Capitolo venticinque

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Mia Harper Moore.
Bronx, New York.

"... sono... tutte opere vostre? Sono... bellissime"
"Opere di Blake, soprattutto" orgoglioso, Seth sorride. "Ogni progetto in quell'album è un progetto interamente creato da lui... vedi quella rosa azzurra, per esempio?"
Annuisco.
"... l'ha disegnata a mano, piccolissimi e quasi invisibili, dettagli inclusi"
"È... bellissima, stupenda"
"Con te, per te, posso fare un'eccezione: uno sconto amicizia, uno sconto conoscenti, se scegli di tatuartela oggi stesso" sorride Blake, appoggiato con la spalla allo stipite della porta. "E se fossi in te, accetterei al volo"
"Non stavi lavorando, là dentro?"
"La ragazza si sta preparando" infila, un paio di guanti neri usa e getta. "Saranno un paio di tatuaggi abbastanza veloci, poi non appena avrò finito con lei, potrò tatuare te"
"Magari un giorno, ma quel giorno non sarà oggi e men che meno domani"
Dietro di Blake, compare una ragazza, una ragazza dai capelli azzurri. "Se poi avremo tempo, vorrei progettare con te un nuovo tatuaggio" sorride lei, sfiorando con le dita, il braccio di Blake. "Credo di voler fare un tribale, sulla schiena, sai, uno di quelli..." lui chiude la porta e la voce della ragazza piano piano si fa sempre più distante.
"Passa di qua almeno tre volte alla settimana, comincio a pensare che abbia più interesse per Blake che per i tatuaggi in sé" Seth ride, versando del Jack Daniel's nel bicchiere. "Vuoi del liquore anche tu oppure preferisci del succo all'arancia o non so... acqua?"
Sorrido. "Per ora no, ti ringrazio e..." lo schermo del mio telefono si illumina. "Scusami devo... devo rispondere"
"Va... tutto bene?"
Annuisco. "Sì, certo, si tratta di lavoro, torno... subito"
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