Capitolo 20.

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Il turno, stancante, di Federico era finalmente giunto al termine: anche l'ultimo cliente seduto al tavolo già da diversi minuti a sorseggiare il suo caffè se n'era andato, e il più piccolo non poteva che essere felice e sopratutto soddisfatto.
Harvey aveva raggiunto il bar in poco tempo, subito dopo aver ricevuto il messaggio da parte del bianco dicendogli che aveva terminato.
I due avevano optato per un pub, Federico non aveva poi tutta questa fame anche perché durante l'orario lavorativo aveva mangiato un po' di patatine assieme a Khloè.
Erano appena giunti al locale scelto e così presero posto ad un tavolo non distante dall'entrata.
"È stata faticosa questa giornata?" Gli chiese Harvey, sorseggiando la birra che i camerieri gli avevano portato.
"Decisamente sì, ho troppi pensieri nella testa tanto da farmi scoppiare la testa." Disse Federico.
"Secondo me, Benjamin non ti merita.
Insomma Federico, guardati, sei una meraviglia e meriti con tutto il cuore una persona che sappia amarti e rispettarti, che ti porti sopra un piatto d'argento." Disse il ragazzo.
"E chi lo dice a te che Benjamin non sia la persona giusta con cui avere una possibile relazione?" Domandò l'altro.
"Benjamin lo conosco meglio delle mie tasche, ti fa innamorare di lui e poi ti lascia stare, non gli importerá mai di te e del tuo stato." Rispose, scrollando le spalle, Harvey. "Appunto per questo lui non ti merita, Federico. Hai bisogno di qualcuno migliore di lui, ed io mi reputo tale." Aggiunse. "Tu sei un ragazzo prezioso e potrei darti anche la luna, cosa che lui non potrebbe mai fare dato il suo egoismo." Concluse, prendendo la mano del bianco.
Federico lo guardò negli occhi, stava riflettendo tantissimo sulle parole dette da parte di Harvey e forse aveva ragione.
"Eppure a me Benjamin non sembra una persona così, io lo vedo tanto dolce." Disse il minore.
"Vedi come sei, Federico? Tu sei ingenuo e vedi sempre il lato positivo delle persone.
Io ora non so cosa sia successo perché hai cambiato umore da un momento all'altro, non vieni più in palestra e Benjamin è cambiato radicalmente da diversi giorni.
So solo che una persona come lui, non merita uno come te." Disse, ancora, Harvey.
"E tu perché non impari a farti, per una buona volta nella vita, i cazzi tuoi e smetti di essere così talmente lecchino da far schifo?" Disse una voce alle spalle di Federico.
Quest'ultimo sgranò gli occhi e il suo stomaco era sottosopra, la gola era secca e poteva sentire il suo cuore battere fortissimo.
"Ah, un'altra cosa." Disse ancora. "Togli quelle mani da Federico, lui non è di tua proprietà." Aggiunse.
"Beh, a quanto mi riguarda, non è nemmeno di tua proprietà, caro Benjamin." Disse Harvey, alzandosi dal tavolo per andare faccia a faccia con il ragazzo.
Federico, solo in quel momento, si voltò e perse letteralmente il fiato vedendo Benjamin stretto in un jeans chiaro, una semplice maglietta bianca coperta da una giacchetta di jeans.
I capelli erano sistemati in un piccolo ciuffo, e quella sera il ragazzo era decisamente più bello del solito.
"Vedi di sparire e lasciare in pace Federico." Disse Benjamin, serrando la mascella.
"L'unico che qui deve sparire, caro, sei tu.
Io e Federico siamo usciti insieme, tu sei venuto a disturbarci e quindi ti chiedo gentilmente di andartene via." Rispose, a tono, Harvey.
"Adesso smettetela, entrambi." Disse il bianco, attirando l'attenzione su di lui.
Quando i due fecero incontrare i loro occhi, Federico sentì ancora una strana sensazione allo stomaco: non poteva definirsi rabbia e tanto meno tristezza, solo voglia di tenere Benjamin accanto a sé.
"Benjamin, Harvey oggi mi ha chiesto di uscire e ho accettato, visto che io non sono di proprietà privata e non ti puoi permettere di dire queste cose.
Harvey, ti sei permesso oggi e non ti azzardare mai più a trattare Benjamin in questa maniera perché lui ha tutto il diritto di venire qui e non sei nessuno per cacciarlo via.
Vedete di smetterla di litigare per me, perché in questa maniera mi fate solo che innervosire." Disse Federico.
"Ma lui ti ha fatto soffrire, per quale motivo devi fare il discorso solo che a me?!" Disse, innervosito, Harvey.
"Qui non è una questione di chi ha torto o meno, ma siete proprio voi due che dovete darvi una calmata perché altrimenti mi allontano soltanto." Rispose, a tono, il più piccolo.
"Possiamo parlare, io e te?" Disse Benjamin.
Federico lo guardò, prima di far passare il suo sguardo sul ragazzo accanto a lui che continuava a fissarlo.
"Sì." Annuì Federico, uscendo dal pub seguito da Benjamin. "Che altro hai da dirmi?" Chiese il minore, una volta fuori.
"Visto che siamo qui entrambi, ne approfitto per chiederti scusa.
Io non avevo intenzione di farti soffrire Fè, non era proprio ciò che volevo.
Ho deciso di intraprendere questa relazione, se così la possiamo definire, con te perché ci tengo e ho intenzione di mandarla avanti.
Sono stato un cretino a non dirtelo subito, ma ho anche intenzione di lasciare Kail e lo volevo già da tempo." Disse Benjamin, mentre l'altro teneva gli occhi fissi su di lui. "Non ti chiedo di perdonarmi subito perché so come stai, e me ne pento di aver fatto tutto ciò.
Ti chiedo solo un'altra possibilità, perché io sinceramente senza te non ci so stare." Aggiunse, facendo avvicinare il più piccolo a lui, passando una mano sulla sua guancia calda.
Per sua grande sorpresa, Federico non si scansò e non cercò nemmeno di tirarsi indietro.
"Ci tieni davvero a me?" Chiese, in un sussurro, il più piccolo.
"Tengo a te più della mia stessa vita, piccolino.
Mi dai questa seconda possibilità?" Domandò Benjamin, speranzoso.
Federico lo guardò e successivamente si avvicinò a lui, facendo unire le loro labbra.
"Ti do questa seconda possibilità." Rispose Federico, facendo unire ancora ed ancora le loro labbra.

Istruttore || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora