EPISODIO 9.4

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Il crollo di un importante pilastro, quella colonna che rappresentava l'ultimo sostegno necessario per il mantenimento del tempio stesso, il fallimento di Yoah Hannes rappresentava proprio quello.

Sion stava cercando di somatizzare l'accaduto, mai aveva assistito al fallimento dell'apertura del Primo Cancello di Aa'ru, facendo mente locale non riusciva a ricordare un altro evento simile accaduto in passato.

Il giudice Gideon si era mosso tempestivamente, andando prontamente a sostenere quella figura sacrale che ora appariva tanto misera e impotente, però il fidato eugo'hades non fu l'unico, un gruppo di individui era già pronto, troppo reattivo, troppo disinvolto per non evidenziare quanto fossero già perfettamente organizzati per l'accaduto: i maggiori esponenti della Mano Destra erano saliti sul palco.

Tra loro, Sion riconobbe immediatamente Gouki Sheraz e Ibari Tenma della Vestige Caiano, alla testa di tutto il gruppo vi era proprio Nihro Nahram. «Divino Cancelliere, non hai dato credito alle mie parole, ti avevo avvisato che ormai eri troppo vecchio.» Quelle parole, rivolte ad un entità atemporale come un eugo'hades, assumevano un accento particolare, non volevano rappresentare il vecchio di qualcosa che era andato deperendo, no, volevano indicare l'incapacità di adattarsi e di evolversi, il rimanere troppo ancorati al passato.

Se Yoah Hannes fosse rimasto sorpreso dalle parole del capo dei Na'akhim, o risultato ignaro dalle linee del fato che avevano confluito fino a quel momento, non lo dette a vedere. La sua espressione era dolorante ma allo stesso tempo calma e a tratti serena, quella di chi scorge un orizzonte di eventi, la linea del futuro, i suoi capelli chiari mantenevano comunque quella brillantezza propria dei membri delle Vestige Bianche.

«Come osi, Hangedman Nihro? Salire sul palco e rivolgerti così al tuo...»

Gideon venne interrotto da un gesto del Cancelliere, che dopo essersi fatto aiutare per rimettersi in piedi disse: «da quello che vedo, la tua voce non è altro che il coro di tutti i membri della Mano Destra.»

«Esattamente.» Nihro fissò con intensità il Cancelliere per poi aggiungere: «la tua energia è ormai logora, con la cerimonia di oggi abbiamo ottenuto la conferma della tua mancanza come guida, sia spirituale che fisica, non hai più la forza di sorreggere tutto il Pandæmonium.»

In quella sua intonazione quasi celestiale, Yoah Hannes disse: «la voce di un singolo, per quanto potente o per quanto giusta, non è capace di contrastare quella di un coro, solo quella di un'altra moltitudine può opporsi.» Il braccio che non si stava appoggiando a Gideon venne alzato per comunicare un segnale. «Questa è la risposta della Mano Sinistra.»

Le porte dell'Odeon si aprirono, una marmaglia di costrutti metallici, dalle fattezze simili a quelle dell'androide affrontato da Sion due settimane prima, si riversò nel teatro. Il Wardreig non riusciva a capire se questi modelli non richiedessero la presenza di un operatore, o coloro che li stavano controllando si trovassero nascosti da qualche parti.

L'espressione di Nihro, e di tutti quelli alle sue spalle, era esterrefatta. Sion non riusciva a ricordare quando era stata l'ultima volta che aveva visto il capo della sua Vestige così: occhi dilatati e bocca aperta, il volto di qualcuno preso in contropiede.

A sbloccare quell'istante fu Gouki Skeraz, se ad un primo sguardo poteva sembrare simile a Nihro, dotati entrambi di un'atmosfera scura e torbida in torno a loro, la chioma dell'esponente dei Caiano risultava ispida e piena di riflessi violacei. «Nella tradizione asiatica esiste un tipo di maledizione molto particolare: viene preso un vaso, al suo interno sono sigillati un numero notevole di insetti, questi combatteranno, uccidendosi, fino a quando non ne rimarrà soltanto uno, il vero ricettacolo che colpirà la vittima della maledizione.» Quelle parole erano rivolte tanto al Cancelliere quando allo eugo'hades nero.

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