Cap 55. Gabriel ritrova Misha e Pearl

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  Luke era andato temporaneamente in Paradiso a parlare con i suoi superiori. All'improvviso si materializzò Gabriel a casa Padalecki.


"Gabriel?" dissero intimorite Tati e Marina. Marina per lo spavento fece cadere la tazza che si ruppe.

"Non voglio farvi del male! Sono qui per conto di Jensen e Jared. Vogliono solo farvi sapere che stanno bene e che non hanno intenzione di scappare." Le sorelle lo fissarono. "Torneranno." Aggiunse, poi, per rassicurarle, anche se non era sicuro che lo avrebbero fatto.

"Sei venuto solo per questo?" disse un'altra voce. Misha.

Gabriel guardò il fratello e una fitta di emozione lo pervase.

"No." disse sinceramente. "Sono venuto anche per te."

"Ce l'hai con me? Mi odi?" chiese Misha, trattenendo l'emozione.

"È buffo. Volevo farti la stessa domanda."

"Posso..abbracciarti?" gli chiese Misha, con gli occhi lucidi.

"Accidenti, se continui ad anticiparmi le parole, dovrò chiederti di diventare anche te un demone, fratellino." Rise Gabriel, commosso.

"Ora sei tu a rubarmi una parola, una parola che avrei tanto voluto pronunciare per primo." Disse Misha con le lacrime che ormai trabboccavano.

Non occorreva altro. I due fratelli camminarono velocemente l'uno verso l'altro e si abbracciarono.



*

Erano entrambi seduti sui puff che c'erano in salotto.

"Quando sono morto, i demoni sono venuti a prendermi. Non so perché. Mi fecero diventare uno di loro e...." diceva Gabriel.

Misha gli tirò su il mento per farsi guardare negli occhi. Lo fece gentilmente. "Hai ucciso tu, nostro padre?"

Gabriel scostò la testa con uno scatto brusco.

"Ehi, va tutto bene, fratellino. A me non importa."

Gabriel deglutì. "Nostro padre era un mostro e quello che ti ha fatto....se l'è meritato." Disse con durezza.

"No, non è vero. Nessuno lo merita." Disse Gabriel.

"Provi compassione per lui?" chiese Misha, corrugando la fronte.

"Io non merito il tuo perdono, Mish."

"Non mi importa. Lascia che sia io a giudicare."

Gabriel gli sorrise e tuffò il viso verso il suo petto, Misha ricambiò l'abbraccio, confortandolo e accarezzandolo.





*

Dopo diverso tempo, Pearl tornò a casa, avvisata dalle sorelle, che Gabriel era tornato.

"Gabe?" domandò. Aveva le mani piene di sacchetti della spesa. Le sorelle stavano per aiutarla, ma Gabriel fu più veloce. Li prese e li portò in cucina.


"Come stai?" le chiese poi con dolcezza.

"Stavo per farti la stessa domanda." Disse lei.

Gabriel rise. "Cazzo, siete sicuri di non essere fratelli gemelli anche voi? Vorrei evitare il rischio di ince..."

Pearl non lo lasciò parlare, che gli diede un bacio mozzafiato.

Gabriel restò inebetito per qualche secondo, poi Pearl, sempre senza lasciarlo parlare, gli disse:

"Voglio dirti che ti capisco se in questi giorni o settimane, non mi hai mai pensato, voglio dire, siamo stati insieme per poco, non eri obbligato, anche se quel poco è stato bello e io...io volevo solo dirti che io invece ti ho pensato, ecco."

Gabriel sorrise sorpreso.

"Ma tu non mi devi nulla, quindi..."

Gabriel afferrò Pearl prima che potesse scappare, la prese per la vita e la baciò di nuovo, con più passione, Pearl indietreggiò colta alla sprovvista e stava per cadere, così Gabriel la sollevò e la fece sedere sul divano, sempre senza staccare le labbra da lei e senza interrompere il bacio.

"Che dici, secondo te ti ho pensato?" le sussurrò all'orecchio, felice.











Note dell'autrice: C'è bisogno di più fluff nel mondo! ahhahah   grazie a chi vorrà votare il capitolo


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