Cap 25. Amami senza paura - seconda parte

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  Jensen non poteva più restare.


Non avrebbe ucciso Jared, non l'avrebbe fatto.

Aveva parlato con Baz. Sarebbero scappati lontano.

Chiaramente non l'avrebbero fatto perché speravano stupidamente che la Triade non li avrebbe presi.

Speravano solo che se li avessero uccisi, Jared e le sorelle non avrebbero assistito a questo.

Si, era la decisione giusta. Se fossero sopravvissuti, Jensen sarebbe tornato da Jared e se non fosse successo... non meritava di soffrire, conoscendo la verità cosi brutalmente e sentendosi ferito e tradito.

Almeno questo doveva concederglielo.

Gli vennero le lacrime agli occhi e cercò di ricacciarle indietro.


Pensò a Jared e ai suoi occhi, i suoi magnifici occhi verdi. Al suo viso.

Pensò a sé stesso e a quante emozioni aveva sentito da quando si era riappropriato del suo corpo.

Non l'aveva messo in conto.

Ripensò a Jared, alle sue mani, a quanto era dolce quando lo abbracciava,

a quanto cosi dolcemente lo stringeva e quanto questo lo faceva sentire fottutamente bene.

E adesso doveva andarsene e Jared l'avrebbe odiato per sempre...avrebbe finito per baciare e toccare qualcun altro al posto suo...


DRIIIIIN

Jensen si riscosse da quei pensieri e si asciugò le lacrime.

Andò ad aprire.

Jared.

"J- Jared...che cosa ci fai qui?" chiese Jensen. Era mezzanotte.

"Ascolta, penserai che sono un pazzo suonato, ma non riuscivo a smettere di pensare a te...e...."

Ancora prima di finire la frase, Jared si lanciò sulla bocca di Jensen, baciandolo e tenendogli il viso tra le mani.

"E sono più bravo con i baci che con le parole...ma...Jensen...il tuo viso...è bagnato...cosa?"

"Eh? No...ti sbagli."

Jared gli toccò di nuovo il viso.

"Hai pianto. Perché? Oddio, Jensen, è successo qualcosa ai bambini?"


I bambini! Come aveva potuto dimenticarsi anche solo per un istante di loro? Le emozioni per Jared avevano annullato tutto il resto. Certo, aveva pensato una sistemazione alternativa, ma prima che Jared aprisse la porta, pensava solo a lui.

"I bambini stanno bene, tranquillo, Jared. Stanno bene."

"Che sollievo! Allora...sei tu...cosa ti è successo?"

"Non mi è successo niente. Non stavo piangendo."

"Non è vero. Dimmi cosa ti è successo, dimmelo! Dimmi chi ti ha fatto star male."

Tu tu tu tu tu tu tu tu tu


"Dimmelo, dimmelo, dimmelo, Jensen!"

"Tu." Disse infine, sconfitto.

Per un momento di orrore, Jensen guardò il volto di Jared e ci lesse lo sguardo più ferito del mondo.

"No...io no....come avrei potuto...io non..."

"Jared, non è come credi. È per via dei sentimenti che provo per te." Disse Jensen, tenendogli le mani.

Jared lo guardò sorpreso e poi di colpo felice.

Lo baciò di nuovo, con slancio, buttandogli le braccia al collo.

"Dimmi..dimmi ancora...quanto sei innamorato di me." Gli disse soavemente Jared, picchiettandogli il petto con l'indice.

"Jared...tu non capisci." Disse Jensen, ridendo nervosamente.

Jared lo guardò più dolcemente, abbracciandolo.

"Jensen...non devi aver paura di quello che senti per me...io non ti farei mai del male...non ti ferirei mai...voglio solo farti star bene..." gli disse dolcemente, accarezzandogli i fianchi e mettendo le mani sotto la maglietta.

Jensen chiuse gli occhi. Jared era dolce e intrigante insieme. Rassicurante e sensuale. Non riusciva a...

Lo desiderava troppo.


Senza pensare, lo sollevò di peso e lo pressò contro la porta.

"Oddio...Jensen..." gemette Jared. Fu un miracolo che la porta non venne giù.

Jensen lo baciò subito e Jared ricambiò felice.

Jensen lo teneva su, tenendogli le gambe intrappolate alla sua vita. La posizione era un po' scomoda, anche se eccitante.

Jared gemette, chiaramente eccitato e un po' impacciato, riuscì a togliergli la maglietta.

Jensen se lo sistemò meglio in braccio e lo portò in camera da letto.

Lo fece stendere e poi si stese sopra di lui.


"Ascoltami...se tu non vuoi..io..." disse, con gli ultimi rimasugli di lucidità.

"Stà zitto e finisci quello che hai cominciato..." disse Jared.

Jensen obbedì. Tolse via la felpa a Jared e lasciò che anche lui finisse di spogliarlo, sentendo brividi ogni volta che Jared gli toccava con le dita la pelle nuda.

Finì di nuovo sopra Jared e i loro petti nudi collisero perfettamente.

"Sei cosi caldo..." disse Jared, accarezzandolo.

Caldo...come l'inferno... pensò Jensen, triste.



Jensen si perse in quel profumo. Il profumo della sua pelle. Quando poi Jared cominciò ad accarezzarlo, seppe di star affogando. Si perse. Certe carezze dovrebbero essere illegali.

Jensen cominciò a stringergli più forte i fianchi e a baciarlo dappertutto.

"Jensen...io mai....mai...mi ero sentito..cosi...proprio cosi..." diceva Jared, a occhi chiusi, reclinando la testa e accarezzandogli i capelli, mentre Jensen continuava a baciarlo.

Sul viso, sul torace, sulle spalle.

La sua mano scese dietro la sua schiena e cominciò a stuzzicarlo proprio li e Jared cominciò a fare dei lamenti terribilmente eccitanti.

Jared poi si lasciò sopraffare dall'odore forte e inebriante di Jensen e lo strinse di più a sé.

Quando Jensen infine si spinse dentro di lui, Jared continuava ad aggrapparsi alle sue spalle e a premere per tirarselo di più addosso.

"Dio...non fare cosi...non fare cosi.." diceva Jensen, mentre Jared reclinava la testa in preda al piacere più intenso e inebriante.

"Jensen....stringimi..."

Jensen era quasi vicino. Vicinissimo all'orgasmo.

"Ti amo..." gli disse poi, con voce e sguardo struggente. Lo disse sottovoce.

Jared aprì gli occhi sbalordito, cercando lo sguardo di Jensen, ma lo sguardo di Jensen era nascosto, come se si fosse lasciato scappare quella parola contro la sua volontà.

Jared ebbe solo il tempo di realizzare quello che Jensen aveva detto e poi tutti e due vennero entrambi, gridando, nello stesso momento, colpiti da un piacere troppo inebriante e bruciante, troppo intenso per descriverlo a parole.

Voglio la tua magiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora