Socchiudo gli occhi alla debole luce che attraversa le persiane dall’aspetto sfarzoso della camera che mi è stata assegnata in questa reggia francese. Non sono riuscita a dormire nemmeno un istante, per quanto il letto sia comodo e la stanza accogliente, ho passato la nottata a rimuginare sulle poche ore passate qui, in cui Hagrid è completamente cambiato. Verso la fine del viaggio ha iniziato ad agitarsi per l’incontro con la Preside di Beaxbatons, tanto da chiedermi cinque o sei volte come stesse e se avessi del profumo. E dopo essere rimasto con lei nel suo ufficio mentre io ero costretta a fare un tour della bellissima, ma monotona, scuola ha iniziato ad evitarmi. Non ho avuto nemmeno qualche minuto per parlare con lui della nostra partenza, prevista proprio per questa mattina. Sembra che stia cercando di nascondermi qualcosa di grosso, che sia successo qualcosa di brutto?
Scrollo la testa scacciando i pensieri, mettendomi a sedere in mezzo alle lenzuola, molto più leggere di quelle a Hogwarts. Le scosto e lentamente mi preparo per la giornata, indossando la divisa di Hogwarts con cura e attenzione, senza tralasciare nessun dettaglio. Indosso persino il maglione sopra la camicia, nonostante qui il clima sia decisamente più mite. Non voglio dare a questi snob l’idea che Hogwarts sia disordinata, cosa che sono certa pensino già.
Apro persiane e finestre respirando la fresca aria mattutina, osservando i verdi giardini dello château, mi piacerebbe poterli esplorare completamente, magari con una bella corsa.
Shadow si alza in volo dagli più vicino alla tenuta e dimostrando che mi stava controllando plana verso di me, atterrando delicatamente sul davanzale.
-Sei riuscito a mangiare?- domando accarezzando la sua morbida testolina, facendo attenzione a non spettinare le sue piume. Un verso soddisfatto e vola subito all’interno, raggiungendo la sua gabbia, pronto per il viaggio.
Sospiro e chiudo la finestra, osservando la stanza azzurro pastello illuminata dalla fredda luce dell’alba. In questo posto c’è qualcosa di strano, la gente si comporta in modo diverso. In certe cose sono molto formali, in altre mi sembrano più che altro maleducati. Spesso durante la cena mi sono ritrovata in mezzo a conversazioni frivole che, da un inglese appena abbozzato, sono velocemente passate ad un francese veloce e fluente di cui non ho compreso parole se non Harry Potter. In questo posto sembrano essere fissati con lui in modo a dir poco imbarazzante, in un’ora e mezza avrò sentito che lo nominavano, solo al mio tavolo, almeno quindici volte. Inoltre, fanno spesso finta di non capire cosa dico, facendomi ripete le cose un’infinità di volte.
Non vedo l’ora di andarmene da qui.
Inizio a chiedermi che senso abbia questo viaggio, a cosa è servito venire qui?
Se almeno avessi conosciuto qualcuno, avessi stretto un’amicizia e invece, mi sento solo a disagio. Come se me ne andassi in giro con un’enorme scritta in fronte che recita “Sono Mary Potter, perché non mi parli di mio fratello?”.
Come se non fossi già stanca di sentirne parlare a Hogwarts.
Prescelto qui.
Prescelto là.
Senza quasi rendermene conto sferro un forte calcio al mio baule, sobbalzando poi al verso irritato che emette Shadow per lo spavento. Il falco mi osserva confuso, muovendo la testa piumata a destra e sinistra.
Mi lascio cadere sul baule, sedendomi su di lui con un tonfo, come se le gambe non fossero più in grado di reggermi.
Cosa ci faccio in questo posto?-Hagrid!- grido nella sala da pranzo dove stanno servendo la colazione, vedendo il grande uomo che riempie un piatto di soffici pagnotte cosparse di granella. La mia voce rimbomba per la stanza deserta, facendolo sobbalzare. –Cosa sta succedendo?- domando dopo averlo raggiunto con una breve corsa.
L’omone si gratta la testa nervoso, scrollando le spalle. –Niente, adesso ti stanno venendo a prendere- torna a riempire il piatto come se nulla fosse.
-Chi sta venendo a prendermi?- domando seria. –E per andare dove? Non sei tu il mio accompagnatore? Silente si fida di te, non di qualcun altro- la mia testa si inclina leggermente verso destra, palesando la mia confusione. –Io mi fido di te e non di altri-.
-Sì, ma però ci sono stati dei problemi, devo tornare a Hogwarts, gli devo dire a Silente una cosa importante e ho le lezioni, non posso starmene via tanto- si rabbuia. - E Silente è d’accordo, ti viene a prendere Kingsley-.
-Ma…- cerco di contestare l’uomo, senza riuscire a trovare le parole per poterlo fare.
-È un buon mago- continua Hagrid. –Sa quello che fa, te lo dico io- sorride, continuando a riempire il suo piatto, senza realmente accorgersi che sta esaurendo tutti i dolci con la granella al cioccolato. –E sta nell’Ordine, ha combattuto quando siete andati al Ministero- gli occhi scuri, circondati dal faccione coperto di barba, si posano su di me. –Poi è anche Auror, il Ministro della Magia lo ha lasciato venire anche se starebbe sotto la copertura per proteggere il Ministro Babbano- si blocca, leggermente interdetto. –Ma questo non te lo dovevo dire-.
Vorrei ribattere, ma ancora non trovo argomenti convincenti per cui mi arrendo, abbassando le spalle e distogliendo lo sguardo. –Va bene- mi limito a dire, troppo stanca per discuterne.
-Oh- sento il Mezzogigante sorprendersi, così alzo lo sguardo su di lui che si è appena reso conto di aver ripulito il piatto da quei soffici dolci che ora formano una pila disordinata e pericolante sul suo piatto. Così decide di buttarne di nuovo una manciata al loro posto, facendoli atterrare malamente sul vassoio argentanto, perdendo gran parte della loro granella. –Meglio- sentenzia, ma temo che nessun’altro li prenderà per la colazione.-Posso sapere dove stiamo andando?- domando cercando di essere educata, nonostante mi secchi che non sia più Hagrid ad accompagnarmi.
-Norvegia- risponde fermamente lui.
-Durmstrang?- domando subito io, incuriosita.
-Esattamente- risponde pronto l’uomo, mentre una scintilla di luce colpisce il suo orecchino d’oro, facendolo brillare. -È la destinazione più vicina- continua con voce calma.
Annuisco, guardandomi intorno, nella spaziosa auto del ministero. –Non era necessaria questa auto- dico imbarazzata, notando la sua eleganza, prima di spostare lo sguardo fuori dal finestrino.
Non ottengo risposta, ma con la coda dell’occhio vedo l’uomo sorridere, i denti bianchissimi che contrastano con la carnagione scura.
-Alcuni docenti di Durmstrang ci aspettano al confine tra Francia e Germania, saranno loro a condurci a scuola- dice, attirando nuovamente il mio sguardo, perso ad osservare le ordinate strade francesi. –Preferirei che da quel momento non ci perdessimo mai di vista- calma e tranquilla mi riferisce la sua voce. –La tua presenza nella scuola potrebbe non essere vista di buon occhio dai suoi occupanti, anche per via del tuo status di sangue, non completamente puro. Sebbene il nuovo Preside, Wolfgang Bogdanow, sia meno rigido di Karkaroff, molti potrebbero essere in disaccordo con la tua permanenza a scuola anche se solo fino a domani mattina- fa serio. –Durmstrang si è costruita una brutta reputazione negli anni e anche se probabilmente non è meritata è necessario ricordare che le Arti Oscure sono tuttora insegnate nella scuola, sia a livello teorico che pratico-.Revisone: Francesca
Salve gente!
Ecco qui, spero vi piaccia il capitolo, forse ho risolto la cosa con Hagrid troppo in fretta, cosa ne dite?
Fatemi sapere!
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Mary Lloyd e il Voto Infrangibile
Fiksi Penggemar(Seguito di Mary Lloyd, la chiave e il volto del male) Un nuovo personaggio è entrato a far parte della leggendaria storia ed ora, che è sempre più forte e consapevole delle sue capacità, sarà impossibile uscirne! Buoni e cattivi, ma è così semplic...