Cap 18. All'ospedale da Misha, tra segreti svelati e segreti nascosti

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Jensen e Jared tornarono insieme dentro l'ospedale. Jensen si trattenne per andare a prendere una bibita, mentre Jared tornò dentro la stanza di Misha, dove Tati stava ancora piangendo.

"Tati..." disse Jared, mettendole una mano sulla spalla, mentre le sorelle la guardavano mortificate.

"è tutta colpa mia, Jared. Se non fossi stata cosi arrabbiata...se non mi fossi alzata in quel modo e non avessi avuto la faccia voltata dall'altra parte...se non fossi stata distratta..avrei visto la sfera di fuoco e anche il demone. Avrei potuto fermare entrambi. Misha non sarebbe dovuto intervenire per difendermi..."

"Tati!" intervenne Marina.

"è colpa mia se è in coma! I dottori dicono che le condizioni sono critiche...non è un coma stabile...rischia di non superare la notte...morirà ed è tutta colpa mia!" disse Tati, scappando via, piangendo, dalla stanza.

Jared e le sorelle cercarono di fermarla, ma qualcun altro lo fece per loro.

Tati non fece in tempo a mettere piede fuori dalla stanza che fu invasa da flash dei fotografi e giornalisti.




"Molte persone asseriscono di averla vista mentre faceva scoppiare un vaso con un gesto della mano." Disse una voce.

"Ma cosa..." balbettò Tati.

"Ha poteri psichici? Oppure semplicemente è una strega?"

"Io...io non..."

"Via. Via. Circolare. Questa ragazza ha appena subito un attentato. Si può sapere che vi prende?" intervenne Pearl.

"Signorina Pearl, lei è la sorella, è molto unita con la signorina Tati?"

"Voglio molto bene a tutte e due le mie sorelle e a mio fratello!"

"E a quale dei tre vuole bene di più?"

"Non saprei, non ho mai fatto delle classifiche!" rispose Pearl irritata.

"Sa dirci se la signorina Tati era legata sentimentalmente con il poliziotto Misha?"

"Che cosa prova in questo istante, vedendolo in ospedale? Dolore?"



"Basta cosi! Non tollero giornalisti in questo ospedale! Circolare! Non potete stare qui!" tuonò il dottore Bobby.

"Signore, noi stiamo cercando di farle un favore, facendo queste domande. Quello che è successo ha suscitato molto scalpore e ci sono molti testimoni pronti a giurare che la signorina ha fatto scoppiare un vaso con un gesto della mano. Forse può mandare via noi da questo ospedale, ma le assicuro che la cosa non finirà qui." disse la donna, mentre i giornalisti venivano accompagnati fuori da altri infermieri.




"è tremendo." Disse Tati. " Ho rovinato non solo la vita di Misha, ma anche la nostra!"

"Tati, hai reagito d'istinto....non potevi sapere." Disse Pearl.

"Come faremo? Non possiamo ammetterlo...Pearl, non possiamo proprio ammetterlo..." disse Marina.

"Fatemi pensare un attimo, per favore. Mi scoppia la testa." Disse Pearl.

"Certo. Jared, posso parlarti un minuto da soli?" chiese Marina.

"Certo." Rispose Jared, sorpreso.

Uscirono e si sistemarono in un angolo del corridoio un po' appartato.



"Ascolta, se vuoi parlare di me e Jensen e del possibile ruolo che potrebbe avere lui in questa sorta di clamore mediatico..." cominciò Jared.

"Jared, no, non voglio parlare di Jensen" disse Marina, e sembrava preoccupata.

"E di chi allora?" chiese Jared sorpreso.

"Di Luke" disse Marina.

"Marina, ma ti sembra il momento?" disse Jared pensando che Marina volesse raccontargli di una sua cotta per lui.

"Non è come pensi. Stamattina l'ho visto armeggiare con il lavandino e da li mi è sembrato che partisse una luce bianca."

Jared strizzò gli occhi. "Probabilmente un riflesso del sole. Un gioco di luce."

"L'ho pensato anch'io, ma poi sono andata per controllare il lavandino e quasi mi ha allagato la maglietta!"

"Marina, senti..."

"Lo stava rimettendo a posto, Jared, te lo giuro! Era quasi del tutto riparato e adesso vedo quella luce bianca e casualmente sembra ancora un rottame. Non ti sembra strano? Sono poi quasi del tutto sicura di averlo visto guardare il lampadario del salotto l'altro giorno e dopo che l'aveva fatto, le luci delle lampadine hanno brillato in una maniera piuttosto strana, come se vibrassero!"

"Pensi che sia un demone? O magari uno di noi?"

"Non lo so, ma qualcosa è di sicuro. Non è umano!"

"Marina...abbiamo già tanti problemi. Devi esserne sicura, perché se ti sbagliassi..."

"Luke!! Hai preso il cappuccino per me, grazie!" disse Marina, interrompendo Jared, all'arrivo di Luke.



"Stavo cercando il procuratore per discutere con lui di quello che è successo, ma sembra sparito nel nulla. Novità con Misha?"

"Nessuna, purtroppo. I dottori dicono che non supererà la notte. Tati è molto turbata. Si stava affezionando a lui e un po' anche noi." Rispose Marina.

Luke annui e guardò poi Jared con quella solita espressione intensa.

Jared si senti a disagio e chiese: "Comunque...conoscevi Misha?"


"Si, non eravamo proprio amici, ma comunque lo conoscevo. Bravissima persona. Mi dispiace per lui." Disse Luke, poco convincente, sorpassandoli con uno sguardo funereo.

"Sai, forse non hai tutti i torti. Il nostro bell'idraulico ci nasconde qualcosa." commentò Jared.

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