Cap 59. La mia storia - seconda parte

27 3 0
                                    

 "Un giorno tornai a casa e vidi i miei genitori e i miei fratellini, uccisi. C'era sangue dappertutto. Sulle pareti, sui mobili.."


"Mamma, papà....che cosa c'è per cena???" Ehi, perché non rispondete? Mam...no. NO. NOOOOO!" gridò Jensen, vedendo sua madre a terra, vicino al fornello. Corse a perdifiato nel salotto e si trovò davanti a uno spettacolo agghiacciante.

Cadde in ginocchio, atterrito, desiderando che fosse solo un brutto incubo, come in effetti lo era.

"La cosa più brutta è stata doverli seppellire...e ancora prima, lavare i loro corpi, ma non potevo salutarli per sempre senza farlo, capisci? Piangevo sul corpo dei miei fratellini, mentre li lavavo nella vasca. Loro erano così piccoli..."

"Jensen...è terribile...perché?" chiese Jared, accarezzandogli la mano.

"Io...io non lo so. So solo che la mia natura, la natura che avevo cercato di esorcizzare per tanto tempo e che avevo fatto così fatica per tenerla a bada, stava tornando. Tutto il dolore...tutta la rabbia..avevano mandato a monte tutto, ma non mi importava. Sentivo per la prima volta di poterli far fuori tutti. Non importava quanto ci sarebbe voluto. Sentivo di potercela fare. Mi venne anche in mente che se mi fossi arreso prima a questa forza, avrei potuto proteggerli e con questa consapevolezza e con questo rinnovato odio per me stesso, divenni ancora più feroce... li trovai, non ebbi neanche bisogno di chiedere aiuto ai miei simili. Li trovai e feci una carneficina, Jared."

Jared lo guardava immensamente triste.

"Quando fu finito tutto, invece di calmarmi, divenni ancora più furioso. Credevo che una volta portata a termine la mia vendetta, avrei trovato finalmente la pace. Scoprire che non era così, mi fece tornare definitivamente malvagio. Non potevo più fermarmi. Non volevo. Feci cose orribili, solo perché avevo bisogno di distrarmi e di non pensare, poi feci l'incontro con Gabriel, Baz.

Un giorno lui ed altri demoni mi trovarono, in mezzo all'ennesima carneficina. Avevo ucciso altri cacciatori. Ormai non mi importava più uccidere i colpevoli. Volevo solo farli fuori tutti, senza distinzioni. Ero praticamente svenuto in mezzo ai corpi quando mi trovarono. Gabriel mi prese e disse:

"Saresti un ottimo demone, con tutto questo fuoco e questo dolore che ti porti dentro."

"Capìì più tardi che il mio dolore era il suo. Anche Gabriel aveva sofferto e desiderava solo un amico, un compagno e aveva capito che entrambi condividevamo lo stesso destino. Entrambi ci eravamo trasformati perché ci avevano fatto del male, nel caso di Gabriel però, lui divenne un demone per altri motivi. Lo stesso Gabriel era confuso su come avvenne il procedimento. Mi raccontò che morì in una cantina, malato. Il padre lo aveva lasciato morire. Lui stranamente però, tornò alla vita come demone, poco dopo. Addirittura credeva di essere diventato un vampiro, inizialmente, poi capì quello che era diventato veramente e gli fu subito chiaro il perché era tornato. Quello che doveva fare. Vendicare la sua morte, uccidendo suo padre."

"Si può...diventare demoni, così, senza motivo? Anche se in vita non è stato commesso nessun atto di malvagità?" chiese Jared molto stranito e anche piuttosto impaurito.

"Non dovrebbe essere così, ma spesso va così, sì. A meno che durante la tua vita non ti distingui per nobili opere di bene e quindi sei protetto dal tuo karma benevolo, dopo la morte potresti essere preso dai demoni, sì. Non vai all'inferno solo se fai qualcosa di malvagio, anche se, è una cosa di cui si parla poco. I demoni sono attirati dal dolore ed è su quello che investono di più. i demoni cercano anime e fare del bene è davvero una cosa che ti protegge dai demoni. Se non fai del male, ma non fai neanche del bene e perdipiù hai sofferto molto e quindi la tua anima è carica di odio, i demoni se ne sentiranno attratti e dopo la morte potrebbero venire a cercarti, perché dolore e crudeltà vanno di pari passo. Sono due facce della stessa medaglia. Chi è debole è sempre crudele. Infatti, la prima cosa che fece Gabriel appena gliene è stata data la possibilità, è stato il patricidio. Questo l'ha condannato all'inferno per sempre."

"Ma Gabriel non era un demone, vero?"

"No, lui era un essere umano, in vita." Disse.

"Sembra così orribile...non si può fare niente per fermare questo traffico...di anime? Non è giusto che delle povere anime che soffrono per magari tutta la vita, debbano farlo anche dopo. Debbono finire all'inferno." Disse Jared.

Jensen fece una risata amara. "Gli stregoni e gli angeli potrebbero fare qualcosa, ma credi che a loro importi? Non gli importa ristabilire la giustizia sui demoni, perché secondo loro sono tutti malvagi e corrotti, altrimenti non sarebbero mai finiti all'inferno. Non gli viene in mente che molti di loro ci sono finiti ingiustamente e anche se gli viene in mente, una volta che sono lì, pensano che debbano restarci. Ormai sono stati corrotti e non possono essere salvati. È questo che pensano."

"Jensen...dimmi ancora cosa successe a te e ai tuoi fratellini, dopo...dopo la morte della tua famiglia." Disse Jared.

"C'è poco da dire. Mi volevano e per questo erano disposti anche a darmi un incentivo. Fecero tornare anche i miei fratellini come demoni. Loro sarebbero stati relegati all'inferno dei bambini. Un girone a parte dove mi era permesso di fare loro visita, qualche volta. Perdipiù non avrebbero ricordato nulla della loro vita precedente e non sarebbero stati più quelli che conoscevo, ma perlomeno non li avrei persi del tutto. In cambio dovevo offrire la mia fedeltà all'inferno e naturalmente avrei dovuto dire addio per sempre alle mie spoglie mortali. Questi erano i patti. Mi sentivo molto solo, Jared. Accettai. Mi sarebbe andato bene tutto."

"Quindi hanno avuto pietà di voi..." disse Jared.

"Sì. Mi sono dimenticato di aggiungere, prima, che i demoni sono malvagi, ma al contrario di quello che si dice, non tollerano i tradimenti da parte delle persone che promettono di amarti. Le malattie li atterriscono. Sono capaci di assalire una casa e fare una carneficina, ma lasciare un unico superstite solo perché magari nel letto trovano una donna che sta dormendo profondamente e si accorgono che quella donna è malata di un tumore terminale al cervello."

"Sembra quasi che tu li difenda..." notò Jared, ricordando il gesto di Gabriel, nei confronti di Pearl.

"Sanno cos'è la pietà, al contrario di molti umani che si definiscono buoni. Sono spietati, ma sanno anche essere caritatevoli. Vogliono qualcosa in cambio però. L'inferno era comandato dalla Triade, prima che io..."

"Prima che tu ti rivoltassi contro di loro, per me." disse Jared, prendendo la sua mano.

"Il servilismo e la gratitudine o la riconoscenza, non è la tua famiglia, non è amore. Amo te più di quanto amassi loro e se loro mi avessero amato, non avrebbero cercato di farti del male. Non mi pento di aver ucciso quel demone per te" Disse Jensen.

"E io non mi pento di averli uccisi tutti, PER TE." disse Jared, dandogli un bacio colmo d'amore.

"Bene, ora che la storia è finita, dobbiamo parlare di una scelta importante!" disse una voce. I saggi erano tornati. 

Voglio la tua magiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora