odiate per come è finito? Francesca mi odia XD
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Mary Lloyd e il Voto Infrangibile
Fanfic(Seguito di Mary Lloyd, la chiave e il volto del male) Un nuovo personaggio è entrato a far parte della leggendaria storia ed ora, che è sempre più forte e consapevole delle sue capacità, sarà impossibile uscirne! Buoni e cattivi, ma è così semplic...