I Riddle

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-Bene- esordisce l’uomo dalla lunga e lucente barba, spostando lo sguardo su mio fratello, intento a controllare l’ambiente intorno a lui, sicuramente nel tentativo di trovare indizi su ciò che l’uomo intende insegnarci. -Sono sicuro che vi siete chiesti che cosa ho in serbo per voi durante queste, per così dire, lezioni-.
-Sì, Signore- rispondiamo io ed Harry contemporaneamente. Adoro quando succede, a volte vorrei che tra noi fosse come tra Fred e George, ma forse non raggiungeremo mai quel livello di sintonia.
-Bhè, ora che conoscete la ragione che ha spinto Lord Voldemort a cercare di ucciderti quindici anni fa, Harry, è giunto il momento che vi siano fornite delle informazioni- gli occhi azzurri ci scrutano oltre le lenti a mezza luna. -Maggiori informazione- precisa, inclinandosi in avanti.l
-Alla fine dell'anno scorso mi ha detto che mi avrebbe raccontato tutto, Signore- dice Harry tentando di essere rispettoso, ma senza riuscire a nascondere la delusione scaturita dal non aver saputo prima ciò che stiamo per scoprire.
-E l’ho fatto- risponde Silente. -Ti ho detto tutto quello che so- rassicura mio fratello. -Da questo momento in poi, lasceremo le salde fondamenta dei fatti e viaggeremo insieme attraverso le torbide paludi della memoria, per addentrarci nel folto delle più audaci congetture. D’ora in poi, ragazzi, potrei clamorosamente sbagliarmi tanto quanto Humphrey Ruttus, convinto che i tempi fossero maturi per un calderone di formaggio- il paragone dell’uomo mi fa inconsapevolmente sorridere.
-Ma ritiene di avere ragione?- domanda mio fratello, decisamente più teso di me. Non so se sia il Preside stesso a farmi questo effetto o la stanchezza, ma non sono minimamente preoccupata per ciò che l’uomo vuole mostrarci. Infondo, tutto ciò che ci rivelerà non potrà fare altro che aggiungere tasselli al puzzle.
Sinceramente, sono più preoccupata di non riuscire a cogliere a pieno ciò che l’uomo potrebbe insegnarci. Vorrei tanto avere un blocco per appunti in questo momento.
-Certo che sì- risponde tranquillamente Silente. -Ma come vi ho dimostrato commetto errori come chiunque altro. In effetti, avendo io...perdonatemi, un'intelligenza leggermente superiore alla media, i miei errori tendono a essere in proporzione più vistosi- dice semplicemente.
-Signore, quello che mi dirà ha qualcosa a che fare con la Profezia? Mi aiuterà a...sopravvivere?- domanda indeciso mio fratello, mentre i miei pensieri fuggono immediatamente verso la Profezia spenta che ho abbandonato nel mio baule, ormai da troppo tempo. Senza volerlo inizio ad evitare lo sguardo dell’uomo, sentendomi terribilmente in colpa per non aver più provato o almeno pensato ad un modo per recuperare il suo contenuto.
-Ha moltissimo a che fare con la Profezia- risponde Silente. -E ovviamente spero che ti aiuti a sopravvivere- aggiunge, prima di alzare la bacchetta e far planare sulla scrivania una ciotola, dalla quale rimango incantata. È molto simile al Pensatoio che utilizzava lo scorso anno Piton, per proteggere i suoi ricordi, ma i bordi di questa sono decorati da un motivo ripetitivo in pietra.
-Sembri preoccupato- l’uomo si rivolge a mio fratello, visibilmente pallido. -Questa volta entrerete nel Pensatoio con me...e, cosa ancora più insolita, col permesso di farlo- l’affermazione del Preside mi fa arrossire. Non credevo ne fosse al corrente, anche se mi sarei dovuta aspettare che l’ex Professore di Pozioni ne avrebbe parlato.
-Cosa vedremo?- domando cercando di spostare l’attenzione dell’uomo lontano dalla nostra incapacità di seguire le regole. -Di chi sono questi ricordi?-.
-Partiamo per una gita lungo il sentiero della memoria di Bob Ogden- mi risponde l’uomo gentilmente, estraendo dalla tasca una piccola bottiglia di cristallo, dal contenuto argenteo.
-Chi era Bob Ogden?- domanda Harry.
-Lavorava all'Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia- spiega il Preside, lasciando scivolare il ricordo nel Pensatoio. -Morì un po' di tempo fa, ma non prima che lo rintracciassi e lo convincessi ad affidare a me questi ricordi. Stiamo per accompagnarlo in una visita che fece per ragioni di servizio- ci guarda gentilmente. -Se volete alzarvi...- indica il Pensatoio con la mano ferita. -Dopo di voi-.

-Buonanotte, Harry- ricambio il saluto del ragazzo, prima di salire lungo la stretta scala che porta al dormitorio femminile. Ciò che Silente ci ha mostrato mi ha lasciata un po' spaesata, mentre Harry è stato da subito in grado stare al passo con gli avvenimenti.
Forse si tratta solo di stanchezza.
Non credevo che tra tutte le cosa che potesse mostrarci, Silente, abbia scelto proprio ciò che è accaduto ai genitori di Voldemort. È così difficile immaginare che anche lui abbia avuto dei genitori e, ancora più complesso, è accettare che la storia del suo abbandono sia così simile e al contempo diversa dalla mia.
Entro lentamente nella mia stanza a passo felpato, notando con piacere che tutte e tre le ragazze stanno già dormendo. Perfino Hermione è crollata, un lume acceso sul comodino e un pesante tomo stretto tra le dita. Deve aver provato ad aspettarci alzata.
In fretta sostituisco i vestiti con una vecchia maglia di Harry e scivolo tra le coperte, con un lento sospiro.
Il ricordo è stato strano e ancora più assurdo è stato vedere come Harry capisse con facilità le loro parole che, alle mie orecchie, suonavano unicamente come sibili prolungati. Mi aveva già detto che era in grado di comprendere e parlare il serpentese, ma io non lo avevo mai ascoltato e solo al pensiero sento di nuovo i brividi riaffiorare sulla mia pelle.
Stringo la trapunta con le dita e scivolo lentamente sotto ad essa, mentre la luce sprigionata dal lume si affievolisce sempre più. Le mie braccia avvolgono poi il morbido cuscino di piume, trascinandolo fino al mio petto a cui lo stringo, sapendo bene che non potrà funzionare bene come Fred, George o Draco.

Revisione: Francesca 

Salve gente! 
Ecco il nuovo capitolo, scusate è di nuovo corto eheheh
Prima o poi cambierà la cosa, lo giuro!
Fatemi sapere cosa ne pensate!

Mary Lloyd e il Voto InfrangibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora