"Nella Divina Commedia, nella zona della Giudecca Dante decise di condannare coloro che avevano tradito i propri benefattori e i propri maestri."
«Le azioni che vedono coinvolto il Pandæmonium nella notte tra il quattordici e il quindici Marzo, sono state imputate alle manovre dell'imprenditore Cristian Gerico.»L'attenzione di Sion era catturata dalla lastra nera che proiettava le immagini nella sua interfaccia mentale, la più grande e l'ultima rimasta in quella che era la sala di controllo del suo team. Nel reportage si parlava degli eventi eruttati due settimane prima e della facciata mediatica adottata dai Malekhai.
«Appoggiato dall'intervento di alcune dæva corrotte, ha approfittato della situazione precaria durante l'apertura dei Cancelli per creare interferenze sulla connessione Eden su larga scala. Solo grazie all'intervento della Vestige Law e dei loro golem si è riuscito a scongiurare la tragedia...»
Sion chiuse la comunicazione, non gli interessava sentire tutto quel mare di menzogne, buone solo per calmare l'opinione pubblica. Dalla fine di quelle vicende era riuscito ad incontrare Gerico, che gli aveva soltanto detto: «alla fine hai capito di chi poterti fidare.» Tuttavia, in quel momento, sembrava assumere un nuovo significato: non c'era più nessuno di cui potersi fidare.
Da quello che aveva visto la situazione di Slevin era stabile, ma prima o poi avrebbe pagato lo scotto per le sue azioni, in un modo o nell'altro.
Su quella ragazza, su quella golem, aveva ricevuto le notizie più sconvolgenti. La sua coscienza era appartenuta a quel costrutto che aveva affrontato. Dal suo hades avevano prelevato una matrice con la quale le avevano costruito un corpo quasi indistruttibile. Per rigenerarla avevano impiegato la sfera gemella della Taurvi di Yoah Hannes, rendendola una pseudo-dæva.
Tra i vari accordi stipulati Sion avrebbe dovuto prendersene cura, ma sarebbe mai riuscito a sincronizzarsi con un'altra dæva oltre a Zairisha? Purtroppo non la reputava una cosa possibile.
Sion si guardò attorno ancora un momento, aveva finito da poco di salutare tutti i membri della sua squadra, gli altri quattro che la componevano. Non sapeva ancora cosa ne sarebbe stato del suo team.
La biosuit che stava indossando in quel momento possedeva un taglio da civile. La sua dreadwolf, dotata degli elementi tipici di un Hellhound, gli era stata revocata. Eppure, nonostante tutti privilegi e i doveri dei segugi, anche i pesi di quei guardiani venivano meno. Davanti alla porta d'accesso, bianca e lucida come fosse uno specchio, Sion vedeva la propria immagine riflessa. Il rosso dei suoi capelli si stava sempre più perdendo, contaminato da ciocche bianche, il colore proprio della sua Vestige.
Il peso dei guardiani Hellhound: il loro attrattore consumato da Eden per proteggere tutta la città, ora veniva meno. Sion ci aveva riflettuto fin da quando era stata emessa la sua condanna, eppure il piano dei Malekhai non riusciva ad essergli perfettamente comprensibile. Forse tenere al guinzaglio un mastino senza controllo sarebbe risultato impossibile, avrebbe potuto generare un'altra dæva come la sua Zairisha, capace da sola di scuotere tutto il Pandæmonium. Forse volevano più semplicemente separarlo dal rosso, quel colore caratteristico che incarnava la comunione con la grande connessione Eden. Per lui quella tonalità non era più un'unione ma soltanto una separazione, quella del cosmo stesso.
Brandita con forza il manico della sua Calabdog, si diresse a passo spedito lì dove giaceva la sua Zairisha, lì dove avrebbe dovuto compiere l'ultimo atto con la propria spada.
Nonostante mantenesse il design sinuoso, i corridoi che scendevano nelle viscere del Pandæmonium per raggiungere la sezione Rubiconte, diventavano sempre più stretti. Le forme affusolate trasmettevano una forma claustrofobica quasi di soffocamento, così strano se paragonate alle dimensioni delle sale superiori, create a dimensione di titani.
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Redshift - ZAIRISHA
Sci-fi"L'immagine sussultava cercando nella stanza e scorrendo sul viso di vari individui fermandosi su di uno in particolare: Sion. Un volto crudo all'interno di morbidi lineamenti. Gli occhi sottili erano piccole gemme, comete incandescenti precipitate...