Cap 24. Amami senza paura - prima parte

32 4 0
                                    

  Jared era riuscito a parlare con Jensen e ad informarlo di quello che stava succedendo.


I giornalisti avevano già cominciato a far circolare la notizia che fossero stregoni e avrebbero potuto trovarsi la casa assediata dai fotografi da un momento all'altro.

Jensen gli aveva detto di stare tranquillo e che lui ci sarebbe stato, ma Jared non era riuscito a dirgli la verità...cioè che loro erano davvero degli stregoni.

Voleva farlo prima che arrivassero i fotografi a casa loro.

Era per questo che stava cercando Jensen, che sembrava sempre sfuggirgli.



Jensen stava cercando di sfuggire da Jared. Aveva capito che voleva affrontare con lui l'argomento magia e non si sentiva pronto, anzi, non credeva che lo sarebbe mai stato.

Aveva capito di provare dei sentimenti per quel ragazzo.

Per questo non era riuscito a ucciderlo quando erano nel passato.

Per questo aveva avuto l'istinto di difenderlo durante gli attacchi dei baby demoni.

Per questo era stato geloso di quell'omuncolo di nome Mika.

Per questo aveva chiesto a Baz di non fargli del male.

Sapeva di provare dell'affetto per lui, solo non sapeva quanto grande fosse, ma non aveva tempo per scoprirlo. Era nei guai. Guai grossi.

Non solo stava provando dell'affetto sincero per uno stregone, aveva coinvolto pure Baz in questa follia. La Triade non gliel'avrebbe mai perdonato.

Era per questo che doveva fuggire presto, via da quella città. Lontano. Doveva fuggire più lontano che poteva.

Alzò lo sguardo e vide Jared in lontananza, guardandolo con un misto di speranza e paura e sentì le gambe cedergli.

Non riusciva a sfuggirgli. Lo trovava sempre.


Jared gli andò incontro con un sorriso e gli incorniciò le braccia al collo.

Poi lo baciò e Jensen nonostante tutto, ricambiò.

"Speravo che fossi ancora nei paraggi. Devo assolutamente parlarti."

"Dimmi." Disse Jensen, sentendo la gola prosciugarsi.

Jared tentennò.

"Sei preoccupato per i giornalisti?"

"No...cioè...voglio dire, devo....devo assolutamente parlarti, Jensen."

Gli occhi di Jensen si ingrandirono preoccupati.

"Penso che tu sappia...che cosa voglio dirti...ma verrai lo stesso a casa con me, lasciando che te ne parli?" gli chiese Jared, accarezzandogli la guancia.

"Non sono sicuro che sia una buona idea..." disse Jensen.

"Per favore..." disse Jared. A Jensen sembrò di vedere gli occhi di Jared tremare. Era chiaramente confuso e forse anche ferito.

Poteva aggiungere altra sofferenza a quella che gli avrebbe dato? Non ci riusciva, quindi acconsentì ad andare con lui a casa sua.





*

Era tutto molto strano. La casa era buia e sembrava spenta senza le altre sorelle.

Il silenzio tra loro era carico di aspettativa e Jensen sapeva che entrambi sapevano quello di cui l'altro voleva parlare.

Jared voleva parlare e sapeva che Jensen sapeva o che doveva aver intuito e Jensen sapeva che Jared lo sapeva.

"Vieni, andiamo in cucina. C'è più luce." Disse Jared, prendendogli la mano e facendo sentire a Jensen mille brividi.

Si fermarono davanti al bancone della cucina, proprio davanti alla finestra e Jared si sistemò i capelli all'indietro.

"Sei bellissimo." Constatò Jensen, sorridendo.

"Non distrarmi, altrimenti non riuscirò ad andare avanti...dunque..." tossì Jared. "Voglio dirti che, innanzitutto quello che è capitato tra noi è stato tutto cosi...veloce...inaspettato...a me sembra ieri, anche se ovviamente....è passato più tempo..."

"Ha senso.." lo prese in giro Jensen.

"Quando ti ho conosciuto ho subito pensato che tu fossi uno stronzo, arrogante e superbo..."

Jensen rise.

"No. Ho mentito. All'inizio ho pensato che tu fossi bellissimo...e poi dopo ho pensato che tu fossi uno stronzo, arrogante e superbo..."

"Jared..." sorrise Jensen. Pensava che andare a casa di Jared adesso, sarebbe stato un incubo. Invece era sorpreso di sentirsi così rilassato.

"Lasciami finire. Sentivo di aver trovato per la prima volta una persona che mi tenesse testa. Una persona che lottasse per la giustizia, gentile, ma anche sfacciata, divertente, spiritosa, intelligente, ironica e...bellissima! Tutti i nostri incontri sono stati...come quelli di due...adolescenti... siamo stati spesso imbarazzati, timidi, ci siamo provocati a vicenda, era bello flirtare con te e avevo paura di ammettere che mi piacessi veramente....che tutti quelle volte che ci siamo visti era come se fosse deciso dal destino, come se ci fosse uno scopo preciso....e tutte le volte che andavi via, io pensavo alla prossima volta che ti avrei rivisto.... Non so se la sentivi anche tu...Jensen...era magia. È questa la magia. Provare delle cose cosi. Sentirsi così."

Jensen restò senza parole.

"E quando poi ci siamo baciati...ho sentito come....sai la sensazione che hai quando senti che qualcuno non ti lascerebbe mai?"

"Jared.."

"No, lasciami finire, ti prego...la parte peggiore non sono i miei sentimenti piagnucolosi...c'è di più, perché non sono solo i miei sentimenti ad essere magici..."

Jensen lo fissò.


Jared lo guardò con espressione infinitamente triste, prese la mano di Jensen e se la mise sul suo cuore.


"Sono tutto magico, Jensen. La magia è nata con me, dentro di me. Siamo due parti di un'unica entità da sempre. Non posso sbarazzarmene e non voglio...e non riesco a considerarla una cosa vergognosa."

"Jared, lascia che ti dica...."

"So che odii gli stregoni, ma ti prego, se devi lasciarmi perché non sei innamorato di me, fallo, ma non farlo per la mia magia...io non sono cattivo. La mia magia non è...."

Un bacio di Jensen ariginò quel fiume di parole.

Si baciarono con la mano di Jensen ancora premuta sul cuore di Jared.



"Speravo che avresti reagito cosi."

"E se non l'avessi fatto?"

"Ti avrei lasciato andare molto dignitosamente e l'indomani ti avrei rigato tutta la macchina." Disse Jared.

Scoppiarono a ridere tutti e due, fronte contro fronte.



"Jared...io...lo sapevo...voglio dire....lo immaginavo..."

"E ti sta bene?"

Jensen tentò di parlare, ma Jared lo anticipò.

"Non devi rispondermi ora per forza. Prima lascia che ti faccia vedere una cosa."

Jensen capì e si tirò indietro, istintivamente.

"No, non aver paura di questo, Jensen...mai..."

"Jared, ti prego....non farlo...ho un brutto rapporto con la magia..."

"Non so che esperienze tu abbia avuto, Jensen, ma è ora di cambiarle. Non puoi temere una cosa cosi meravigliosa. Fidati di me." Gli disse Jared, prendendogli di nuovo la mano.

Jensen sentiva tutto il suo corpo tremare per la paura di quello che sarebbe capitato, ma lasciò lo stesso che Jared gli prese la mano.



Jared chiuse gli occhi e incanalò la sua stessa energia, la fece fuoriuscire e lasciò che passasse attraverso le loro mani intrecciate.

Fuoriuscì un fluido bianco brillante che circondò le loro mani, come un nastro di seta, solleticando loro le dita.

Jensen lo guardò terrorizzato e chiuse gli occhi.

"Ehi....fidati di me..." gli disse Jared, alzandogli il mento.

Jensen riaprì gli occhi e restò a guardare il fluido innalzarsi e contorcersi, formando un nastro e poi formando delle lettere.

JENSEN


Jensen sorrise, visibilmente emozionato.

"è....stupendo...."

Jared lo fissò contento. Le loro mani si intrecciarono ancora, più emozionate.

Era un vortice di sensazioni ed emozioni strepitose e morbide.
Jensen non avrebbe mai pensato che la magia potesse essere cosi meravigliosa. Quando aveva rubato la magia da Jared, aveva avvertito la potenza del flusso, ma ora era come avvertirne anche l'AMORE.

Che stupido. Ne aveva avuto cosi paura...

Perché volevano rubarla? Un simile tesoro dovrebbe restare solo e per sempre dentro i loro proprietari, facendoli cosi risplendere per sempre di luce propria, proprio come faceva con Jared.

Nessuno dovrebbe portarti via la tua magia... continuò a pensare Jensen.



"Prima...quando ti ho fatto tutto quel discorso, non mi hai risposto...." Gli disse Jared, con le labbra a un millimetro dalle sue.

"Jared...io..."



La porta si aprì, facendoli sobbalzare e facendo scoppiare come una bolla, il fluido perlaceo.

"Ciao! Interrompo qualcosa??" disse Pearl, imbarazzata. Chiaramente ricordava di aver un po' delirato, davanti a Jensen.

"Tranquilla, stavo andando via." Disse Jensen, lasciando Jared di stucco.

"Jensen, aspetta...non mi hai risposto..." disse Jared, cercando di fermarlo.

"Scusami, è che sono scombussolato. Ti chiamo dopo, ok?" gli disse Jensen, dandogli un fuggevole bacio sulle labbra.

Jensen oltrepassò Pearl che era ancora sulla porta, e quando lo fece, Pearl mandò un sussulto.



"Che succede?" chiese Jared.

"Io non...non sono sicura di quello che ho sentito..."

Jared corrugò le sopracciglia. "Che vuoi dire?"

"Ho sentito una sensazione meravigliosa...come un librarsi verso l'infinito...la sensazione di quella folle spirale che ti spezza il fiato e ti ferma il cuore..." disse Pearl.

"Sorellina, mi sto preoccupando".

Pearl lo guardò, raggiante e con gli occhi che luccicavano.

"L'innamoramento. Jensen si sta innamorando."


Jared rise amaramente.

"Ti assicuro che ti sbagli....anzi, credo proprio che mi lascerà."

"Oddio..."

"Pearl, che c'è adesso?"

"Il tuo cuore ha accelerato...e io l'ho sentito...anche tu ti stai innamorando!" disse Pearl, prendendogli le mani.


Jared rimase per qualche attimo basito ed emozionato, poi sbottò:

"Adesso basta, mi stai spaventando."

"Sono spaventata anch'io....anche perché assieme a quella sensazione meravigliosa, quando Jensen è andato via, ho percepito anche altro...una sorta di ombra...di oscurità...."

Jared la fissò preoccupato e poi disse:

"Sorellina, ma che diavolo ti sta succedendo?"  















Note dell'autrice:

Spero che sia valsa la pena aspettare per i j2 <333 e spero che vi piacerà anche la seconda parte! Scusate ma è molto difficile scrivere queste parti o.o

Comunque le frasi di Pearl quando entra, sull'innamoramento e quando dice a Jared che il suo cuore ha battuto più velocemente, sono citazioni di Prue della 3 x 6 di Streghe :)) 


Voglio la tua magiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora