Jared e Jensen erano stati riportati in casa e divisi per precauzione. Jensen era stato portato nelle stanze superiori e Jared sdraiato sul divano. Entrambi avevano perso conoscenza.
Molto tempo fa.....
"Le Forze Oscure tramano per attaccare il castello e rubare tutta la nostra magia, vostra maestà!"disse lo stregone di corte.
"Se anche ci provassero non potrebbero mai vincere. La magia e la forza sono dalla nostra parte, nonché la Luce." Rispose il principe di Smeraldo Seth.
"Si dice che le Forze Oscure possano attaccare la Luce e distruggerla, gettando così l'Oscurità nei nostri cuori, facendoli diventare Neri." Rispose lo stregone.
"Lane, non riusciranno mai ad entrare al palazzo. È ben protetto." Lo tranquillizzò Seth.
"Me lo auguro, vostra maestà. È da tempo che le Forze Oscure progettano un colpo di stato per intrufolarsi qui, ucciderci e rubare tutta la magia che possediamo per essere Liberi e se dovesse succedere, sarebbe la catastrofe nel mondo.Ho avuto ancora quella visione nel mio sogno. Userebbero la magia per camuffare la loro indole, cosicchè la gente non sarebbe più in grado di distinguere le anime maligne da quelle benigne. Sarebbe l'inferno in Terra!"
"Sì. Ho sentito di questa...leggenda, ma mi sfugge il piano. Il movente di tutto questo. Loro cosa ci guadagnerebbero?"
"Il potere, dicono alcuni. Le Forze Oscure sono state condannate fin dall'alba dei tempi, all'emarginazione e all'isolamento eterno. Non possono muoversi liberamente nel mondo perché tutti se ne tengono alla larga. La gente odia queste creature ed è su questo che stanno lavorando. Il loro piano sarebbe, con l'aiuto della magia, di farsi amare."
"Farsi amare?? Ma è impossibile! Chi potrebbe mai amare il male??"
"Camuffandolo, abbellendolo, facendo credere alle persone che è il bene, in modo che se ne possano innamorare, infatuare, stregare, e poi quando hanno ottenuto la fiducia delle persone, essere liberi di fare del male e far soffrire."
"Se è così, la gente si ribellerebbe a questo stato di cose."
"Non se sono abili a far credere che sia giusto così e che non si può fare altrimenti. Ripeto, per adesso è solo una profezia, che però dobbiamo fare in modo che non diventi mai realtà."
"Non succederà. Io sono il principe e farò sempre il meglio per il mio popolo."
"Mio principe, avete così tanto un buon cuore. Mi auguro che se un giorno dovessero arrivare le Forze Oscure, non abbiate per loro nessuna pietà e misericordia. Sono cattivi e ingannatori. Non mostrate nessuna compassione."
"Non lo farò, Lane."
*
Era una bella serata a corte e il principe stava guardando le danze aprirsi con grande gioia e festività, il suo animo però era inquieto. Si affacciò al balcone in pietra e guardò le stelle, chiedendo a loro forza e luce per affrontare l'Oscurità. Era stato infatti informato che le Forze Oscure avrebbero mandato un emissario a intrufolarsi nel castello per studiare le loro debolezze.
Il principe non capiva proprio come avrebbe fatto il suddetto emissario a riuscire ad entrare, riuscendo a superare le sue guardie. Erano addestrate per respingere l'Oscurità. Forse sarebbe entrato al castello sotto una qualche trasformazione in animale?
Avrebbe dovuto guardarsi le spalle da un felino selvatico o dalle farfalle?
Ripensò alle parole di Lane. Non sapeva se avrebbe avuto la prontezza o la voglia di ucciderlo. Avrebbe prima voluto fargli delle domande. Tipo: Perché fate questo? Perché volete portare l'inferno sulla Terra?
Era davvero ansioso di capire meglio questi esseri. Non potevi battere un nemico che non capivi.
I suoi pensieri turbanti, furono interrotti dall'arrivo di uno sconosciuto. Un uomo che non aveva mai visto con un lungo mantello nero e una maschera che gli copriva il viso. Doveva essere un forestiero, perché non l'aveva mai visto a corte.
L'uomo mascherato aveva già attirato l'attenzione di molte dame a corte, che sembravano pendere dalle sue labbra.
Incuriosito, il principe andò da lui.
"Non mi sembra di avervi mai visto nel mio palazzo. Siete un forestiero?" gli chiese a bruciapelo.
Il giovane si girò e lo guardò fisso negli occhi. Il principe fu molto sorpreso di vederli di un bel colore verde luccicante. Di solito non era comune trovare uomini con gli occhi verdi. Era una prerogativa dei reali.
"Sono un conte. Conte Dalen Woockwood della Terra di Nottinghale." Disse lo straniero. Il principe ebbe l'impressione che lo straniero allargò un po' gli occhi quando lo vide, come se fosse rimasto sorpreso da quello che vide, ma forse si era sbagliato.
"Un nome importante di una terra altrettanto famosa. Posso sapere cosa la porta così lontano, oltre alla dolce compagnia delle mie dame?" chiese il principe, sorpreso.
Lo straniero lo fissò con un'occhiata penetrante, poi disse:
"La flora locale."
"la flora?"chiese il principe. Non riuscì a nascondere la sua sorpresa.
"Dalle nostre parti ce n'è così poca. Avevo desiderio di vedere un po' di verde e mi dicono che qui ce n'è in abbondanza." Disse.
"Non sarà venuto qui a palazzo solo per vedere i fiori."
Lo straniero sorrise.
"Beh, quando ho saputo della festa a palazzo, ho pensato di venire. Non dico mai di no alle feste e sono contento di non averlo fatto neanche stavolta. È una gran bella festa, con delle gran belle dame."
Il principe lo fissò sorridendo e lo sguardo del conte sembrò vacillare un po'.
"Se...se ho detto qualcosa che l'ha offesa, vostra maestà, chiedo scusa!"
"Se le interessano i fiori, credo che troverà molto interessante il nostro giardino. Venga, l'accompagno."
Il conte sembrò sorpreso, ma accettò l'invito.
*
Il conte sembrava nervoso ora che non era più all'interno del palazzo. Camminava più lento e in quel modo perse facilmente di vista il principe, che sembrava scomparso dentro la moltitudine di folta vegetazione del giardino.
"Vostra maestà. Vostra maestà. Aspettate. Non sono bravo a orientarmi in mezzo alle foglie. Vi prego, aspettate. Vostra maestà, dove siete??"
L'agitazione del forestiero si frenò bruscamente, quando andò a sbattere dritto verso lo stomaco del principe, che era davanti a lui.
"Ouch."
Il principe lo afferrò saldamente per le braccia, mentre lo tirava su, sorridendo.
"Mi perdoni, vostra maestà. Sono un tale disastro. Vi ho fatto male??"
"Prendi la mia mano e chiamami solo principe Seth." Disse lui, sorridendo.
Il forestiero prese la mano del principe, totalmente basito.
Si fermarono dopo pochi passi, davanti ad una fontana, quasi del tutto coperta dalla vegetazione.
Il principe lo invitò a sedersi sulla fontana imponente. Dopo pochi secondi gli passò dei calici di pietra dove c'era all'interno un liquido arancione dorato.
Il forestiero, seguendo le regole del galateo comune, non chiese cosa fosse, ma bevve.
Il suo sguardo perplesso svanì subito, sostituito da una sensazione di estasi.
"È buonissimo."
"È nettare di miele. Molto più leggero del miele normale e più speziato." Disse il principe, con voce calda e profonda.
Lo straniero bevve tutto il nettare, senza parlare.
"Grazie." Disse lo straniero semplicemente.
Il principe si fece più vicino a lui, poggiando una mano sulla sua.
"Non sono abituato alla gentilezza semplice. Di solito la gente che sta a palazzo si esprime con un linguaggio affettato, professionale, grammaticalmente corretto. Difficilmente mi sorride."
Lo straniero cercò di guardare in quel pozzo di occhi verdi.
"È per questo che mi ha portato in questo giardino?"
"Perché voglio che mi racconti di te. Non capitano sovente delle persone così fuori dal comune, con la tua bellezza e un paio di occhi verdi come i tuoi. Sono curioso."
"La...la mia vita non è poi molto interessante per l'ascolto di un principe, signore. Credo che la riterrebbe piuttosto...noiosa."
Il principe sapeva che il ragazzo non avrebbe mai ritratto la mano. Non era educazione davanti ad un principe. Non importava quanto si sentisse a disagio, quindi lo fece lui per primo. Ritirò delicatamente la mano.
"Ne dubito, ma rispetto la tua ritrosia. Vorrai dirmi almeno perché sei qui? E non credo sia per i fiori."
Lo straniero guardò in basso.
"La verità? Cercavo qualcosa..."
"Tutti noi cerchiamo qualcosa a questo mondo...e hai trovato quello che stavi cercando?"
"No...non lo so."
"Cercavi anche qualcuno?"
Il forestiero guardò di nuovo in basso e ora sembrava davvero terrorizzato.
Il principe senza scomporsi, gli afferrò il mento e lo guardò dolcemente.
"Non avere paura."
"Cercavo...voi. Volevo conoscervi."
"La verità...ha un sapore davvero dolce. Non trovi? E sono come ti aspettavi?" chiese il principe, senza nascondere un'ombra di sorpresa e autocompiacimento.
"No..."
"Devo prenderlo come un insulto o..."
"Voi...voi siete così....bello. il vostro viso ha una forma così delicata..e i vostri occhi sono così luccicanti. Il vostro sorriso illumina più delle luci della vostra sala da ballo....e i vostri capelli! Sono bianchi e lucenti!"
Il principe sorrise, poi si alzò, dandogli le spalle.
D'un tratto il forestiero si sentì terribilmente a disagio.
"Permettetemi di andarmene e di non importunarvi oltre con la mia sfacciataggine e la mia maleducazione e..."
Il principe si mosse davanti a lui e con estrema eleganza mise le mani a coppa e lo baciò.
Il forestiero rimase basito per un lungo momento. Sbarrò gli occhi, mentre il principe continuava a muovere le labbra contro le sue, in un chiaro invito a dischiuderle.
Il forestiero lo fece e d'un tratto, con un braccio tirò più vicino il principe e lo baciò meglio.
Finirono lunghi distesi sul prato, con il forestiero sopra il principe.
"Quindi non sei tutto controllo e compostezza." Disse il principe, divertito.
Il forestiero lo guardò, dubbioso, ma il principe non lo fece ribattere, che riprese a baciarlo.
Note dell'autrice: A parte il fatto che quei poveretti di Jared e Jensen, sono ancora svenuti, ma dite la verità che state già cominciando a shippare Seth e Dalen <333
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Voglio la tua magia
FanficQuesta storia è ispirata al telefilm Streghe, e racconterà di Jared con le sue sorelle. Ovviamente la storia sarà tutta diversa, ma se l'idea vi incuriosisce, vi aspetto :D