EPISODIO 3.3

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Seguendo la via principale Sion e Aaron procedevano spediti verso il primo loadout. Anche se il cadetto era il più piccolo i due superavano non di poco ogni altra persona del grande mare di pedoni, scrutando la massa.

Nessuno però incrociava i loro sguardi poiché nessuno poteva notarli quando non serviva. Se qualcuno si fosse accorto di un Hellhound come Sion egli stesso l'avrebbe notato a sua volta, Eden è così che forzava l'individuazione dei problemi, il debug della struttura, della società.

«Hai mai fatto un Handshake?»

«No. Conosco la procedura solo a livello teorico.»

«Uhm, il paradosso del Giardino di Ekademo: istruire su qualcosa che si vuole tenere oscuro fino all'ultimo o che magari non si può comunicare. Ti condivido la mia interfaccia così vedi il percorso cognitivo, fai attenzione ai tuoi dæmon che possono causare alcuni errori, durante il contatto bisogna inibirli sfruttando un proxy. Riesci a farlo senza problemi?»

«Sì.»

Vicino all'ingresso di un palazzo, qualche passo fuori dalle porte scorrevoli, un uomo con una suit dal taglio elegante, con colletto e fascia incravattata, era voltato verso il nostro Hellhound. Faro abbagliante puntato sulla scialuppa che era Sion, cullato da quel dolce mare di persone.

Avvicinandosi Sion chiese: «Loadout ID 85A968209?»

«Sì.» Rispose timidamente l'uomo elegante.

Affiancato da Aaron il nostro Hellhound protese la mano sinistra, il suo hades, stringendo saldamente quella dell'uomo di fronte, agitandola nel fare di un saluto particolarmente sentito. Durante il brevissimo gesto la sua interfaccia cognitiva si espanse, la stessa che anche il cadetto stava vedendo, una moltitudine di pop-up cominciarono a comparire all'interno del campo visivo del Wardreig che, con rapidità, ne chiudeva alcuni e ne apriva degli altri, scaricando le informazioni del Loadout.

Sul finire Sion forzò il riavvio e per un un attimo l'uomo si mise a sbattere le palpebre molto rapidamente. Come riprendendosi da un momento di distrazione, nello stesso modo in cui si possa fissare un punto nel vuoto senza motivo, mentre Sion lasciava la sua mano sinistra, l'uomo si guardò attorno per poi infilarsi nella porta d'ingresso del palazzo alle sue spalle, a quanto pare si era reso conto di dover andare da qualche altra parte.

«Tutto qui?»

«Sì, tutto qui.» Rispose Sion.

«Non mi sembra una procedura così complicata da dover essere soltanto accennata all'Ekademo.»

«Sì Giovane Aaron, Hai ragione ma non è per la procedura che non viene spiegato, è per la sua pericolosità. Il Loadout è l'interfaccia cognitiva più profonda, quella che si accede per l'installazione della maggior parte dei programmi di dæmon di dominio pubblico. Non è qualcosa che si dovrebbe fare in mezzo a una strada.»

«Non dovevamo soltanto scaricare i datalog Fratello Sion? Per la visione e il loro controllo non dovrebbero servire accessi particolari.»

«Per i datalog no ma per il riavvio si. Virtualmente avrei potuto scombussolargli tutti i dæmon, pur vero che quelli in dotazione dei civili sono abbastanza innocui e un organismo ha un sacco di sistemi di sicurezza propri però un po' di problemi avrei potuto causarli. Volendo.»

«Capisco.» Aaron rispose terminando la condivisione dell'interfaccia. La sua espressione pensierosa.

«Ace, cosa faccio? Te li mando?»

Redshift - ZAIRISHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora