Cap 19. Il legame che non ti aspetti

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Jared stava ancora cercando Jensen e perso nelle sue riflessioni, quasi non vide Tati venirgli incontro.


"Jared, dove vai?"

"Sto ancora cercando Jensen." disse lui, sperando di non suonare insensibile.

"Capisco...ascolta, devo parlarti di Pearl."

Perché tutti vogliono parlarmi di qualcuno? Pensò Jared.

"Che è successo?"

"Beh, forse non è niente..." disse Tati, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Ma ultimamente soffre di frequenti mal di testa e capogiri. Prima ha avuto quasi un mancamento...quando però io e Marina le consigliamo di farsi vedere da un medico, rifiuta."

"Insisti...i dottori non possono vedere la nostra magia con le tecnologie normali." Disse lui.

"Credo che non sia per quello che rifiuta...dice che pensa che sono i poteri a stancarla molto e a farle venire mal di testa."

"Questo è assurdo. I poteri fanno parte di noi da sempre."

"Penso che dovremmo insistere...e a proposito di questo, come facciamo con i giornalisti?"

"Io...io non lo so..."

"Dobbiamo prendere una decisione alla svelta, Jared, ma lascia che ti dica una cosa...se alla fine tutto questo saltasse fuori..."

"Si?" la spronò Jared.

Tati lo fissò, sorridendo dolcemente.

"Dovresti dire a Jensen la verità, prima che lo facciano loro."

Jared la fissò, sgranando gli occhi.

"So quanto tieni a lui. Non nasconderglielo e non lasciare che lo sappia da altri. Io vorrei averlo detto prima a Misha." Disse Tati tristemente, allontanandosi.





*

Jensen intanto aveva incrociato i giornalisti nel corridoio dell'ospedale e aveva già saputo la grande novità.

Rimase attonito per un momento. Sapeva che probabilmente i fratelli avrebbero cercato di negare. Ricordò bene la spiegazione di Jared riguardo il perché dovessero restare nascosti.

Questo però non avrebbe impedito la fuga di notizie.

Jensen realizzò in quell'istante, quello che sarebbe successo.

Come la gente, anche i demoni avrebbero saputo.

Avrebbero assalito la casa dei fratelli in massa.

Fu preso da un orrore cieco, quasi primitivo.

Non voleva che succedesse.


Si chiuse in bagno e chiamò il demone Baz.

"Che cosa vuoi? Non ho tempo da perdere con te!" disse lui.

"Hai saputo della...fuga di notizie, vero?"

"Certo. Gli stregoni sono spacciati." Rise il demone.

"Attaccherai, vero? Attaccherai approfittando di questa situazione, per indebolirle."

"Ovvio, ma aspetta un attimo, perché do conto a te di quello che farò? Se è un tuo trucchetto per riavere il posto..."

"Non voglio riavere il posto...solo...chiederti un favore.."

Il demone lo guardò stralunato, poi scoppiò a ridere.

"Un favore?? Stare troppo con gli umani ti ha spappolato il cervello? Un favore da me?? Ringrazia che non ti disintegro, invece di concederti favori...ma sei scemo?"

"No...io...non è...niente di impegnativo..."

"Mi fai ridere, ma visto che sono un tipo curioso, voglio sapere che tipo di favore sarebbe."

"Se...attaccherai... potresti...escludere...solo uno di loro?" Jensen cercò di scegliere bene le parole in modo da non usare il termine risparmiare, che avrebbe di certo indispettito il demone e l'avrebbe spinto a rifiutare all'istante. I demoni odiavano parole come : risparmiare – liberare – graziare – perdonare.

Baz sgranò gli occhi sorpreso.

"E chi?"

"Jared...Padalecki. L'uomo."

"Ma perché? Non dirmi che vuoi che ci dividiamo la gloria di averli uccisi. Mi dispiace per te, ma non ho intenzione di dividere niente con te."

"Per favore." Disse Jensen, ma Baz si girò con una smorfia.

Jensen gli mise una mano sulla spalla.

Baz si girò sorpreso e un po' infastidito, guardando la mano poggiata sulla sua spalla.

"Sei andato a tovarlo?" chiese Jensen

Baz lo fissò sorpreso.

"Chi??"

"Misha. L'uomo che hai attaccato e che rischia di morire."

Lo sguardo di Baz sembrò perdersi nel nulla, poi si ricompose.

"Perché diavolo dovrei farlo? Anzi, spero che crepi presto! Sarà una lezione per loro!"

"Mi dispiace Baz. Mi dispiace che tuo padre ti abbia privato dell'amore di un fratello."

"Lasciami! Non usare quella parola mai più! Fratello? Io non ho fratelli! I miei compagni sono mie fratelli. Quelli come me! Mio padre era un mostro. Ha fatto la fine che meritava e Misha non è migliore di lui...anche lui farà la fine che merita e molto presto!"

"Se pensi che lo merita...perché sei venuto a trovarlo in ospedale?"

"Trovarlo? Tu vanneggi. Non sono neanche entrato nella stanza e devono pregare che non lo faccia, altrimenti morirà anche prima del tempo stabilito. Io sono qui solo per godermi la mia rivincita!"

"Puoi goderti la tua rivincita...oppure puoi spendere il tempo che gli resta, per dirgli addio..." disse Jensen triste.

Le labbra di Baz tremarono, poi si riprese.

"è passato troppo tempo. Sono un demone ora. È troppo tardi per riconciliarmi con mio fratello ora. È troppo tardi per tutto." E sparì.

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