Capitolo sessantanove

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Blake Oliver Carter.
Bronx, New York.

"Io... non so cosa dire, davvero"
"Non sai cosa dire? Dannazione Blake le hai detto che se quel bambino ci fosse stato tu non lo volevi... come pensavi che reagisse? Che veniva da te, ti abbracciava e ti diceva di non preoccuparti? Magari con un sorriso a trentadue denti?"
"Seth, per... favore" mi massaggio le tempie. "Non ho mai detto di non voler quel bambino, non potrei mai dire una cosa simile..."
"Ma dannazione è quello che hai fatto intendere, sia a Mia questa mattina e sia a me adesso"
"... ho detto che ero spaventato, ho detto che diventare improvvisamente padre mi spaventava, ma allo stesso tempo, ho anche detto che sarei stato felice, fottutamente felice perché quel bambino sarebbe stata la mia rinascita" avvicino a me il pacchetto nuovo di sigarette. "E se ho detto qualcosa di troppo o qualcosa di... tremendamente sbagliato, allora in questo caso mi dispiace, perché non era mia intenzione ferire qualcuno, specialmente Mia..."
"Se sei abbastanza adulto, abbastanza maturo da fare sesso, specialmente senza protezioni, significa allora che sei altrettanto maturo per assumerti a pieno le tue responsabilità di un eventuale bambino" Seth sbraita, mentre si versa dell'altro Jack Daniel's nel bicchiere.
"... ero sì, spaventato all'idea di un bambino da crescere ma lo ero probabilmente perché non ho mai avuto una famiglia stabile come esempio, non ho mai avuto un'infanzia serena, non ho mai avuto niente di quello che un bambino ha bisogno, non ho mai avuto amore dai miei parenti, l'unico amore ricevuto, l'ho ricevuto da tuo padre, da tua nonna, ma mai dal sangue del mio sangue" prendo fiato, bevendo un lungo sorso di birra. "Ma ragionando poi, ho realizzato che io a quel bambino, nonostante il pessimo esempio di famiglia che ho avuto, io... a lui avrei dato tutto, avrei dato a lui tutto l'amore, tutte le attenzioni che io non ho mai avuto e che un bambino merita di avere, gli avrei dato il mondo, sarebbe stata tutta la mia vita, sarebbe stato il mio nuovo inizio, la mia avventura più bella, insieme a sua mamma"
"Io non... ti capisco, non... riesco a capirti" sospira, appoggiando entrambi i gomiti, sul bordo del bancone del negozio di tatuaggi. "Non puoi vivere senza Mia, per te Mia è ogni cosa, è tutto, ma quando poi vi ritrovare davanti ad una responsabilità così grande, così enorme e così... dannatamente bella, te la dai a gambe levate"
"Non sto scappando diamine, perché volete sempre capire quello che vi fa comodo, quello che volete?"
"Non siamo noi Blake a capire quello che vogliamo, ma sei tu che non ti esprimi con le parole giuste"
Guardo Seth e sospirando, mi verso del liquore nel bicchiere. "Quando stamattina la ginecologa ha confermato che dentro di Mia non c'è nessun bambino, in un certo senso io... ci sono rimasto male. La amo, probabilmente più di me stesso e con lei, vorrei passare la vita, voglio dei bambini insieme a lei, dei bellissimi bambini con i suoi occhi azzurri, la sua determinazione, il suo nasino perfetto e il mio carattere..."
"Frena, frena, frena, con il tuo carattere anche no, per... piacere"
"... e tutto questo, a lei, non sono riuscito a dirlo, mi ha cacciato via, senza darmi il tempo di parlare... ammetto di aver completamente sbagliato, lei però, deve ammettere di aver reagito in maniera eccessiva" bevo, tutto ad un fiato il Jack Daniel's.
"Non... dirmi che pensi davvero questo? Non... dirmelo, altrimenti potrei prenderti davvero a sberle" rimette, in frigo la bottiglia di liquore. "Per oggi hai appuntamenti?"
"Domani, oggi nessuno"
"Allora sali su quella fottutissima macchina e vai dritto a casa sua, le dici tutto quello che mi hai appena confessato, senza tralasciare nulla"
"Non credo che sia il caso"
"Sali in macchina e vai" ripete, a denti stretti. "O altrimenti giuro che ti renderò la vita un inferno, finché non capirai ogni sbaglio commesso in questi giorni"
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