Capitolo settanta

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Mia Harper Moore.
Bronx, New York, tre settimane dopo.

Nonostante le mille scuse, le suppliche, i regali, i mazzi di rose rosse consegnati in ufficio, non sono ancora riuscita a perdonare Blake.
Non sto dicendo che tra noi sia finita per sempre, assolutamente no, non potrei mai dire una cosa simile, ma sto dicendo che per il momento è meglio per entrambi se restiamo separati.

"... sei sicura della tua decisione? Al cento per cento?"
Annuisco.
"... sicura come non lo sei mai stata in vita tua?"
Rido, lievemente. "Sono sicura, si Seth..."
"Non... so, non... vedo molta convinzione nelle tue parole, esattamente come non vedo molta convinzione nelle parole di Blake quando dice di star bene"
"In questo momento, il rapporto che abbiamo io e lui si basa solo ed esclusivamente sul lavoro e... va bene, la mia decisione resta invariata, per adesso" sollevo le spalle, bevendo poi un sorso di birra.
"Blake ti ama, ti ama come non ha mai amato nessuno in vita sua, tu sei... la sua salvezza, letteralmente, sei la persona che l'ha fatto cambiare, la persona che riesce a calmarlo, sei... tutto per lui, ma allo stesso tempo, io capisco perfettamente il tuo essere furiosa, capisco la tua rabbia... capisco ogni cosa... quando mesi fa hai scelto di stare al suo fianco, cosa dicevi, sempre? Dicevi che nella vita tutti noi meritiamo una seconda possibilità e..."
"... non ho mai detto che Blake non avrà una seconda possibilità, ma ho semplicemente detto che per il momento non me la sento di ricominciare, tutto qui"
"Voi... non dovete ricominciare, ma dovete riprendere da dove vi siete lasciati tre settimane fa" accenna un sorriso.
"Chiudiamo qui il discorso Carter - Moore, ok? Ti prometto che quando me la sentirò di tornare insieme a lui, tu sarai il primo a saperlo, ma per ora per... piacere, basta... cambiamo argomento o giuro che me ne vado"
Alza le mani in segno di resa. "D'accordo, d'accordo, d'accordo, chiudiamo qui il discorso, però prima, prendi questa" striscia, verso di me una busta bianca, piegata in due.
"Cosa sarebbe?"
Solleva le spalle. "Una lettera che Blake mi ha chiesto, implorato, supplicato, di darti" sospira Seth, bevendo l'ultimo sorso di birra rimasto nella bottiglia. "E credimi, quel ragazzo non ha mai scritto una lettera in vita sua, specialmente ad una ragazza" ride, scuotendo leggermente la testa. "Solitamente erano le ragazze a scrivere chilometri di lettere per lui, ma lui no, mai..."
Prendo la busta e annuendo, la infilo in borsa.
"... quindi credo proprio che sia più che importante, perciò... leggila, per favore"
"Non appena arriverò a casa la leggerò, promesso" accenno un sorriso, mentre mi alzo dallo sgabello del bar. "Ora però devo scappare al lavoro, tu nel frattempo, controlla quella testa matta di Blake, per... favore"
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