Capitolo sessantaquattro

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Mia Harper Moore.
New York.

"... rispondi solo se devi, altrimenti resta in silenzio..."
Annuisce.
"... non ti azzardare, per nessuna ragione al mondo, a litigare con quell'idiota di Scott Hunter davanti al giudice o altrimenti finirai in guai seri, guai seri dove io non mi prenderò la responsabilità"
"Mi stai ripetendo le stesse identiche cose da almeno tre giorni, non sono idiota, so quello che devo fare, so quello che devo dire ma soprattutto so perfettamente cosa non dire e cosa non fare"
"Non sei idiota, ma impulsivo sì e so per certo che se Scott dovesse dire un qualcosa che a te non va bene, che a te non piace, scateneresti l'inferno"
"Per poi finire di nuovo dietro le sbarre per colpa di quel bastardo? No, grazie" nervoso, accende l'ennesima sigaretta prima dell'udienza. "Mi ha già rovinato la vita per troppo tempo, per troppi anni, ora voglio solo che questa merda finisca il prima possibile"
"Blake... dico sul serio"
"Pensi davvero che possa dare spettacolo in tribunale davanti ad un giudice? Ad un giudice che sarà lì, pronto a condannarmi alla prima stronzata che commetto? È questo quello che pensi?"
"Sei insopportabile, rispondi così male, così di merda che se non fossi il tuo avvocato me ne sarei già andata da tempo"
"E tu invece sei così... così odiosa, acida e nervosa che mi stai facendo innervosire, più di quello che sono"
"Ah, sarei io quella odiosa, adesso?"
"Dannazione sì" gesticola, camminando su e giù per il vialetto del tribunale. "Hai sbalzi d'umore incredibili, passi dall'essere la ragazza più dolce del mondo alla più insopportabile del pianeta, addirittura hai sbalzi d'umore peggio di quando sei in quel periodo del mese... non sei in quel periodo, vero?"
"No Blake e dovresti saperlo, molto bene" stringo, il fascicolo Carter al petto.
"E allora cos'hai? Davvero sei... diversa"
"Sono le undici, credo che sia meglio entrare o faremo tardi" sospirando, mi avvicino alla porta d'ingresso mentre Blake, resta lì, in mezzo al vialetto a fissarmi.
"Mia Harper Moore, cosa dannazione ti sta succedendo?"
"Ho detto che dobbiamo entrare, ne riparleremo dopo, a casa"
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