Blake Oliver Carter.
Manhattan, New York."... quindi tu, hai colpito Scott solamente dopo che lui ha colpito te..."
Annuisco.
"... e hai un qualcosa che lo dimostra? Ad esempio fotografie, video delle telecamere di sorveglianza o non so... testimoni?"
"Due testimoni sì... forse"
"E chi sarebbero?"
"Due testimoni che anche volendo, non testimonierebbero mai, soprattutto davanti ad un giudice in tribunale"
"Che diamine di testimoni sono se non verrebbero mai a testimoniare, Blake?"
"Sono dei testimoni che in passato hanno avuto alcuni problemi con la legge" sollevo le spalle, mentre addento un pezzetto di krapfen alla crema. "E se te lo stai chiedendo la risposta è sì, sono miei amici..."
"Non avevo dubbi"
"... specialmente Seth, lui per me è il fratello che non ho mai avuto, a quel ragazzo devo il mondo, a Seth devo tutto, anche sotto l'aspetto lavorativo"
Mi guarda, con uno sguardo preoccupato.
"Non guardarmi così" leggermente, rido. "Con aspetto lavorativo intendo che lui ha un piccolissimo negozio di tatuaggi nel cuore del Bronx e tre e quattro giorni alla settimana vado lì a dargli una mano... vedi questo?" indico, il tribale che parte dalla spalla sinistra fino al polso. "È stato uno dei primi tatuaggi, avevo all'incirca quattordici anni quando l'ho fatto" sorrido, guardandolo. "E invece questa" indico, la frase in corsivo: NOBODY SAID IT WAS EASY, sul polso destro. "È stato il primo tatuaggio che ho fatto completamente da solo, senza l'aiuto di Seth"
"Sono... bellissimi, Blake"
"Ne ho altri venti o trenta, spararsi sul corpo... ho perso il conto, ormai"
"Hai mai pensato di aprire un negozio di tatuaggi tutto tuo?"
Annuisco. "Ci penso ogni giorno, ma al momento rimane solamente un sogno nel cassetto, un bellissimo sogno, forse irrealizzabile"
"Non esistono sogni irrealizzabili" accenna un sorriso, aprendo di nuovo il mio fascicolo. "Alla fine hai compiuto da poco i... ventisei anni e se terrai costantemente la testa sulle spalle e non ti caccerai in altri guai più grandi di te, vedrai..."
La interrompo, addentato un ultimo pezzo di krapfen. "Io la testa sulle spalle posso anche tenerla, ma se sulla mia strada incontro quel bastardo di Hunter, automaticamente la perdo"
"Sei consapevole che tra qualche settimana noi due incontreremo sia lui e sia Jefferson qui in ufficio? E non dovrai, per nessuna ragione al mondo, perdere testa, ragione e pazienza, quel giorno?"
"Forse non... ho capito, noi due cosa?"
"Questa è la prassi Blake, lo sai"
"Me ne infischio della prassi Mia, io... se mi ritrovo quel figlio di..."
"... smettila" alza, il tono della voce. "Prima incontrerò io, da sola, Jefferson e poi ci troveremo tutti e quattro insieme qui da me"
Nervoso, comincio a camminare su e giù per l'ufficio. "Io... finirò di nuovo in galera se quel bastardo verrà qui... lui la deve pagare, deve pagare tutto il male che mi ha fatto nel corso degli anni"
"E succederà, credimi, ma devi avere pazienza. Le cose non si risolvono con uno schiocco di dita, specialmente queste" sospira, alzandosi in piedi con il mio fascicolo sotto braccio. "Ora dovresti andare, mi dispiace, ma è arrivato l'altro cliente... noi due ci vediamo domani mattina e mi raccomando, puntuale"
"Mi sono ricordato che domani mattina ho un paio di impegni... impegni che non posso rimandare... ti farò sapere"
______✨ La frase NOBODY SAID IT WAS EASY, vuol dire:
NESSUNO HA DETTO CHE SAREBBE STATO FACILE.
![](https://img.wattpad.com/cover/108638873-288-k258683.jpg)
STAI LEGGENDO
Unforgettable ~
Roman d'amour- Lui grazie a lei aveva imparato ad amare, aveva imparato il significato della parola amore, mentre lei, grazie a lui aveva imparato cos'era la follia - ▫️UNFORGETTABLE: PRIMO LIBRO DI TRE.