Capitolo due

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Mia Harper Moore.
Manhattan, New York.

"... fallirò, ne sono certa, fallirò ancor prima di cominciare... fallirò ancor prima di leggere il fascicolo"
"Non dire idiozie tesoro" sorride mia madre. "Hai la stessa grinta, lo stesso talento e lo stesso carattere competitivo di tuo padre, difficilmente fallirai nel tuo lavoro e poi parliamoci chiaro Mia, il caso di Blake Carter non è un caso così complicato, così... estremamente complesso, in pochi giorni, sono certa che archivierai il fascicolo"
"Hai letto le accuse? Hai letto quanto diamine..."
"... sei nata per fare questo, ricordatelo... nessuno meglio di te può affrontare quel fascicolo, quel caso, quindi ora respira profondamente, rilassati e fai entrare quel ragazzo" continua lei, facendomi segno con la mano di alzarmi dalla sedia. "Io e te ci vediamo a casa, per cena ho preparato..."
"... non ci sarò per per cena, Allison è tornata con largo anticipo da Boston, dopo il lavoro andrò direttamente a casa sua"
"Mia mi... raccomando... non..."
"... farò quasi sicuramente tardi, non vedo la mia migliore amica da quasi un anno, ma tu non preoccuparti, non aspettarmi alzata" le do un bacio sulla guancia mentre insieme, entriamo nella sala d'attesa dello studio. "Blake. Blake Carter?"
Nessuna risposta. Silenzio.
"... Blake Oliver Carter, tocca..."
"Signorina Moore, il signor Carter se n'è andato poco fa" sospira Natalie, da dietro il bancone della reception. "Dovrebbe tornare più tardi"
"Cosa... significato: dovrebbe tornare più tardi? Io ho annullato l'appuntamento di questo pomeriggio con i signori Johnson per... lui, Natalie"
Solleva le spalle.
"Niente drammi tesoro, ci sarà un modo per rintracciarlo: un numero di telefono oppure non so, un indirizzo e-mail" mia madre mi guarda, poi di sfuggita guarda Natalie.
"L'unico numero di telefono che abbiamo qui in studio è un numero di cellulare che in questo momento risulta irraggiungibile..."
A bassa voce, borbotto.
"... potrei però provare a chiamare il signor Moore, lui molto probabilmente ha un altro contatto del signor Carter... se ha dieci minuti di tempo provo a chiamarlo"
"No, mio padre non può essere disturbato, questa mattina ha un'udienza in tribunale e non possiamo chiamarlo per una... per una sciocchezza simile" guardo, la sala d'attesa piena di persone. "Vorrà dire che se il signor Carter dovesse tornare, dovrà fissare un nuovo appuntamento, ma questa volta a data da definirsi"
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