Capitolo 7.

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La mattina era passata in fretta per i due ragazzi che si erano trovati in sintonia: Federico sentiva una sorta di protezione in compagnia del moro, si sentiva in grado di affrontare tutto e tutti sempre col sorriso in faccia.
Quel ragazzo stava diventando importante per lui, si stavano conoscendo e non poche erano le cose in comune.
Aveva sempre più quella voglia matta di stargli accanto, di ascoltare per ore la sua voce e di sorridere in sua compagnia.
Federico lo voleva, più di sé stesso.

Le strade della città si erano riempite per via dei ragazzi che erano da poco usciti dalle scuole, magari alcuni in qualche autobus mentre altri nei bar per pranzare.
Erano le due e mezza, e Federico stava dando una sistemata alla sua casa: a breve sarebbe dovuto arrivare Benjamin per prendere un caffè da lui, prima di uscire.
Ad attirare la sua attenzione, fu il campanello di casa e raggiunse, in breve tempo, la porta; una volta aperta, la figura del moro stretto nella giacchetta in pelle nera fece la sua comparsa.
"Ciao, Fè." Disse Benjamin, guardando il ragazzo di fronte a lui: questo indossava una semplice maglietta nera, mentre dei jeans chiari fasciavano le sue gambe snelle.
La maglietta, rigorosamente a maniche corte, lasciava scoperti i numerosi tatuaggi presenti sulle sue braccia.
L'attenzione di Federico venne richiamata dal piercing al lato delle labbra di Benjamin e, forse, perse abbastanza tempo nel fissarlo.
"Hai intenzione di farmi restare tutto il pomeriggio sulla soglia della porta o mi lasci entrare?" Rise Benjamin, facendo tornare con i piedi per terra l'altro.
Federico fece spazio al moro, facendolo entrare successivamente.
"Che bella casa!" Disse il maggiore, iniziando a guardare le varie pareti in legno.
La casa era abbastanza grande, forse pure troppo per solo una persona.
"Non ti senti sperduto in questa casa?
Cioè, non pensi sia troppo grande per vivere da solo?" Gli chiese Benjamin, sedendosi sulla sedia, osservando Federico preparare il caffè.
Doveva ammettere che era un bellissimo ragazzo.
"Questa casa me l'ha lasciata la mia migliore amica: prima lei ci viveva con il suo fidanzato ma, dopo essersi lasciata con lui, è tornata in casa dei suoi genitori ed io ho deciso di trasferirmi qui." Disse Federico.
"A proposito di genitori, parlami un po' dei tuoi." Gli disse, allegro, il più grande.
"I miei genitori sono morti." Rispose, freddo, Federico.
"Ah, mi dispiace di aver tirato fuori un'argomento così delicato." Disse Benjamin.
"Non devi dispiacerti, con loro non ho mai avuto un buon rapporto: desideravano il figlio perfetto, colui che ti porta a casa una donna che sposerà in futuro.
Volevano un me con in testa progetti su progetti, e non sono state poche le volte che sono scappato di casa per stare con Yuri, il mio migliore amico." Disse, indifferente, il bianco. "Loro sono morti quando io avevo appena quindici anni, me la sono cavata da solo con l'aiuto della scuola che frequentavo e dei miei amici, con i pochi soldi che avevo grazie ai miei nonni e zii ci facevo la spesa, ecco perché non ho terminato gli studi." Aggiunse.
"Non li hai terminati?" Disse Benjamin, alzandosi.
Federico fermò le mani, impegnate a pulire il lavandino, per poi farle ricadere su questo.
"No, non avevo abbastanza soldi per permettermi i libri e quant'altro.
Nell'ultimo periodo andavo male, anzi malissimo, e perciò ho deciso di chiudere il tutto e rinunciare alla vita che stavo facendo prima." Gli rispose. "Sono un fallimento." Aggiunse, mentre una lacrima lasciò i suoi occhi.
Benjamin, istintivamente, fece poggiare le sue mani calde sui fianchi del ragazzo, e lo tenne stretto a sé.
In un primo momento, Federico fu rigido, ma dopo decise di sciogliersi come il ghiaccio.
Federico si voltò verso il maggiore, facendo incontrare i loro nasi in segno giocoso: una leggera risatina lasciò le labbra di Benjamin, che successivamente si poggiarono sulla guancia rossa di Federico.
Dopodiché, quest'ultimo si lasciò cullare dal dolce profumo del moro.

Il pomeriggio passò, poi, allegro per i due ragazzi che, una volta terminato il caffè a casa del bianco decisero di passeggiare per le strade di Modena.
Erano da poco giunti al centro della città, Federico guardava tutte le vetrine sempre più innamorato della sua casa, della città in cui è nato e cresciuto.
Al suo fianco, c'era Benjamin che lo fissava: amava vederlo sorridere in quel modo.
"Quindi hai deciso cosa fare stasera?" Chiese il maggiore, facendo ricordare all'altro la conoscenza di Zambelli.
"Ben, l'ho già detto, per me non ci sono problemi, possiamo pure andare in discoteca, come preferiscono i tuoi amici." Disse Federico. "Che ne dici se andiamo a fare un aperitivo? C'è il bar della mia migliore amica non distante da qua, ti va?" Aggiunse.
Benjamin annuì e così si fece trasportare dal bianco nel bar all'angolo.
Il bar era quasi deserto, la maggior parte delle persone erano in strada per poter godere quel sole che si era aperto in cielo, una giornata da non perdere.
"Piccolo!" Gridò una voce femminile, attirando l'attenzione dei due ragazzi che stavano conversando.
"Khloè." Rispose, sorridendo, Federico.
Abbracciò la migliore amica, sotto lo sguardo di Benjamin.
"Khloè, lui è Benjamin Mascolo, il proprietario della palestra nonché il mio istruttore." Disse il bianco, indicando il ragazzo seduto.
"Piacere, io sono Khloè Kardashian, la sua migliore amica." Gli sorrise la ragazza dai capelli di ghiaccio. "Certo Federico che io non ti ricordavo così svelto nelle relazioni, nemmeno lo conosci e già ci stai provando?" Aggiunse, facendo scoppiare a ridere il moro.
Il bianco diventò, d'un tratto, rosso in volto, passando una mano nei capelli in modo nervoso.
"Khloè, non ci sto provando." Disse Federico, alzando gli occhi al cielo. "Ci stiamo conoscendo." Aggiunse, sorridendo al maggiore.
"Quindi vi state frequentando, ho capito." Disse la ragazza. "Cosa volete prendere?" Aggiunse.
"Un aperitivo." Rispose Benjamin.
Khloè annuì, prima di sparire dietro il bancone.
"Non dar retta a ciò che dice, a volte nemmeno ci pensa prima di aprire bocca." Disse Federico, riferendosi a quello che la ragazza aveva da poco detto.
"Non ti devi preoccupare." Rispose l'altro. "Insomma, non mi dà fastidio se ci provi con me." Aggiunse, sorridendo.
"Ti piace se ci provo?" Rise Federico.
"Mi piace." Rispose Benjamin.

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Ehi🎈
Sono tornata con un altro spazio autrice, ed oggi sono qui per ringraziarvi delle cinquecento e più visualizzazioni!
Ho iniziata a scriverla da davvero poco tempo, eppure già sta riscuotendo un successo che per me è meraviglioso.
In più, sono qui a chiedervi: avete sentito la nuova canzone dei bimbi? Vi è piaciuta?
Da come avrete potuto notare, sto aggiornando spesso perché ho intenzione di andare avanti con la storia ed arrivare ad un punto in cui le cose cambieranno.
Ci terrei a ricevere un vostro parere, un piccolo commento su come vi sta sembrando la storia.
Federico e Benjamin, questa sera, andranno in discoteca: cosa succederà?
Vi ricordo, come sempre, i social dove potete trovarmi:
Instagram - profilo privato: @/xxvals_ ; pagina per i bimbi: @/lealideifenji
Twitter - @/coccolamjvfede
Un abbraccio grande, a presto📍

Istruttore || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora