EPISODIO 4.2

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Sion stava tornando nella sala del gala dopo aver discusso con la sua squadra, avevano deciso di approfittare di quella serata per riorganizzarsi dall'incognita Crais. Le Gemelle si erano date il cambio durante la giornata per avere sempre qualcuno col ragazzino. Anche se l'Hellhound era quello che riusciva a tranquillizzarlo con più facilità, quella sera doveva assolutamente partecipare al gala.

Il Wardreig stava seguendo i segni incisi su tutte le bianche superfici: pavimento, pareti e soffitti. La zona più vecchia del Pandæmonium era costellata da queste scanalature anche se apparivano come tali solo da lontano, avvicinandosi a pochi centimetri di distanza ogni segno svaniva rivelando solo una superficie liscia e immacolata. Se osservati con la coda dell'occhio, quei simboli, sembravano sempre in costante movimento.

Superata la gigantesca arcata della seconda sala dei ricevimenti, Sion sentì la scia di una musica color rosso che lo guidò verso Kiera. Gli occhi della donna erano persi sul suo viso tondo, smarriti come lo era lei nel ritrovarsi nell'immensità di quella sala. Prima che l'Hellhound potesse raggiungerla altri due eugo'hades l'attanagliarono.

Lo eugo'hades che si stava rivolgendo alla donna aveva permanentemente un ghigno in volto, una paresi che dava spazio alla sua feroce dentatura.

«Signorina Winsley.» Bocca aperta, denti stretti. «Se è si ritrova da sola ci permetta di farle da accompagnatori.» Narici dilatate, occhi sottili.

«Non avevo dubbi che ti avrei rivista questa sera.»

La donna dai capelli scuri si voltò verso lo eugo'hades appena arrivato col fare di qualcuno che riprende fiato dopo un'apnea quasi fatale. «Sion. Volevo dire, Wardreig Sion.»

«Fratello Slevin.» Rivolto verso l'interlocutore dell'inviata.

A quello seguirono commenti sboccati e imprecazioni varie, tutte censurate da Eden, il cane rabbioso si stava sicuramente trattenendo, almeno per quella serata.

«Sono il vice supervisore degli Hellhound e tu soltanto un bastardo meticcio, devi aspettare che sia io... sono io a doverti concedere la parola!»

Sion si massaggiò la tempia con l'indice e il medio della mano destra. «Te lo ripeto ogni volta ma il mio titolo è di rango maggiore del tuo, la mia Vestige più prestigiosa e, cosa più importante, sono un eugo'hades più anziano.»

La mascella del cane sciolto stava quasi scricchiolando sotto la forza dei propri muscoli.

«Lo sai che in questo caso siamo sullo stesso livello o preferisci che io aspetti la tua parola e che ti risponda con Giovane Slevin?»

Quella era la cosa che l'avrebbe infastidito di più in assoluto, Sion lo sapeva.

«E la signorina Winsley è qui su mio invito.»

Dopo un lungo sguardo, una lancia che cercava di pungolare il volto del Wardreig, il cane, la sua bava e il suo galoppino fecero dietro front.

Kiera era stata una colonna di sale per tutto il tempo ma, rinfrancata dalla presenza del nostro Hellhound il suo volto divenne raggiante e compì un leggero inchino, sollevando quel tanto che bastava un lato della gonna attraversata dal profondo spacco.

«Sei incantevole, faresti sicuramente invidia ad alcune dæva.»

L'inviata si coprì la bocca con la mano chiusa per celare malamente un sorriso.

«Io... non ho ben capito come sono arrivato qui.»

«Fa questo effetto raggiungere alcune sale del Pandæmonium, ti ci abituerai col tempo.»

Redshift - ZAIRISHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora