Capitolo 65.

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La permanenza a Miami si era ben presto trasformata in qualcosa di più lungo: gennaio era volato via, portando con sé tutti i ricordi che potevano essere sia belli che brutti.
Federico aveva sempre odiato quel mese, il mese in cui tutto ricominciava.
Odiava vedere la pioggia scendere copiosa sulle strade, odiava sentire il freddo pungente sopra la sua pelle e odiava vedere il sole sparire dietro le montagne per dar spazio alla luna e all'oscurità, di cui spesso era succube.
La sua vita era un po' come l'oscurità: tenebrosa, ma allo stesso tempo invitante.
Questa si era trasformata in luce quando Benjamin era entrato nella sua vita; quel ragazzo era un tornado di colori, emozioni e scintille.
Aveva sentito dentro di sé quella sensazione vivace che da tempo giaceva dentro il suo corpo.
Quel ragazzo gli aveva cambiato e stravolto la vita, ma un nuovo capitolo stava per iniziare e questi ne erano all'altezza, capaci di affrontare tutto insieme.
Forse.

Febbraio era arrivato, il sole era sempre alto nella bellissima Miami e tutti gli abitanti erano stati sorpresi da quel caldo.
Spesso in quella città pioveva, le nuvole erano sempre presenti ma questa volta era diverso: gli alunni, una volta usciti dalle proprie scuole, andavano in spiaggia perché quell'anno era stato definito il più caldo di sempre.
Federico era felice di poter passare del tempo con il gruppo di ragazzi conosciuto lì, amava passare del tempo con Megan che stava diventando sempre più importante per lui e amava farsi fotografare da Benjamin.
I momenti dolci, con lui, non erano mai mancati e non poteva che esserne felice ed onorato, onorato di contare così tanto per lui.
Quel giorno era iniziato nel migliore dei modi: dopo aver passato una notte a far l'amore con il più grande, questo si era svegliato prima di lui e gli aveva portato un vassoio con diversi dolci preparati dalla donna che avevano assunto.
La loro assenza si faceva sentire in quella casa, non potevano di certo lasciarla così, per questo aveva assunto Luisa, una dolce e amorevole donna che poteva essere per loro una mamma.
Benjamin gli aveva dato il buongiorno, lo aveva coccolato e poi era dovuto scappare al lavoro.
Federico, nel frattempo, aveva deciso di recarsi sotto la doccia e non aveva esitato nel far scendere l'acqua calda lungo il suo corpo ancora ricoperto di morsi, procurati dal suo fidanzato.
Pensava a quanto bella possa essere diventata la sua vita, a quanta felicità aveva dentro di sé.
Doveva ammettere che quella città era meravigliosa, ma sentiva la nostalgia di casa.
Sentiva la nostalgia dei suoi amici, aveva una voglia pazzesca di abbracciare tutti ed è per questo che decise di fare una videochiamata con Yuri, in compagnia di tutti gli altri.
"Quando dovreste tornare? La vostra mancanza si sente." Disse Yuri, ricevendo il consenso degli altri del gruppo.
"Yuri, già te l'ho detto, non so quanto resteremo ancora. Forse giorni, forse settimane o forse ancora mesi, non lo sappiamo." Rispose Federico. "Mi dispiace avervi lasciati, mi mancate tantissimo." Aggiunse, con nostalgia nella voce.
"Anche a noi." Dissero in coro.
Il suono del campanello di casa attirò l'attenzione del minore, costringendolo a salutare i suoi amici ed infilare una maglietta.
"Posso entrare?" Disse Megan, una volta che Federico aprì la porta, sorridente. "Ho portato anche queste." Aggiunse, indicando un pacchetto di ciambelle con glassa.
Il più piccolo annuì, facendo accomodare la ragazza.
"Benjamin è già al lavoro?" Domandò la bionda.
"Già da qualche ora." Disse Federico, prendendo una ciambella dalla busta. "Come stai?" Gli chiese Megan.
Il minore non rispose, semplicemente la guardò.
"Ti manca casa?" Chiese la biondina, ricevendo un leggero sì da parte di Federico.
"Sto bene qui con voi, con Benjamin, ma sento la mancanza dei miei amici. A volte mi piacerebbe tornare indietro nel tempo soltanto per stare ancora tra le braccia del mio migliore amico per dirgli che gli voglio bene." Disse Federico.
"Quando hai deciso di venire qui, ne eri proprio sicuro? Cioè, l'hai fatto solo per Benjamin?" Chiese la ragazza.
"L'ho fatto perché lo volevo io e non me ne pento, vorrei solo rivederli." Disse il minore.
La ragazza storse le labbra, prima di sorridere e far alzare Federico dal divano.
"Usciamo un po', c'è Aron che ci aspetta al bar." Propose Megan.
"Non ho voglia di uscire, voglio soltanto aspettare Benjamin." Disse Federico. "Grazie lo stesso." Sorrise, lasciando una carezza sulla guancia della ragazza.
Questa sorrise, uscendo dalla casa.
Federico decise di sdraiarsi sul divano e di abbassare le serrande da dove entrava il sole, prese il telecomando ed accese il condizionatore, crollando in un sonno profondo.

Il minore si risvegliò, dopo chissà quanto tempo, accaldato e con la maglia appiccicata sul petto.
Sentiva un profumo venire dalla cucina e sorrise quando sentì la voce di Benjamin, accompagnata da quella della domestica.
"Quindi, signor Mascolo, devo tenere la bocca chiusa su questo fatto che mi ha appena raccontato?" Chiese la donna, che parlava poco italiano e non riusciva a pronunciare bene le frasi.
"Non deve farne parola con Federico." Disse Benjamin.
Cosa non doveva sapere il bianco?

Istruttore || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora