Capitolo 19.

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In un attimo, Federico aveva visto tutte le sue certezze sgretolarsi davanti a lui, per delle semplici parole uscite dalla bocca di uno sconosciuto:
Il fidanzato di Benjamin.
Cercava di autoconvincersi che non fosse così, che aveva semplicemente sentito male ma sapeva più di sé stesso che non era frutto della sua immaginazione, ma la dura realtà.
Le parole gli morirono in gola: non sapeva definire cosa sentiva in quel momento, se fosse rabbia o tristezza.
Forse un mix, o forse non sentiva più le emozioni; Federico era tornato privo di vita.
Il suo sguardo ricadde nuovamente su Benjamin, che si ostinava a tenere lo sguardo basso senza proferire parola.
"Non hai niente da dire, Benjamin?" Chiese Federico.
Il moro lo guardò, ma sentì il suo cuore farsi piccolo nel momento in cui incontrò gli occhi spenti del bianco davanti a lui, sapeva di aver commesso un grave errore.
"Bene, il mio tempo qua è finito a quanto riguarda." Disse Federico. "Esattamente come noi, Benjamin." Aggiunse.
"Scusami, ma tu chi sei?" Lo bloccò Kail, decisamente poco arrabbiato per quella situazione ma dispiaciuto per il minore.
"Un povero illuso, ecco chi sono." Gli rispose il bianco, prima di prendere il telefono ed uscire dalla dimora.
Una volta messo il piede fuori, sentì l'aria mancare e successivamente tante lacrime uscirono dai suoi occhi azzurri, infrangendo la calma che c'era nel suo corpo.
"Federico, aspetta!" Disse una voce che aveva iniziato a conoscere più di sé stesso. "Federico!" Gridò ancora.
"Benjamin, lasciami in pace!" Rispose a sua volta il più piccolo.
Quest'ultimo iniziò a correre per luoghi sperduti, non sapeva nemmeno lui dove stesse andando e Benjamin nel frattempo, lo stava per raggiungere.
Piangeva, piangeva e piangeva.
Si sentiva illuso.
Il più grande lo raggiunse ed in poco tempo lo fece voltare, incontrando il volto velato di lacrime dell'altro: dalla sua bocca uscivano numerosi singhiozzi ed aveva iniziato a tremare, una forte sensazione di nausea prese il sopravvento e cercò di dimenarsi dalle braccia possenti del più grande sopra i suoi fianchi ma fu tutto inutile, Benjamin era più forte di lui.
"V- vattene via, s- sparisci dalla m- mia vita e n- non farti p- più vedere." Singhiozzò il ragazzo dagli occhi azzurri.
"Non me ne vado, Federico, non prima di averti dato una buona spiegazione perché penso proprio che tu ne abbia bisogno." Disse il moro. "Adesso ti tolgo le braccia dal bacino, ma non ti azzardare a scappare perché è importante ciò che devo dirti." Aggiunse, liberando Federico dalla sua presa.
Quest'ultimo si asciugò le lacrime, prima di annuire.
"Come hai ben potuto capire a casa, Kail è il mio fidanzato da ben tre anni.
Tutto andava per il meglio, specialmente nei primi due anni di fidanzamento però ultimamente è cambiato molto, e non mi dedica più le attenzioni che una volta mi riservava.
Dopo che tornava dal lavoro, mi abbracciava e mi coccolava per tutte le restanti ore, di solito lo aspettavo anche sveglio visto che il suo turno giungeva al termine in serata tardi.
Ma purtroppo queste cose hanno preso una brutta piega, tanto da ignorare ogni cosa che riguardava me.
Lui poi è partito per lavoro qualche mese fa, e quindi io ho deciso di mettere su una palestra in cui poi ho conosciuto te, Federico.
Tu hai cambiato la mia vita, hai aperto di nuove le porte dell'amore che io avevo chiuso già da un pezzo.
Federico, io provo davvero qualcosa per te, e non ho intenzione di perderti per un ragazzo che ora non fa più parte della mia vita perché davvero, lui ora non è più nessuno per me." Gli spiegò, brevemente, Benjamin.
Federico lo guardò, scoppiando a ridere successivamente.
"Ah certo Benjamin, e quindi in questi mesi di assenza hai ben pensato di prenderti un giocattolo su cui sfogarti, con cui ti baci e ci vai quasi a letto solo perché non sai più cosa fare.
Ma chi pensi di prendere in giro, Benjamin?
Quello è il tuo fidanzato, come puoi dire che non è più nessuno per te?
Mi hai illuso, ed è questa la cosa brutta." Disse Federico, con le lacrime agli occhi.
"Ma non è così! Federico, io provo davvero qualcosa per te, altrimenti non sarei tornato indietro da te, non trovi?" Rispose il più grande, visibilmente distrutto da quella situazione.
"Tanto appena sarai a casa ci sarà Kail ad accoglierti, ti sei voluto trovare un giocattolo da usare e prendere quando ne hai più voglia.
Credi davvero che io sia così stupido da non aver capito ed afferrato i tuoi comportamenti?
Mi credi davvero così stupido?
E sai qual'è la cosa che a me fa più male, carissimo?" Gli disse Federico, avvicinandosi pericolosamente al volto del moro. "Che io stavo iniziando ad amarti." Sputò acido Federico, senza far trasparire nessuna emozione nei suoi occhi.
A quelle parole, Benjamin sentì il mondo crollare e fu una pugnalata al cuore veder Federico andare via da lui.
Lo aveva perso.

I giorni erano passati noiosi e monotoni per Federico che continuava a ripensare a ciò che era successo qualche sera fa: l'arrivo di Kail lo aveva stravolto, e tutto questo non se l'aspettava da Benjamin.
Lo stesso Benjamin che gli continuava a dare baci in ogni parte del corpo, lo stesso Benjamin che lo faceva sentire speciale.
Federico ormai aveva smesso di sorridere, andava al lavoro come se fosse un obbligo e non poche erano le volte che il più grande si fermava davanti all'entrata del bar solo per poterlo vedere e per sapere se stava bene o meno.
Benjamin, invece, si sentiva uno schifo: sapeva perfettamente di aver tenuto nascosto una cosa che avrebbe dovuto dire subito, ma era troppo stupido per farlo e aveva paura di allontanare il più piccolo, incosciente di poterlo perdere più in là.
Anche quel giorno il più piccolo stava servendo le cioccolate calde che i clienti continuavano ad ordinare, Khloè aveva provato ad avere un contatto o semplicemente parlare con Federico ma questo si ostinava a liquidarla con la scusa che era impegnato e servire e non poteva prestare attenzione ad altro se non al suo lavoro.
"Posso ordinare o devo star a fissare il cameriere per tutto il tempo?" Disse una voce.
Federico, che era del tutto girato intento nel preparare un caffè, sentì quella voce che non sentiva da ormai un mese.
Si girò verso il tavolo e sorrise quando i suoi occhi incontrarono quelli di Harvey.
Quest'ultimo gli fece cenno a Federico di avvicinarsi a lui e questo si sedè sulla sedia non distante dal ragazzo dai capelli chiari.
"Come stai?" Gli chiese Harvey.
"Hai una domanda di riserva?" Domandò Federico, passando una mano nel ciuffo.
"È successo qualcosa con Benjamin, non è così?" Disse Harvey, inarcando un sopracciglio.
"È così." Rispose il bianco. "Ma preferisco non parlarne ora, sto già male abbastanza." Aggiunse.
"Allora permettimi di renderti almeno un po' felice, dato che amo alla follia il tuo sorriso." Disse il ragazzo, facendo arrossire l'altro. "Questa sera, una volta terminato il turno, ti passo a prendere e andiamo a mangiare qualcosa assieme o andiamo in qualche pub poco frequentato, vedrai che starai meglio." Propose. "Ci stai?" Aggiunse, concludendo il tutto.
Federico ci riflettè un po' e decise di mettere da parte per qualche ora l'accaduto con Benjamin.
"Ci sto."

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Ehi✨
Prima di tutto buon rientro a scuola a chi stamattina ha ricominciato!
Ci tenevo anche a ringraziarvi per le 2,26k visualizzazioni ad un mese dall'uscita di questa storia, mi fa davvero piacere che vi stia piacendo.
Sto dando il meglio di me per renderla carina, o perlomeno decente.
Come avete potuto ben notare, i due ragazzi hanno iniziato a frequentarsi da un mese, ma a quanto pare già le cose stanno andando male: Benjamin ha tenuto nascosto a Federico di avere un fidanzato da tre anni e hanno discusso, cosa succederà dopo?
Federico ha accettato l'invito di Harvey, ma siete proprio sicure che durante questa loro serata non possa succedere qualcosa?
Vi ricordo, come sempre, i social dove potete trovarmi:
Instagram - profilo privato @/xxvals_ ; pagina per i bimbi: @/lealideifenji
Twitter - @/coccolamjvfede
Vi mando un abbraccio grande, a presto💕

Istruttore || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora