Pearl aveva deciso di tornare a casa prima di Jared, Tati e Marina, perché non stava bene. Dopo essersi scusata con loro, usci dall'ospedale.
Nel parcheggio trovò la sua macchina con una gomma a terra.
"Non è possibile." Disse ad alta voce. Ora cos'avrebbe dovuto fare?
Avrebbe dovuto chiedere a Marina di accompagnarla a casa, oppure era meglio prendere la macchina di Marina e chiedere alle sue sorelle di tornare a casa con Jared e Jensen?
Si mise le mani nei capelli. Si chiese come poteva essere cosi superficiale ed egoista con tutto quello che stavano passando, eppure non stava bene sul serio.
"La carriola ti ha piantato in asso?" chiese Baz avvicinandosi.
"Non so come sia successo e non ho neanche una ruota di scorta. Non nel cofano almeno. A casa dovremmo averne, ma..."
"Abiti molto lontano?" chiese lui.
"No... appena al centro...ma...appunto, potrei tornare a piedi..." disse Pearl, intuendo che Baz voleva accompagnarla.
Era carino e aveva dei begli occhi blu, ma era pur sempre uno sconosciuto.
"Non hai qualcuno che può accompagnarti? C'è un sole che scotta e non mi sembra che stai molto bene. Potresti svenire per strada."
"Io ho...ci sono le mie sorelle, siamo venute con due macchine, ma poi loro resterebbero a piedi e io non..."
"Va bene, ascolta, ti accompagno io. " disse lui.
"No, non è necessario!" disse lei.
"Ti assicuro che non sono un maniaco. Mi chiamo Gabriel e ho la passione per la fotografia e i dolci." Sorrise lui.
"Mi chiamo Pearl e scusami se sono un po' impacciata...è parecchio tempo che non parlo con un uomo." Sorrise lei.
"Davvero?" si sorprese lui. "Strano, a guardarti." Disse Baz sorridendo.
"Mmm...Gabriel, aspetta almeno che arriviamo a casa." Lo provocò.
Poco distante, Jensen aveva assistito a tutta la scena e alla manovra sabotativa di Baz, per riuscire ad avvicinare Pearl.
Intuiva che Baz avrebbe aspettato almeno la notte, per colpire. Non poteva rischiare in pieno giorno con loro vigili.
*
"Hai davvero una bella casa." Disse Baz sincero, guardandosi attorno. Non riusciva a credere ancora, di essere riuscito ad entrare nella casa degli stregoni.
"è un'eredità." Disse Pearl tranquilla, tornando con una spremuta d'arancia. "Sai, in genere non faccio entrare in casa nostra degli sconosciuti, ma tu sei stato cosi gentile che il minimo che potevo fare..."
Le sue parole furono inghiottite da un rumore di vetro infranto. La caraffa era andata in mille pezzi.
Baz scattò in piedi.
"Io..non so come farmi perdonare...sono diverse settimane che ho questi capogiri..."
"Tranquilla. Siediti. Pulisco io. Troppo stress?" disse Baz, sostenendola.
"Può darsi." Disse lei, sedendosi sul divano.
Baz andò velocemente in cucina a cercare uno straccio.
"Dovresti farti vedere da un medico!" disse, dalla cucina.
Quando tornò, si mise a spazzare via i cocci di vetro dal pavimento, con una smorfia di irritazione.
Era venuto qui per studiare una mossa d'attacco o per spazzare il pavimento?
"Pearl? Come ti senti?" chiese, alzando lo sguardo.
Pearl aveva gli occhi semichiusi e la testa appoggiata al divano.
Baz corrugò la fronte e si sedette vicino a lei.
"Forse dovrei andare via e lasciarti riposare. " disse poi.
Pearl accovacciò la testa contro il suo petto come una bambina piccola.
"Pearl?" chiese, imbarazzato.
*
Un'oretta dopo....
Anche Baz si era addormentato. Avevano dormito cosi, con Pearl appoggiata sul suo petto e lui semisdraiato sul divano.
Si svegliarono quasi contemporaneamente. Baz posò lo sguardo su Pearl, proprio mentre lei stava cercando di metterlo a fuoco.
"Oh, mio dio. Ho fatto qualcosa che..."
"Tranquilla. Non hai fatto niente. Solo...dormito..."
"Non posso crederci." Disse Pearl, a metà tra l'imbarazzo e lo stupore, ma sorrideva, senza alzarsi.
Prima che Baz potesse alzarsi o dire qualcosa, la porta della casa si apri.
"Pearl??" chiese Marina, sbalordita.
"Oddio." Disse lei, alzandosi immediatamente, cosi come Baz.
"Questa casa sta diventando un po' troppo affollata, ultimamente." Disse Marina, sorridendo sarcastica.
"Marina, lui è...Gabriel...mi ha riaccompagnato a casa dopo che...hai ricevuto il mio sms?" chiese Pearl, sistemandosi meglio i capelli spettinati. Marina trovò che Pearl era uno schianto anche cosi e un pò provava della sana invidia.
"Gabriel...ma certo. Grazie per averla riportata a casa." Disse Marina sempre molto imbarazzata, stringendo la mano a Baz.
"Di niente. È stato un piacere. Senti, se vuoi ci rivediamo, ok?" chiese Baz, rivolgendosi a Pearl.
"Ma certo." Disse Pearl, ancora rossa di vergogna.
"Il mio numero." Disse Baz, dandogli un bigliettino da visita e andando via, mentre Marina continuava a guardarlo storto.
Quando si richiuse la porta alle spalle, Marina la aggredì.
"Si può sapere che diavolo ti prende? Accetti passaggi da sconosciuti, te li porti in casa! Perché non hai chiesto a me o a Tati, di riaccompagnarti??"
"Non gridare, per favore. Non volevo dare disturbo e poi è stato gentile."
"Quindi, ci portiamo a casa tutti gli sconosciuti bello e gentili che incontriamo? Sbaciucchiandoceli, anche, magari??"
"Non ci stavamo sbaciucchiando. Mi sono sentita poco bene...un capogiro. Lui si è seduto vicino a me e ci siamo addormentati. Entrambi."
Marina spalancò la bocca.
"Avrebbe potuto vederti Tati e come avrebbe reagito, con quello che sta passando con Misha! Come puoi essere cosi incosciente?"
"Mi dispiace." disse Pearl facendo una smorfia di dolore, dopodichè salì velocemente le scale e spari alla vista.
Note dell'autrice:
Jared e Jensen, torneranno...se non nel prossimo capitolo, nell'alto. Scusate ahhah
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Voglio la tua magia
FanfictionQuesta storia è ispirata al telefilm Streghe, e racconterà di Jared con le sue sorelle. Ovviamente la storia sarà tutta diversa, ma se l'idea vi incuriosisce, vi aspetto :D