Gli attrattori dei due Hellhound si aprirono inghiottendo la vastità dell'immensa sala.
Per definizione i sistemi dinamici caotici, o attrattori, sono quegli insiemi a cui tendono i sistemi dinamici dopo un certo lasso di tempo. Virtualmente tutta la vita è circondata dagli attrattori, dal caos. Una scia di fumo che fuoriesce da una sigaretta descriverebbe tranquillamente un attrattore se si rappresentassero le traiettorie delle particelle di fumo in un certo arco temporale.
La percezione della realtà di Sion era incredibilmente particolare, la spirale di eventi che accadevano istantaneamente erano solo un passaggio antecedente a quello che inevitabilmente sarebbe successo. La percezione di questi eventi era espressa da uno dei dæmon fondamentali: Leplace.
L'attrattore descriveva l'inevitabile. Maggiore la sua portata, più in là si riusciva a scrutare. Purtroppo un sistema dinamico caotico era tale se gli elementi che lo descrivevano erano capaci di cambiamenti drastici alle più lievi variazioni. La capacità stessa di aprire l'attrattore influiva più di ogni altra cosa su di esso.
Sapere che svoltando l'angolo nel prossimo secondo ci si scontrerebbe con qualcuno, quella stessa informazione permetterebbe di evitarlo, per questo l'attrattore si dilata e si riscrive, riuscendo a inglobare variabili sempre maggiori e un numero sempre più ampio di alternative.
Un eugo'hades capace riusciva a srotolare la moltitudine di causali e piegare le contingenze alla velocità di un impulso nervoso.
Esattamente quello che stavano facendo Sion e Sara in quel momento, lottando coi propri attrattori e percorrendo coi propri corpi le traiettorie perfette.
In una carica al cui confronto un lampo sarebbe risultato stupidamente lento, Sion schiantò il suo hades sinistro sul volto di Sara frantumandone il cranio.
O almeno, il cranio sarebbe esploso in migliaia di pezzi colorati, i colori di cui i corpi sono pieni, se soltanto si fosse trovata in quel preciso punto. Sara era balzata lateralmente seguendo il proprio attrattore, una posizione favorevole per contrattacare ma...
Nessuno dei due si era mosso. Quello che a percezione sarebbero risultati secondi erano stati soltanto decimi se non addirittura meno. Contraendo un fascio di muscoli della gamba Sion stava cambiando il carico esercitato su di essa, una variazione apparentemente insignificante per guadagnare delle possibilità in più per spingere Sara in un punto sfavorevole.
Sion si scaraventò in avanti, il suo attrattore lo portava a incalzare senza sosta. L'hades, martello di devastazione, si riversò sulla pavimentazione cristallizzata in un'esplosione di schegge con una forza pari a quella generata dal colpire il punto per più di quaranta di volte.
Sia l'attrattore di Sion che quello di Sara erano positivi, maggiormente inclini a piegare le contingenze per favorire colui che generava l'attrattore stesso, ma ogni sistema del caos era differente da eugo'hades a eugo'hades, diverso per reattività, diverso per estensione, diverso per comprensione. In alcuni casi esistevano attrattori che riuscivano a fare facilmente quello che per altri era quasi impossibile. L'attrattore di Sion scaricava tutta l'energia delle variabili, dei possibili alter ego all'interno dello schema dinamico, su Sion stesso.
Incredibile! Si potresti pensare, effettivamente lo era, ma senza il controllo adeguato Sion lo pagava a caro prezzo. Ogni colpo erano decine di colpi, ogni passo erano centinaia di passi, ogni battito migliaia di battiti. Il corpo di Sion era straordinario, ma collassava sotto il peso della propria forza.
Il più forte e il più debole del Pandæmonium.
Sion si stava scatenando come non faceva da molto tempo. Il suo passo era quello di una montagna mentre si scagliava su Sara seguendone i movimenti. Avrebbe avuto maggiori possibilità di vittoria se avesse ritardato il più possibile il momento di incrociare le spade con lei.
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Redshift - ZAIRISHA
Fiksi Ilmiah"L'immagine sussultava cercando nella stanza e scorrendo sul viso di vari individui fermandosi su di uno in particolare: Sion. Un volto crudo all'interno di morbidi lineamenti. Gli occhi sottili erano piccole gemme, comete incandescenti precipitate...