Le gocce d'acqua riuscivano a riprovare l'esperienza di tornare pioggia per qualche breve istante, dopo essere proiettate in ogni direzione dai passi fulminei degli otto Hellhound che si facevano largo nella versione paludosa dello Styx, per poi precipitare. I movimenti venivano impantanati costringendo il branco a saltare per prendere le distanze dalla carica degli uomini mascherati.
«Stanno aumentando sempre di più.» Fu la comunicazione che raggiunse le sinapsi di Sion, sparpagliato come il resto dei compagni lungo il fiume dell'odio, mentre evitava la presa di un braccio nero melma che voleva afferrarlo da sotto la superficie.
«Perché non smettono? Devis fai qualcosa! Da Re'phim sei tu quello a suo agio qui.» Vomitò Slevin a tutta la squadra.
Balzando a debita distanza Sion ripensò a quello, alla Vestige Re'phim, di cui aveva fatto parte in un'istanza passata e del potere ancestrale con gli spiriti, tutto quello che ne rimaneva era soltanto la capacità di poter comprendere le parole pronunciate dalle entità come gli spiriti dell'odio che stavano affrontando.
«Nessuna delle radici vuole rispondermi.» Disse Devis nella frequenza di gruppo. «Bisognerebbe cercare di raggiungere la signora della pira.»
«Quindi le cose che hanno in testa sono radici?» Chiese un altro membro del branco.
Dopo una conferma di Devis, Slevin imprecò per aggiungere: «io, Sion e Devis convergeremo verso la pira, voglio che gli altri ci tengano quelle teste di radice fuori dalle palle, mi sono spiegato?»
Tutti comunicarono affermativamente.
Con uno slancio Sion dette una spallata allo spirito mascherato, che era uscito totalmente dalla melma, lanciandolo contro altri simili che si stavano avvicinando. In pochissime battute il fiume si stava trasformando in uno di quei giochi per bambini: la stanza piena di palline, dove i pargoli erano gli eugo'hades e il fiume di sfere colorate gli uomini a testa di radice.
Passando da Sion verso un altro eugo'hades, l'immagine accentro un Hellhound quasi soverchiato da un gruppo di spiriti, la loro forza e numero erano impressionante, sicuramente rafforzato da quella realtà dall'aspetto di una palude. L'inquadratura corse lungo l'hades, massiccio e rinforzato da placche metallorganiche scure, un arto decisamente più bardato se paragonato a quello del Wardreig, la sfera di materia rossa cominciò a brillare e la dæva riversò tutta la sua energia nella silhouette trapuntata con le linee del caos. Stringendo l'hades a pugno, quel Hellhound congiurò la propria Indar: una donna formata da luce e calore.
Quando fu pronta, l'alone vaporoso s'infiammò e come fosse una palla di fuoco, la dæva esplose sul gruppo di assalitori mascherati con tale energia che l'immagine stessa sussultò con vigore. Un'onda di lapilli e scintille seguì l'impatto. La forza cinetica generata aveva sparpagliato gli uomini radice, ma questi non sembravano aver subito dei danni proporzionali a quel colpo incredibile.
«Il fuoco non sembra avere molto effetto.» Disse quello eugo'hades.
«Idiota!» Gridò nella comunicazione il Keelut Slevin. «Gli spiriti dello Styx sono legati all'acqua, chi la possiede attacchi col fulmine di una Taurvi.»
In tutto il branco soltanto un eugo'hades confermò di possederla. Taurvi era la tipologia più rara e difficile con cui instaurare un legame.
Prontamente l'attrattore di quel Hellhound fu dilatato verso il cielo, come fosse una freccia, e su quella scia viaggiò la sua dæva Taurvi nella cui silhouette erano chiaramente visibili delle corna. Le linee che la formavano erano luce e elettricità, quando fu carica abbastanza si abbatté su un'area vastissima come un fulmine.
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Redshift - ZAIRISHA
Ciencia Ficción"L'immagine sussultava cercando nella stanza e scorrendo sul viso di vari individui fermandosi su di uno in particolare: Sion. Un volto crudo all'interno di morbidi lineamenti. Gli occhi sottili erano piccole gemme, comete incandescenti precipitate...