I giorni stavano scorrendo in fretta per gli abitanti della città che, tra un lavoro e un altro, non riuscivano a trovare nemmeno un po' di tregua.
I bar erano sempre più pieni di persone e ciò aumentava il lavoro di Federico e Khloè, i due migliori amici.
Federico, oltre ad essere molto stressato per questo motivo, aveva anche una grandissima indecisione sul da farsi: il giorno dopo, Benjamin sarebbe partito per Parigi per soggiornare dagli zii per un po' di tempo e gli aveva chiesto di andare con lui, ma il più piccolo era parecchio indeciso e sapeva che però il tempo per pensare e riflettere non c'era più.
Federico aveva preso la sua decisione.Erano appena passate le due nel pomeriggio e il bianco continuava a pulire i tavoli dove prima era seduto un gruppetto di ragazzi.
Una volta terminato, il minore si mise seduto dietro il bancone e iniziò a mangiare l'insalata che la serata precedente, Benjamin si era offerto di preparare.
Come se fosse stato un richiamo dal pensiero, la porta del bar si aprì e un altro sospiro lasciò le labbra di Federico: questo diede un pulita alle sue labbra per poi avviarsi, con lo sguardo basso, verso il tavolo.
"Cosa posso fare per lei?" Chiese il bianco, aprendo il bloc-notes.
"Siediti qui." Disse una voce.
Federico alzò lo sguardo e sorrise nel vedere il moro seduto sulla sedia.
Subito dopo, Federico si sedè sulle gambe del maggiore che intanto lo stringeva a sé.
Un leggero schiocco del bacio risuonò nel bar vuoto, facendo però sorridere i due.
"Hai una faccia molto stanca, cosa succede?" Gli domandò il più grande.
Il bianco sospirò e lasciò cadere il bloc-notes sul tavolo, passando una mano nel ciuffo che di bianco, ora, non c'era quasi più niente.
"In questi giorni c'è sempre tanta gente, i ragazzi che lavorano con me sono del tutto svogliati e sono sempre io ad andare ai tavoli." Disse. "Da due braccia diventano magicamente otto." Aggiunse.
Benjamin ridacchiò, stringendo le mani dell'altro.
"Ora non voglio metterti più ansia o stress di quanto già ne hai, ma..." disse Benjamin, facendo una piccola pausa. "Hai deciso per Parigi?" Aggiunse.
Federico lo guardò, prima di mettersi a cavalcioni sul più grande e facendo incontrare le loro labbra.
I due iniziarono a baciarsi mentre nell'aria si liberò un leggero "sì" che attirò l'attenzione di Benjamin.
"Allora? Che hai deciso?" Chiese, impaziente, l'altro.
"Domani mattina verrò con te a Parigi." Sorrise Federico.
L'altro sgranò gli occhi e un leggero urlo di felicità uscì dalla bocca di Benjamin che iniziò a tempestare di baci il volto di Federico.
"Sono felicissimo, Fè." Disse Benjamin. "Ti farò vedere tutte le cose belle che Parigi possiede, ti porterò in capo al mondo." Aggiunse il più grande, facendo alzare dalle sue gambe Federico.
Benjamin era felice davvero, come mai lo era stato fino ad allora.
Il più grande era euforico di poter passare del tempo assieme a Federico, lontano da tutti e da tutto.
Era felice sopratutto, però, perché Federico non era consapevole che quella vacanza porterà a loro una grande novità e una nuova vita avrà inizio, per entrambi.Il turno lavorativo di Federico era giunto al termine, Benjamin aveva tenuto compagnia all'altro per tutto il resto della giornata.
Solo alle sette, però, arrivò una telefonata a Benjamin da parte della sua agenzia fotografica dicendo che doveva andare un po' in studio per modificare degli scatti fatti qualche giorno prima.
Federico sapeva che quella serata sarebbe stata inutile, probabilmente anche priva di senso dato che il più grande non sarebbe andato da lui prima delle dieci.
"Federico!" Gridò una voce che non sentiva da diverso tempo.
Con un sorriso in volto, corse fra le braccia del suo migliore amico, Yuri.
"Ti va se andiamo a mangiare qualcosa assieme?" Domandò questo.
Il minore sorrise ed annuì, chiudendo del tutto il bar.Una volta raggiunto il luogo prescelto dai ragazzi, entrarono dentro la pizzeria per poi sedersi ad un tavolo non distante dall'entrata.
"Cosa mi racconti di nuovo?" Domandò il migliore amico, sorseggiando la birra che il cameriere gli aveva portato.
"Nulla di nuovo, sempre le stesse cose." Disse Federico.
"E con Benjamin, invece?" Chiese il finto grigio.
Il più piccolo deglutì, prima di grattarsi la nuca.
"C- con Benjamin? M- ma nulla, c- ci vediamo i- in palestra..." disse il bianco.
"Sei pregato di non raccontarmi balle, so benissimo che vi state frequentando anche perché in palestra non si parla d'altro." Gli disse Yuri.
"Sei arrabbiato?" Domandò l'altro.
"Perché dovrei esserlo? Ti capisco che non me l'hai voluto dire subito, magari era un po' presto e quindi non ti devi preoccupare." Rispose Yuri.
"Benjamin mi ha chiesto di partire con lui, domani mattina, per Parigi." Iniziò a parlare Federico. "Ed io ho accettato." Aggiunse.
"Sei proprio sicuro di questa scelta?" Domandò Yuri.
"Sono sicurissimo. Yuri, forse tu non hai capito, ma io ho intenzione di mandare avanti questa storia con Benjamin perché sento che sta nascendo qualcosa." Disse Federico, sorridente.
"Non ti illudere troppo, Fè." Lo avvertì Yuri. "Tutti sono capaci a fare queste cose, non ti illudere." Aggiunse. "Sia chiaro, io non ti sto dicendo queste cose perché non voglio il tuo bene ma anzi, proprio per questo dovresti andare piano con i tempi e non farti castelli in aria com'è già successo con Lucas." Concluse il finto grigio.
"Ma è mai possibile che si deve sempre parlare di lui? Capisci che non voglio sentire più parlare di lui e tanto meno sentire il suo nome?" Rispose Federico. "Sono autonomo Yuri, so benissimo ciò che faccio e sento che questa è la strada giusta, pure se c'è Kail di mezzo." Aggiunse.
"E chi sarebbe?" Domandò il migliore amico.
"Il fidanzato di Benjamin." Disse, a denti stretti, l'altro.
Yuri sgranò gli occhi.
"Sì, è il suo fidanzato da tre anni e me l'ha tenuto nascosto.
Mi ha detto che ha intenzione di lasciarlo già da diverso tempo, ma Kail non è d'accordo su questa cosa." Disse, ancora, il bianco.
"Certo che non ci posso credere." Rise Yuri. "E tu hai intenzione di costruire qualcosa con lui?" Continuò.
Federico lo guardò, chiudendo successivamente gli occhi e riflettere.
Benjamin era diventato in poco tempo una parte fondamentale della sua vita, non voleva credere alle sue parole.
Sapeva che Yuri non aveva ragione, o forse ne aveva.
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Istruttore || Fenji
FanfictionUna storia dove il giovane ventiquattrenne Benjamin Mascolo decide di aprire una palestra tutta sua. Ma cosa succede se Federico Rossi, un ragazzo ventitreenne dai capelli tinti di bianco, decidesse di iscriversi con il migliore amico alla palestra...