Capitolo trentaquattro

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~ Non bisogna essere perfetti per tutti,
basta essere speciale per qualcuno ~

Blake Oliver Carter.
Manhattan, New York.

"Non so te, ma io comincio ad avere una certa fame"
"Non ti hanno saziato i due panini farciti e la mezza confezione di merendine di pochissime ore fa?" sospira Mia, trascrivendo appunti al computer. "Per non parlare della colazione di questa mattina, dove hai letteralmente svuotato la dispensa, un'altra volta"
"Un paio di merendine e delle mini confezioni di marmellata di albicocche, non equivalgono ad una dispensa svuotata"
"Aggiungi: due succhi di frutta alla pesca, una scatola di cereali al miele e un litro di latte, questo è quello che hai mangiato solo stamattina a colazione" sottolinea lei, appoggiando penna e agenda sulla scrivania. "E come puoi immaginare, mio padre era tutt'altro che felice di questa cosa, soprattutto per per le sue merendine farcite al cioccolato"
"Se il problema principale sono le merendine farcite, andrò al supermarket vicino a casa e ne ricomprerò altri pacchi, esattamente come per la marmellata, i succhi di frutta e qualsiasi altra cosa" sospiro, guardando Mia. "Così forse, tuo padre la smette con le lamentele... comunque, ne hai ancora per molto qui in ufficio?"
"Un paio d'ore, forse... se hai impegni vai pure, ci vediamo a casa per l'ora di pranzo"
"Ho un paio di appuntamenti al negozio, ma posso rimandarli se hai bisogno di me per idiota Hunter"
"Non preoccuparti, ho solo bisogno di due firme, poi sei libero di andare" allunga, verso di me alcuni fogli stampati. "Ricordati però che questo pomeriggio abbiamo l'appuntamento con lui e suo padre quindi non prendere altri impegni..."
Annuisco.
"... firma anche qui, per favore, poi se vuoi, sei libero di tornare al lavoro e noi, ci vediamo poi a pranzo, più tardi"
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