Capitolo 53.

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Erano giunte le otto nella città di Modena che aveva da poco preso vita: la maggior parte degli abitanti si stavano dirigendo verso i ristoranti o i locali dove avevano prenotato già diversi giorni prima mentre altri preferivano restare nelle proprie abitazioni insieme alla famiglia, non potendo permettersi un lusso del genere.
Nella casa dei quattro ragazzi regnava il silenzio, Lucas e Kail erano usciti già da diverse ore diretti verso qualche pub che avevano adocchiato per trascorrere una serata con i colleghi del secondo, diventati ormai amici.
La giovane coppia, intanto, aveva preso del tempo per sistemare la casa ancora in disordine prima di poter uscire e raggiungere la loro meta, ancora sconosciuta a Federico.
Si prospetta una serata intensa.

L'orologio posto sul muro della cucina segnava le otto e un quarto, così i due ragazzi avevano deciso di avviarsi per prendere la moto del più grande.
Federico aveva fatto delle storie riguardo alla moto: preferiva andare con la sua macchina, ma Benjamin aveva insistito talmente tanto che era ceduto ai suoi piedi.
"Sei pronto?" Domandò Benjamin, sorridendo al suo fidanzato prima di passare il casco al quest'ultimo.
"Sono pronto." Rispose Federico, salendo in sella alla moto del moro che si stava preparando per partire.

Le ruote della moto sfrecciavano veloci sulla strada che Federico non conosceva: si era ritrovato a guardarsi attorno mentre il vento gli andava incontro.
Dopo una buona mezz'ora di strada, i due raggiunsero una villetta dove erano parcheggiate già diverse macchine.
Questa villetta era interamente verniciata di bianco e il giardino presentava una grande piscina, dei tavoli e dei puff erano sparsi ovunque e la musica risuonava alta.
Federico, una volta tolto il casco, rimase a guardare quella villetta che aveva più che altro l'aspetto di una discoteca vista nei film americani: sembrava di vivere dentro ad un sogno, eppure era solo e pura realtà.
"Mi hai portato, alle otto e mezza, dentro una discoteca?" Chiese il minore.
"Sapevo avresti detto così." Disse Benjamin, ridacchiando. "È un ristorante di lusso che offre una grandissima quantità di musica, non è né un pub né una discoteca, ma è abbastanza accogliente e semplice." Continuò. "Ho deciso di invitare sia la tua che la mia comitiva, si trovano abbastanza bene e spero che non sia un problema per te." Aggiunse.
"Assolutamente no, solo che credevo fosse una discoteca sapendo che io non sopporto tanto quel genere di posto." Si giustificò il bianco, prendendo poi la mano del suo fidanzato. "Andiamo dentro, mi sono stufato di parlare. Andiamo a goderci questo nostro ultimo giorno dell'anno." Sorrise.
Il moro annuì e ricambiò il sorriso, entrando dentro la villetta.

La villa era a dir poco graziosa: i camerieri erano decisamente disponibili e pronti ad accogliere tutti.
La coppia non fece fatica nel trovare il tavolo dove gli amici di entrambi erano seduti, i tavoli erano sparsi e ricoperti da una tovaglia rossa come tradizione.
"Federico! Benjamin!" Gridò Yuri, felice di rivedere i due ragazzi. "Sedetevi, a breve arriverà l'antipasto in programma dal ristorante." Continuò.
Una volta seduti uno accanto all'altro, Federico afferrò la mano del maggiore sorridendo quando questo gli lasciò un bacio sopra il naso e poi uno sulle sue labbra, quanto poteva amarlo?

Le ore erano trascorse in fretta, la mezzanotte era alle porte e nella villa tutto andava per il meglio.
Federico e Benjamin si erano subito trovati bene con quella compagnia meravigliosa che avevano, tutti i gruppi di giovani ragazzi si erano mischiati a loro e si erano rivelati simpatici più del dovuto.
Il moro si perdeva spesso nel guardare il suo fidanzato ridere con Yuri e gli altri ragazzi, amava guardare il suo sorriso e sentire la sua risata cristallina.
Amava anche sentirlo cantare, essendo che nella villa era incorporata anche una parte con il karaoke.
Benjamin si era reso conto che il suo fidanzato gli aveva dedicato tutte le canzoni cantate, anche se non direttamente: lo guardava negli occhi, guardava solo lui.
In quell'istante c'erano solo loro.
Il grande televisore faceva vedere il programma di Rai Uno dove erano tutti pronti ad accogliere il nuovo anno con tutta la grandissima gioia del mondo.
Federico si era da poco seduto, guardando l'ora dal suo telefono mezzo scarico: dieci minuti e la mezzanotte sarebbe giunta.
Guardava i suoi amici divertirsi, parlare e mangiare pezzi di torrone e quant'altro.
Cercava con lo sguardo il moro, ma ormai lo aveva perso di vista da diversi minuti.
Non si rese conto che si perse nel ricordare quell'anno, nel ricordare l'incontro totalmente inaspettato con Benjamin.
Ricordava la delusione della scoperta del fidanzamento con Kail, ricordava il loro primo bacio, ricordava la loro prima volta, ricordava tutto di quel ragazzo che era semplicemente il suo istruttore.
"Sei pensieroso, amore?" Disse una voce alle sue orecchie, attirando la sua attenzione.
Sorrise nel vedere il più grande chinato dietro di lui per essere alla sua altezza, lasciando un dolce bacio sopra le sue labbra.
"Ricordavo un po' di cose." Disse Federico.
"Ora devo chiederti di seguirmi e non fare domande, poi capirai tutto." Gli disse Benjamin, facendolo alzare.
Una volta visto l'orario, le 23:55, prese la mano del suo fidanzato e corse verso una lunga scala a chiocciola.
Federico, nel frattempo, rideva per la velocità con cui il ragazzo lo trascinava: rimase senza parole quando vide la terrazza ricoperta di petali e candele profumate.
A terra giaceva un mazzo gigante di rose, che il minore non perse tempo nel raccogliere e leggere il biglietto: "a te che sei il fiore più bello di tutto il campo."
Federico si voltò verso il fidanzato, il quale sorrideva.
"Ho deciso di farti questo regalo, essendo che siamo a fine anno." Disse Benjamin, prendendolo per i fianchi. "Sono successe talmente tante cose che mi risulta complicato ricordarle tutte, ma so che la cosa più bella sei tu. È nato tutto per caso, ma sono proprio queste le storie che durano più a lungo." Aggiunse.
"E perché proprio sulla terrazza, a pochi minuti dalla mezzanotte?" Disse Federico.
"Perché penso sia la cosa più bella e romantica quella di aspettare la mezzanotte con te, solo noi due insieme." Continuò.
Il minore si avvicinò al suo fidanzato, lasciando le rose a terra: si avvicinò alle sue labbra e fece passare la lingua su queste mentre l'altro teneva i suoi fianchi stretti, aveva iniziato una lenta tortura sopra il suo collo e sopra il suo volto, una tortura che per Benjamin era piacevole.
Colto dalla sorpresa, il moro si ritrovò il corpo del bianco attaccato al suo mentre le labbra si incontravano e giocavano insieme.
I baci erano tanti, le parole sussurrate erano dolci e non c'era niente di sporco, solo la verità.
Senza rendersene conto, i fuochi d'artificio iniziarono a liberarsi nell'aria: i due avevano iniziato a baciarsi alle 23:58 terminando esattamente alle 00:01 del primo giorno dei 365 che li attendevano.
Non potevano esserci fine e inizio anno migliori per i due.

Istruttore || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora