Unforgettable ~

Capitolo diciannove

Blake Oliver Carter.
Bronx, New York.

"... i clown... i clown sono una delle mie paure più grandi in assoluto, dopo di lavoro arriva la paura dell'acqua alta e poi, arriva la paura del buio pesto, buio pesto come questa sera"
Annuisco, mentre lei, sposta da una parte all'altra l'unica candela a nostra disposizione.
"Se dovesse spegnersi, hai con te un accendino, immagino"
"Non si spegne se la lasci appoggiata"
"Se ti dà fastidio il mio muoverla da una parte all'altra, potresti tenerla tu, allora" sospira, guardandomi. "E un'ultima cosa: hai intenzione di rimanere in piedi per chissà quanto tempo oppure vieni qui a sederti?"
"A dire il vero, ho intenzione di fare due passi"
"Sei per caso impazzito? Siamo al buio, nel mezzo di una tempesta e con una sola misera candela da condividere tra di noi... se te ne vai tu, rimango io al buio e credimi, è l'ultima cosa che vorrei"
"Vuoi venire con me? Oppure..."
"... oppure niente, io vengo con te, non sto qui da sola in un angolo del ristorante" di scatto, si alza in piedi.
"Non sei da sola Mia, ci saranno sì e no una ventina di persone in questa stanza... attenta, dovrebbe esserci un gradino proprio qui"
"Perché diamine non hai controllato le previsioni del tempo prima di uscire di casa?" continua lei, aggrappandosi al mio braccio.
"Potrei chiederti la stessa cosa"
"Io sono giustificata, ho lavorato tutto il giorno..."
Un boato assordante fa tremare i vetri del locale.
"... non credo che riusciremo a sopravvivere, forse dovrei chiamare a casa, per dire a loro quanto io voglia bene a..."
"... non dire idiozie, è una tempesta sì, ma non così... grave, così... americana" rido lievemente. "E poi casa mia dista meno di dieci minuti da qui, volendo..."
"... no, qualsiasi cosa tu abbia in mente, la mia risposta è no, assolutamente no"
"Posso finire di parlare o devi continuamente interrompermi?" alzo, gli occhi al cielo. "Dicevo, se usciamo ora dal ristorante, riusciremo a raggiungere il mio appartamento prima che la tempesta peggiori. Il pick-up è parcheggiato proprio qua fuori quindi basterà e saltarci sopra"
"Spero che tu stia scherzando"  terrorizzata, guarda prima me e poi, guarda il cielo completamente nero dalle vetrate. "Sta per raggiungerci una tempesta di massima potenza e non credo che lasciare il locale sia la scelta giusta"
Rido, prendendo dalla tasca dei jeans le chiavi del pick-up. "Niente tempesta di massima potenza, certo, probabilmente farà danni, probabilmente sarà spaventosa ma non è assolutamente paragonabile ad una tempesta in perfetto stile americano"
"In ogni caso, non rischio la vita uscendo in strada"
"Preferisco di gran lunga correre il rischio anziché rimanere chiuso in un posto come questo, dove ad ogni tuono trema la vetrata principale e dove gli angoli sicuri sono già stati occupati"
Mia sospira. "E se non dovessimo riuscire a raggiungere il pick-up?"
"Ci riusciremo, te lo prometto"
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