La sera, per grande sfortuna di Federico, era arrivata con grande velocità; i giovani che in pomeriggio si erano riversati in strada stavano cominciando a tornare nelle proprie abitazioni, consapevoli della giornata di scuola che li attendeva.
Erano da poco passate le dieci e mezza ed il silenzio, nelle strade della città, era tombale.
Federico aveva afferrato le chiavi di casa ed il suo cellulare, aspettando l'arrivo del suo migliore amico, come al solito in ritardo.
Il bianco portava una semplice camicia bianca e dei jeans neri aderenti; i capelli non avevano una forma curata, andavano da una parte all'altra a seconda di come tirava il vento.
Aveva con sé una giacchetta nera, che fasciava perfettamente le sue braccia, le mani erano contornate di anelli e di bracciali che, per lui, erano significativi.
Ad attirare la sua attenzione fu la macchina nera di Yuri, che lo invitò ad entrare.
"Ciao Fè." Disse l'amico, dando un bacio sulla guancia al minore che sorrise. "Come profumo questa sera, e sopratutto quanto sei bello!" Aggiunse. "Pronto a fare conquiste?" Concluse.
"Yuri, questa sera ho intenzione di divertirmi senza pensare a nulla, tanto meno al sesso." Disse Federico.
"Certo, ma un po' di svago ti servirebbe." Gli rispose Yuri, che nel frattempo era partito.
Federico fece spallucce, prima di fissare il grande velo blu oltremare contornato da delle stelle luminose.Il viaggio in macchina fu davvero breve, e Federico si ritrovò facilmente davanti l'insegna di una discoteca che aveva fatto parte del suo passato: il "MO.MA".
Dopodiché, i due amici entrarono e Yuri trascinò il suo migliore amico dove c'erano tutti gli altri, compresa Khloè, felice come non mai di rivedere il bianco in loro compagnia.
Tutti i presenti andarono in contro al minore, stringendolo in un abbraccio che Federico non ricambiò.
"Federico, come stai! Quanto tempo che non vieni in discoteca con noi." Disse Kevin, uno degli unici amici che Federico aveva, e che sopratutto erano veri.
"Me la passo bene." Rsipose Federico.
Quella sera non era in vena di chiacchiere e tanto meno di essere lì, pure se una parte di lui aveva intenzione di divertirsi senza sosta.
Il bianco, annoiato e sopratutto stanco di dover rispondere alle domande degli altri, si avvicinò al bancone dei drink, ordinando un bicchiere di vodka.
"Guarda un po' chi si vede." Disse una voce alle sue spalle.
Federico poggiò il bicchiere con dentro contenente il liquido sul tavolo, riconoscendo, anche se con fatica, la voce della persona dietro di lui, una persona che era entrata nei suoi pensieri.
"Istruttore, salve." Disse Federico.
"Quante volte ancora dovrò dirtelo di non darmi del lei? Siamo coetanei, non c'è bisogno di farmi sentire vecchio." Rise Benjamin. "E poi, siamo fuori alla palestra, puoi benissimo chiamarmi per nome." Aggiunse.
Federico annuì, prendendo un altro sorso della sua vodka.
"Come mai sei qui?" Chiese il minore.
"Sono un giovane come tutti gli altri che ama adocchiare ragazzi e divertirsi un po'." Disse Benjamin, ridendo.
Federico quasi si strozzò con il drink che lui stesso stava bevendo, prima di prestare attenzione al moro.
"Ragazzi? Sei omosessuale?" Chiese Federico, serio.
Il moro smise, un attimo, di ridere.
"Sì, ci sono dei problemi?" Rispose Benjamin, assumendo un'aria poco amichevole.
"Nono, cioè... lo sono anch'io, perciò sono rimasto un attimo scioccato ecco." Disse Federico. "Ti offro qualcosa da bere?" Aggiunse, cercando di cambiare argomento.
"No grazie." Sorrise Benjamin. "Se vuoi, però, possiamo uscire da questo locale, non ti vedo proprio a tuo agio." Aggiunse.
Federico annuì, diede i soldi al barman ed uscì dal locale, seguito dal moro.
Una volta fuori, Federico estrasse dalla giacchetta nera, che non aveva tolto per tutta la durata della serata, il pacchetto delle sue amate sigarette e la portò alle labbra, sotto lo sguardo disgustato del più grande.
"Ne vuoi una, per caso?" Chiese Federico.
"No, non fumo. Anzi, mi disgusta proprio questa roba." Rispose Benjamin, facendo ridacchiare l'altro che aveva appena tirato fuori la nube di fumo.
"Beh dovrai abituarti allora, io ormai fumo da diversi mesi e non riesco a smettere." Disse Federico. "Anche perché non voglio." Aggiunse.
"E per quale motivo hai presto questa decisione?" Chiese il moro, prima di avvicinarsi all'altro.
Erano ormai faccia a faccia, e Benjamin potè notare gli occhi azzurri di Federico che, però, non erano illuminati.
"Magari più in là ti dirò il motivo." Rispose Federico, prima di distogliere lo sguardo e guardare altrove. "Quindi domani, la lezione, è alle quattro?" Domandò poi.
"Sì, sempre lo stesso orario, sia per martedì che per giovedì." Rispose Benjamin, prima di continuare a fissare l'altro.
"Perché mi fissi in questa maniera? Vuoi un autografo per caso?" Disse, divertito, il bianco.
"Ti sto semplicemente osservando, non posso? Per caso sei proprietà privata?" Lo provocò Benjamin.
"Perché tu invece ti prendi questa confidenza?" Chiese Federico.
"Perché mi incuriosisce il tuo comportamento." Rispose, sincero, il moro.
"O ci stai semplicemente provando?" Lo provocò, in risposta, Federico.
"Mah, può darsi." Ridacchiò l'altro, allontanandosi dal minore.
"Certo che sei proprio un folle." Gli disse Federico, che non aveva smesso di sorridere, continuando a fumare.
Buttò la parte restante della sigaretta a terra, prima di chiudere gli occhi e bearsi della luce della luna che puntava su di loro.
"A cosa pensi?" Gli chiese Benjamin, dopo attimi di silenzio.
"Non penso, semplicemente mi rilasso." Rispose Federico. "Che ne dici di tornare dentro e goderci questa serata, insieme? Sai, sei simpatico." Aggiunse.
Benjamin annuì felice e così, i due tornarono all'interno della discoteca.
Che quello potesse segnare un nuovo inizio?
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Istruttore || Fenji
FanfictionUna storia dove il giovane ventiquattrenne Benjamin Mascolo decide di aprire una palestra tutta sua. Ma cosa succede se Federico Rossi, un ragazzo ventitreenne dai capelli tinti di bianco, decidesse di iscriversi con il migliore amico alla palestra...