Il mese di ottobre era passato davvero velocemente per tutti gli abitanti della città che avevano dovuto far i conti con il freddo del puro inverno.
Quel giorno di novembre, già arrivato da una settimana e poco più, si era aperto freddo e il cielo non prometteva niente di buono, se non solo un imminente temporale.
Anche per Federico e Benjamin le cose stavano andando per il meglio: i due ragazzi si legavano sempre di più, giorno dopo giorno.
Il minore sentiva una strana sensazione nel petto ogni qual volta che Benjamin lo stringeva o semplicemente faceva unire le loro labbra, tanto era il tempo che passavano assieme e Federico aveva anche ricominciato a lavorare nel bar in cui era presente la sua amica Khloè.
I due ragazzi erano sempre più vicini, sentivano di diventare ognuno parte dell'altro, un qualcosa di indispensabile.
Il maggiore riempiva di attenzioni il bianco, sia quando si vedevano al di fuori della palestra sia in quest'ultima e sentiva di potersi fidare di Federico.
Probabilmente quei due stavano iniziando ad amarsi, ma erano troppo testardi da poterlo ammettere a loro stessi.Anche in quella giornata fredda, Federico stava dando una sistemata ai tavoli del bar mentre chiacchierava animatamente con Khloè che lo aveva accolto a braccia aperte.
Erano ormai due settimane che il più piccolo era tornato al lavoro, e la ragazza dai capelli ghiaccio non poteva che esserne felice e in debito con Benjamin, perché quel ragazzo stava facendo solo che del bene al suo migliore amico.
"Sai Dede, sono molto felice di averti qui, ancora una volta." Confessò Khloè.
Federico sorrise nel sentire il soprannome con cui l'aveva chiamato la ragazza, erano anni che non sentiva pronunciarlo.
Il minore smise di pulire il tavolo per raggiungere la sua amica e stringerla in un forte abbraccio.
"Sono felice anch'io." Rispose il bianco.
Ad attirare la loro attenzione, fu una voce che entrambi conoscevano alla perfezione, proveniente dall'entrata del tavolo.
Una volta sciolto l'abbraccio, Federico fece incontrare i suoi occhi con quelli del ragazzo alla porta, facendo nascere un sorriso sul suo volto.
Si diresse, in breve tempo, dalla persona all'entrata e mise le mani sui suoi fianchi.
Uno schiocco di un sonoro bacio a stampo interruppe il silenzio e la ragazza dai capelli ghiaccio non potè che sorridere a quella scena: Federico era finalmente felice.
"Ciao, Ben." Disse Federico.
"Piccolino." Gli rispose il moro.
Il minore non perse tempo nel poggiare la testa sul petto dell'altro per poi farsi stringere mentre delle leggere goccioline scendevano sull'asfalto.
Khloè decise di abbandonare la sala per poter lasciare i due giovani ragazzi in pace.
"Come mai sei qui?" Gli chiese, in un flebile sussurro, Federico.
"Avevo voglia di vederti." Confessò, sincero, il maggiore.
"Sei sempre il solito." Rispose l'altro, facendo unire ancora le loro labbra in un bacio non del tutto casto.
In breve tempo, Benjamin si sedè su una delle sedie più vicine a loro, portando il più piccolo sulle sue gambe per poterlo stringere e coccolare.
"Fino a che ora lavori?" Chiese il maggiore, accarezzando dolcemente la nuca di Federico.
"Purtroppo oggi ho tutta la giornata: siamo solo io e Khloè, gli altri dipendenti non sono disponibili e termino il turno solo alle otto e mezza." Sbuffò il ragazzo.
"Che ne dici se alle otto e mezza passo qui e ti vengo a prendere?
Mangiamo qualcosa al centro commerciale e poi andiamo al cinema." Disse l'altro. "Sempre se non sei troppo stanco e hai intenzione di venire con me, ovviamente." Aggiunse.
"Certo che voglio." Rispose, sorridente, Federico. "Che film hai intenzione di andare a vedere?" Domandò poi.
"Oggi è uscito in tutte le sale 'Il ragazzo invisibile: seconda generazione', ti andrebbe di vedere quello?" Chiese Benjamin a sua volta. "Sarebbe il continuo di quello che abbiamo visto due sere fa in TV." Aggiunse, mentre l'altro annuì. "È arrivato, per me, il momento di andare via anche perché stanno entrando dei clienti e non ho intenzione di disturbarti." Concluse.
"Io questa sera ti aspetto, allora." Disse Federico, accompagnandolo all'uscita.
"Essi puntuale, mi raccomando!" Rise il moro, dando un bacio stampo al più piccolo. "Ci vediamo dopo." Aggiunse, prima di uscire.Per grande fortuna di Federico e Khloè, i clienti non erano tanti e quindi le ore lavorative passarono in fretta e non furono pesanti come la mattina.
La pioggia era cessata già da qualche ora e l'appetito di Federico si faceva sentire: dopo essersi cambiato, accompagnò Khloè nel garage per prendere la macchina e la salutò con un abbraccio ed un sonoro bacio sulla guancia, prima di vederla sfrecciare via.
Una volta chiuso del tutto il bar, Federico accese la sigaretta che teneva in mano già da un po', aspettando l'arrivo del moro.
Dopo diversi minuti, Benjamin raggiunse il più piccolo e gli diede il casco: questo buttò a terra il restante della sigaretta e salì in sella, diretti al centro commerciale.
Una volta arrivati, decisero di fermarsi a mangiare un pezzo di pizza in una pizzeria non distante dal cinema.
"Mentre tu eri al lavoro, ho già preso i biglietti e per fortuna i posti non sono male, siamo nelle ultime file centrali in alto." Gli disse Benjamin, dando un morso alla sua pizza.
"Perfetto allora." Rispose il bianco. "Per fortuna oggi non c'era un caos enorme, quindi abbiamo lavorato in pura pace ridendo e scherzando con i clienti." Aggiunse. "Sono anche molto stanco." Concluse, bevendo un sordo della birra che aveva preso.
"Sta tranquillo, piccolino." Disse Benjamin. "In questo periodo stai dando davvero il meglio di te al lavoro e ne sono felice, però hai bisogno anche tu di un po' di riposo e speriamo che queste giornate lunghe non tornino più." Aggiunse, prendendo la mano del ragazzo davanti a lui.
"Lo spero davvero." Sorrise il più piccolo.Dopo aver terminato la loro cena, i due ragazzi decisero di raggiungere il cinema: erano appena le dieci, visto che avevano deciso di farsi anche un giro nei vari negozi del centro commerciale.
La sala era quasi del tutto colma di persone intente a mangiare pop corn e bere ogni tipo di bibita: nella penultima fila in alto c'erano Benjamin e Federico, troppo occupati a scambiarsi baci mentre sul grande schermo c'era la proiezioni del film: semplici immagini in movimento, avrebbe osato dire Federico che continuava a lasciare ripetuti baci sul collo di Benjamin.
Per loro fortuna, la fila era del tutto libera e dopo cinque o più di queste c'erano altre coppie, sia grandi che più giovani intenti a guardare il film.
"Il cinema, uno dei migliori modi per pomiciare al buio senza nessuno che ci dia fastidio, dato che il volume è talmente alto da non far udire nemmeno il terremoto." Disse il moro, che continuava a schioccare sonori baci sulle labbra carnose di Federico.
A quest'ultimo scappò una risatina, mentre continuava a passare le mani nei capelli del più grande che avevano iniziato a ricrescere, esattamente come il ciuffo che aveva preso vita sulla sua testa.
Aveva dato modo a Benjamin di appropriarsi del suo collo, amava sentire le sue labbra morbide e calde sulla sua pelle spesso fredda.
Federico stava iniziando ad amarlo.
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Istruttore || Fenji
FanfictionUna storia dove il giovane ventiquattrenne Benjamin Mascolo decide di aprire una palestra tutta sua. Ma cosa succede se Federico Rossi, un ragazzo ventitreenne dai capelli tinti di bianco, decidesse di iscriversi con il migliore amico alla palestra...