Cap 65. Tati arriva a casa di Jensen

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  Quando avevano finito di fare l'amore, Jensen era andato da Sam e Dean e li aveva vegliati fino a quando non si era addormentato, crollato ed esausto.


Jared l'aveva raggiunto e l'aveva rimesso a letto, tornando da loro.

Jensen si era addormentato giusto in tempo per non vederli peggiorare. Ora erano bianchi come cadaveri e doveva continuamente soffiare loro il naso, perché sembravano dei bambini che avevano la lebbra.

"Mi dispiace così tanto. Adesso avviso le mie sorelle della mia decisione. Perdonatemi per avervi sottoposto a questa sofferenza." Disse Jared, toccando loro i capelli.

Jared stava per prendere il telefonino in mano, asciugandosi gli occhi, incapace di sopportare altra sofferenza nel guardare soffrire quei poveri bambini, ma in quel momento squillò il campanello.

Jared non voleva rispondere, ma qualcosa in quel suono, aveva la parvenza di urgenza.


"Che cosa ci fai tu qui?" chiese Jared sgarbato, non appena vide la sorella, Tati.

"Jared, perdonami, solo adesso mi sono resa conto di quanto fosse grave la situazione!"

"Meglio tardi che mai!" disse Jared, mentre si apprestava a sbatterle la porta in faccia.

"No, aspetta!! Ti prego, permettimi di rimediare, permettimi di dare la mia magia ai fratellini di Jensen." disse lei.

"Perché ora? Hai un rimorso di coscienza?" chiese Jared.

"Sì." Ammise lei.

"Non serve. Gliela darò io, li salverò io, così potrai continuare a vivere la tua vita magica in completa spensieratezza!" disse Jared.

Stava per richiuderle la porta in faccia, ma Tati fu più forte e non glielo permise.

"Sei ingiusto! Spensieratezza? Quando mai siamo stati spensierati, noi, vivendo per combattere contro il male? Lasciami fare questo, Jared."

"Perché? Perché così puoi avere la coscienza a posto??"

"No, perché amo quei bambini, esattamente quanto voi e perché amo mio fratello e non posso permettergli di rinunciare all'amore della sua vita per il suo stupido orgoglio e se non mi permetterai di farlo, lo farò lo stesso, perché ti voglio troppo bene." disse Tati, entrando in casa.

Fratello e sorella si guardarono. Jared la fissò un po' più a lungo, poi l'abbracciò, stringendola forte e cominciò a singhiozzare.


"Che cos'ho detto....perdonami..." singhiozzò Jared.

"Schhh. Non c'è niente da perdonare. Siamo gemelli. ricordi? Tra gemelli non esiste il verbo perdonare." Disse Tati, accarezzandogli i capelli.


Jensen, piedi scalzi e in pigiama, assisteva a quella scena, intenerito.

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