EPISODIO 1.5

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Dopo l'evento che non mise Sion in imbarazzo più di tanto, dato che oramai si era fatto un callo mostruoso sulla propria situazione, un sincero sorriso apparve sul suo volto ripensando a quante di quelle situazione era stato costretto a vivere. La forza con cui i propri dæmon avevano aggredito il medico dimostrava la stabilità della sua condizione.

Informati dell'imminente rilascio erano giunti tutti i componenti della sua squadra: Doc e le Gemelle con Ace in testa al gruppo. Sion si era già rivestito indossando una biosuit da civile, dato che la propria non sarebbe potuta esser equipaggiata senza l'aiuto delle attrezzature che si trovavano presso la sede.

Ace, anche per scaricare tutta la tensione accumulata da quella infinita giornata, abbracciò di slancio Sion. Lo strinse per un po' e con molta noncuranza gli diede uno schiaffo sul posteriore.

«Preparati,» indicando la zona schiaffeggiata, «il capo della Malacoda ci scaricherà dentro tutta la sua furia.»

Sion rispose con un sorriso triste.

«Ci hai fatto preoccupare tutti,» disse la gemella più vicina, «non proprio tutti,» aggiunse quella più lontana. Che bella sensazione agrodolce, odio e amore impacchettati e strizzati ben bene in una singola coppia di sorelle.

«Zion,» uno di quei rarissimi puristi che non voleva correggere la pronuncia coi dæmon era proprio Doc, Il patriottico, «non farci caso.» Il Tedesco non voleva usare il regolatore vocale perciò Sion teneva attivo, sempre e comunque, il proprio comunicatore cognitivo. Avrebbe anche potuto comunicare a gesti, avrebbe anche potuto non fiatare, il traduttore gli avrebbe fatto comprendere tutto ciò che voleva esprimere in maniera più che fluente.

Ultimati tutti i protocolli per il rilascio Sion si rivolse alla sua squadra: «sentite, c'è bisogno di sciacquarsi di dosso questa giornata che ho il groppone in gola, domani mattina potrebbe essere l'ultima perciò beviamo.»

Poteva un eugo'hades avere genuinamente paura di qualcosa? Se quel qualcosa era l'Altosegretario allora sì.

Le Gemelle stavano per aprire bocca all'unisono, per recriminare sull'uscita come al solito, ma Ace fu tempestivo: «vi immaginate se dopo la visita alla Malacoda il nostro Sion non riesca più a sedersi, a chinarsi o a...»

«Abbiamo capito,» lo interruppe Sion.

«Per questo motivo,» continuò, «Doc, Gemelle, dobbiamo essere un team fino in fondo e dare tutto il supporto possibile e pretendibile al nostro operativo, che sia di natura tecnica, che sia di natura aperitivistica, che sia di natura sessu...»

«Abbiamo capito!»

Una sera in cui tutto il team fu d'accordo, unanime sul destino del proprio Hellhound. Un'ultima bevuta in sua memoria.

La notte sovrastava la Città del Cocito, una metropoli che non dormiva mai stava per accogliere l'intera squadra HH-05.

La notte sovrastava la Città del Cocito, una metropoli che non dormiva mai stava per accogliere l'intera squadra HH-05

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