Capitolo cinque

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Blake Oliver Carter

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Blake Oliver Carter.
Manhattan, New York.

- La ragazza in foto è molto simile a Mia -

"... puntuale, come un orologio svizzero..."
Da dietro lo schermo del computer, Mia mi guarda.
"... e con me ho portato ogni documento, ogni denuncia, ogni... tutto, ma se dovesse mancare qualcosa, tornerò questo pomeriggio"
"Se dovesse mancare qualcosa, non... cosa sono questi Blake?" sospira, prendendo dalla pila di documenti due foglietti chiari accartocciati insieme.
"Un paio di multe per divieto di sosta, niente di grave"
"La sai vero? Lo sai che, anche, questo genere di cose, questo genere di... sciocchezze, da adesso in poi saranno da evitare?"
"E tu invece sai quanto è difficile trovare un misero parcheggio in questa città? Poi la sera che ho preso novantacinque dollari di multa, avevo intravisto quel figlio di..."
"... le parole, Blake" mi guarda, inserendo uno ad uno i foglietti spiegazzati nel fascicolo. "Devi moderare il linguaggio, soprattutto se parli di Scott Hunter, altrimenti rischi una..."
"... non... mi interessa assolutamente niente di ciò che rischio per colpa del mio linguaggio poco educato per questo tipo di ambiente raffinato, l'unica cosa che a me interessa è che quel grandissimo bastardo di Hunter non la passi liscia un'altra volta, tutto qui"
"Facciamo il punto della situazione: lui ti ha accusato di molte cose, tra cui una recente frattura del setto nasale, confermata poi dal verbale, qui allegato, del pronto soccorso... per questo motivo, lui chiede un risarcimento danni di seimila dollari per il naso e più altri diecimila per un risarcimento generico..." si passa una mano tra i capelli, girando di tanto in tanto le pagine allegate al fascicolo.
"Errore, correggo: oltre al setto nasale, anche due denti e due o tre costole" nervoso, apro un paio di caramelle alla liquirizia. "E credimi, io non sono un ragazzo violento, io odio la violenza, a me piace la tranquillità, la serenità, mi piace andare d'accordo con tutti, ma quando si tratta di Scott idiota Hunter, perdo completamente la testa, la ragione"
"... e infine, se non riceverà la somma totale richiesta, entro e non oltre i tre mesi, ti citerà in tribunale per danni" conclude lei, sospirando. "E parliamoci chiaro Blake, in una situazione abbastanza complicata come la tua, se Scott dovesse realmente trovare prove, testimoni o qualunque altra cosa schiacciante contro di te, potresti essere condannato a sei mesi di galera, se il giudice non tiene conto dei tuoi precedenti penali, altrimenti parliamo di almeno due anni di reclusione, oltre al risarcimento danni, al saldo totale del tribunale e via dicendo..."
"Lo so"
"... io ti posso garantire che farò qualunque cosa per darti una mano, per aiutarti, ma tu dovrai  garantirmi però che farai qualunque cosa per rendermi le cose più... semplici" appoggia, sulla pila di fogli la penna. "Lotterai con me, con denti e unghie per vincere contro di loro, lotterai con me per tutto il tempo, promettendomi di non fare stronzate perché altrimenti Jefferson e Scott ci mangeranno vivi, soprattutto a me" prende fiato, guardandomi. "Quei due sono persone potenti qui a Manhattan, Jefferson è stato classificato come il secondo avvocato più potente e più richiesto dell'intero quartiere e credimi, ha abbastanza conoscenze per metterci i bastoni fra le ruote, ha abbastanza conoscenze per seppellirci vivi, fin dal giorno zero"
"Ma tu... conosci quei due così... bene?"
Annuisce.
"... e come dannazione è possibile una cosa simile?"
"Perché invece non mi racconti tu di come hai conosciuto Scott e di come sei arrivato a tutto questo schifo, per me è fondamentale saperlo, sai?"
"Facciamo così: se oggi, tu verrai a pranzo insieme a me, io ti racconterò tutto quello che vorrai sapere di me e di Scott idiota Hunter" le rispondo, senza pensarci due volte.
Leggermente, ride. "Mi dispiace, ma non esco a pranzo con i miei clienti"
"Non è un appuntamento romantico, ma è semplicemente un pranzo di lavoro dove parleremo appunto di... lavoro"
Mi guarda, con agenda e appunti in mano. "Potrei accettare solo se risponderai a tutte le domande che potrei farti, senza esitare minimamente"
"Va bene, affare fatto, ma... dovrai offrire tu, io non ho un dollaro"
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