Nella casa di Mascolo, con il passare dei giorni, si poteva benissimo intuire una grande bolla di tensione.
Federico era diventato ormai freddo, non parlava quasi mai con il suo fidanzato e quelle poche volte che lo faceva era per chiedergli le cose più banali.
Il loro rapporto si stava sgretolando davanti agli occhi di entrambi, Benjamin faceva il possibile per sostenere questa relazione ma due braccia erano poche per reggere il tutto: Federico si stava allontanando, Kail invece si stava avvicinando al più grande e questo stava tornando ad avere le idee confuse.Un altro giorno era arrivato in città, Federico si era occupato di preparare la colazione per lui ed il suo fidanzato, trattando Kail come un perfetto sconosciuto.
Benjamin raggiunse la cucina e sorrise nel vedere il più piccolo tentare di prendere il caffè che il moro, la sera prima, aveva posto in alto.
Raggiunse il suo fidanzato, poggiando una mano sopra il suo fianco coperto da una semplice maglia bianca data la temperatura calda di quella giornata.
Federico sobbalzò a quel contatto ma sorrise nel vedere il moro aiutarlo.
Una volta poggiato il barattolo del caffè sopra il davanzale dietro di loro, i due si guardarono prima di agire senza pensarci: Federico avvicinò pericolosamente il suo corpo a quello di Benjamin, facendo entrare in contatto le loro labbra.
Le mani del minore vagavano esperte lungo la schiena del suo ragazzo, il quale aveva iniziato a prendere a morsi le labbra dell'altro.
"Mi sei mancato tanto." Sussurrò Federico. "Mi dispiace esserti stato così distante, ma questa situazione mi uccide e non posso farne a meno di reagire così." Continuò, baciando la mascella e il collo latteo del ragazzo.
"A me non importa di niente, io sto con te Federico, a Kail non ci penso." Disse l'altro, alzando di poco la maglietta del suo fidanzato prima di farlo sedere sul davanzale, spostando le varie cose poste lì sopra.
Si intrufolò nelle gambe del minore, togliendo poi la sua maglia gettandola a terra.
Le labbra si incontrarono ancora ed ancora, restando quasi del tutto senza vestiti: una tosse finta, però, interruppe i due giovani ragazzi.
"Scusatemi tanto eh, ma anch'io vorrei fare colazione senza guardare questo tipo di scena, grazie." Disse Kail, che stava dando una sistemata ai suoi capelli.
"Oh, hai rotto il cazzo!" Gridò, ormai esausto, Federico. "Non si può avere un briciolo di intimità in questa casa che subito devi esserci tu a rompere le palle." Aggiunse, scendendo dal davanzale. "Ragazzo, esistono anche i bar per tua informazione." Sorrise, falsamente, il minore.
"Allora sicuramente questo pomeriggio passerò al tuo e a quello della tua amica, almeno lì posso usarti come servo." Disse Kail, sorridendo beffardo.
"Kail, penso tu stia proprio esagerando." Gli disse Benjamin che fino a quel momento era stato in silenzio. "Capisco che non ti sta simpatico Federico, ma ti ricordo che è una persona anche lui e fa il cameriere, non il servo." Aggiunse.
"Lui si può permettere di trattarmi male e io no? Ma che leggi ti fai?" Disse Kail.
"Non mi sto facendo nessuna legge.
Entrambi mi avete stancato, avete sempre da ridire ed è inutile dirvi di evitarvi, tu provochi sempre Federico e lui d'istinto reagisce così.
Io e te ci siamo lasciati, Kail, a me non interessa niente di te ed ho bisogno anch'io di avere un po' di intimità con il mio fidanzato!" Disse Benjamin.
"Se non ti interessa più niente di me, perché mi hai proposto di venire qui?" Domandò il ragazzo dai capelli scuri.
"Perché mi facevi pena, ma per me saresti potuto benissimo stare sotto i ponti." Disse Benjamin. "Almeno io un briciolo di cuore ce l'ho ed è per questo se ti ho proposto ciò, ringrazia il cielo che non sono quel genere di persona che ti lascerebbe crepare sotto un treno." Aggiunse, prendendo il cellulare e le chiavi della moto. "Vado a fare un giro, tornerò tra un paio d'ore." Disse ancora. "Federico, vieni con me?" Domandò il più grande, guardando Federico che aveva ascoltato la discussione.
"Se vuoi sì." Disse Federico.
"Certo, vieni." Rispose il fidanzato, con tono dolce, prendendolo poi per mano.
Kail uscì di casa poco prima di vedere i due ragazzi uscire, intento a raggiungere il suo ufficio e fare colazione al bar che era sotto la sua postazione di lavoro.La giovane coppia aveva viaggiato per quasi tutta la città e per un momento Benjamin si era dimenticato del problema che Kail gli stava portando.
A volte si dava mentalmente dello stupido perché quel ragazzo, in fin dei conti, non aveva colpe.
Lui stesso lo aveva cercato per potergli trovare un posto dove stare, lui si era interessato del ragazzo e se l'era riportato a casa dopotutto.
Benjamin aveva sbagliato, sì, ma non sapeva davvero se ne era pentito o meno.
"Come stai?" Gli chiese il minore, lasciando una carezza sulla guancia calda di Benjamin mentre passeggiavano per il parco.
"Sono parecchio pensieroso oggi, mi chiedo se ho sbagliato o meno a compiere questo gesto." Disse Benjamin, guardando il cielo.
"Non hai sbagliato perché infondo hai dimostrato di avere un cuore grande anche con le persone che non se lo meritano.
Benjamin, sei davvero prezioso." Disse Federico. "La sua presenza mi dà fastidio e non ci posso fare nulla, ma non pensare che questo sia uno dei motivi per cui sono freddo con te." Aggiunse. "Non ti odio, non potrei mai, e non sono neanche arrabbiato con te. Ho una paura tremenda del futuro, continuamente mi chiedo se domani o tra un paio di minuti saremo ancora assieme." Disse ancora. "Per questo io tengo a non prestare attenzione a Kail, non voglio averne a che fare perché lui non è nessuno." Concluse.
Benjamin lo guardò prima di abbracciarlo e lasciare un bacio sopra la chioma bianca, sentendo il dolce profumo che questo aveva e che amava alla follia.
Nessuno dei due sapeva ciò che Kail, però, stava escogitando.
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Istruttore || Fenji
FanfictionUna storia dove il giovane ventiquattrenne Benjamin Mascolo decide di aprire una palestra tutta sua. Ma cosa succede se Federico Rossi, un ragazzo ventitreenne dai capelli tinti di bianco, decidesse di iscriversi con il migliore amico alla palestra...