«Mi dispiace, ma nulla da fare.»
Il ricordo di quella serata, l'ultima trascorsa con Zack affrontando i giochi del Parc chi a Volé la Lune, ritornò con vigore nella mente di Sion. La forza della connessione Eden era tale da ricombinarlo nelle sue sinapsi come se lo stesse vivendo in diretta.
«Il peso non ha superato neanche la metà, sei proprio lontano ragazzo.» Il proprietario del gioco del martello stava sogghignando sotto i baffi. Rivolgendosi verso de la Berthè: «chi mi hai portato cappellaio? La tua puntata è totalmente andata. Meno male che mi avevi detto che aveva la forza di un toro, ma il bilanciere dice proprio il contrario.»Il volto del direttore del parco tentava malamente di rimanere saldo nell'indifferenza, ma le folte sopracciglia sembravano dei punti di sutura che ne cucivano sopra pura perplessità. Sfilato il cilindro dal capo, si grattò esattamente al centro della testa. «Non saprei cosa dire.» Rimettendosi il copricapo, dopo aver fatto roteare l'asta del bastone da passeggio, disse verso Zack e Sion: «non sei un Wardreig? Mi ricordavo che eri il più forte, o forse mi sbaglio?»
Sion lasciò cadere il maglio. Tra le sue mani era risultato esageratamente pesante. Non riusciva a capire se fossero i suoi dæmon ad agire sulle sue prestazioni, o se fosse quel misterioso parco a renderlo più debole, più umano forse. «Non saprei, ho fatto cose che avrebbero richiesto la forza di decine, centinaia di uomini messi insieme, eppure adesso non riesco.»
Il proprietario del gioco l'osservò scettico, come se il Wardreig non fosse altro che un mitomane.
«Infatti, infatti.» Disse il cappellaio, non riuscendo a somatizzare quello che vedeva.
«Però sei anche capace di perdere contro un bambino.» Zack se la stava ridendo di gusto.
L'orgoglio di Sion si era un po' incrinato, mentre metteva al suo posto il maglio non riusciva a prendere con molta ironia quello che era successo.
Sbuffando il cappellaio roteò ancora un paio di volte il bastone, prendendo le distanze dal gioco del martello e invitando i due a seguirlo. «Purtroppo il mio giro finisce qui, sono in ritardo, o forse in anticipo, non saprei bene.» Dopo una breve pausa di riflessione disse: «beh, rimane il problema che non sono in orario quindi» dopo aver fatto un inchino sfilandosi il cilindro, «vi lascio a godervi il resto della serata, anche se vi suggerisco di non tardare il rientro, dopo la mezzanotte di stasera diventerà sempre più difficile ritornare da dove siete venuti.»
Con fare molto teatrale, così com'era comparso dal nulla, il direttore del parco nel nulla si dileguò.
«Che strano personaggio.» Disse la dæva.
«Vero, anche se ho la sensazione di averlo già incontrato.»
«Dici davvero? E scusa, dove avresti potuto incontrarlo se non qui?»
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Redshift - ZAIRISHA
Science Fiction"L'immagine sussultava cercando nella stanza e scorrendo sul viso di vari individui fermandosi su di uno in particolare: Sion. Un volto crudo all'interno di morbidi lineamenti. Gli occhi sottili erano piccole gemme, comete incandescenti precipitate...