Un susseguirsi di baci aveva preso vita davanti alla porta della dimora di Federico; questo teneva le mani strette sul collo di Benjamin, il quale aveva scompigliato i capelli dell'altro.
In breve tempo, anche se con grande difficoltà, entrarono dentro casa Rossi e chiusero la porta alle loro spalle, decidendo così di passare un'altra serata da soli.
La città taceva e regnava un silenzio quasi fastidioso nella casa, Federico si era posizionato sulle gambe di Benjamin che stava seduto sul divano.
Non persero tempo nel far unire le loro labbra, avevano un disperato bisogno di contatto l'uno con l'altro e non riuscivano a frenare questa voglia di potersi avere, finalmente.
Federico era felice, felice come mai lo era stato prima dall'ora.
Entrambi avevano deciso, però, di andare piano con i tempi; non era tantissimo che i due si conoscevano, e Federico sapeva benissimo quanto il moro lo desiderava e non voleva affrettare il tutto.
Aveva intenzione di godersi i momenti, di farli trascorrere con il giusto tempo.
Desiderava avere un futuro con Benjamin.Le ore avevano preso letteralmente il volo e così era giunta l'ora di cena; non poca era la pioggia che bagnava, ancora, i vetri delle case e l'asfalto freddo.
I due ragazzi ancora non avevano smesso di baciarsi: erano seduti sul divano, Benjamin teneva fra le sue gambe il più piccolo che si era procurato ben presto una coperta per riscaldare i loro corpi.
Le loro labbra, ormai, erano rosse e gonfie, quasi del tutto prive di sapore se non quello dell'altro.
"Resti a cena qui? Ordiniamo una pizza, se vuoi." Gli propose il minore, facendo intrecciare le loro mani.
"Se non creo disturbo." Rispose Benjamin, prima di ricevere uno schiaffo leggero in volto.
"Non dirlo mai più, a me fa solo che piacere passare del tempo assieme a te." Disse Federico, prendendo il telefono pronto ad ordinare le pizze e quant'altro.Dopo esattamente mezz'ora, le pizze giunsero e Federico, con l'aiuto del più grande, aveva sistemato il tavolo con una semplice tovaglia bianca.
I due iniziarono a mangiare in semplice armonia, di tanto in tanto ridevano per le varie battute che si dicevano a vicenda e non poche erano le cose che stavano scoprendo dell'altro.
Federico aveva scoperto che Benjamin era un grandissimo appassionato dell'arte e anche della fotografia; questo aveva anche una serie di Canon, tutte differenti, e anche qualche polaroid sparse per la casa.
Benjamin, invece, aveva potuto scoprire ben poco del più piccolo: questo si ostinava nel dire poco e niente di sé stesso e il maggiore, però, poteva capirlo.
Avrebbe scoperto tutto su di lui solo quando sarebbe giunto il momento giusto, per volere di Federico.
"Ti va se andiamo in qualche pub a bere qualcosa più tardi?" Chiese il minore, guardando fuori alla finestra. "Sta pure smettendo di piovere, avrei una bella idea per dopo." Aggiunse.
Benjamin annuì felice, prima di dare una mano all'altro a sparecchiare la tavola.Giunsero così le dieci e mezza e i due ragazzi, in sella della moto di Benjamin, raggiunsero il pub poco fuori città.
Entrarono felici e così decisero di ordinare una bibita non tropo forte.
La musica nel locale era piacevole; si poteva udire leggermente, mentre le persone sedute al tavolo intente a parlare non erano poche.
"Non sei mai venuto in questo locale?" Gli chiese Benjamin, notando lo sguardo sperduto del ragazzo.
"Si nota così tanto?" Domandò, a sua volta, Federico.
"Sei spaesato tesoro, è normale." Gli disse. "Devi solo rilassarti." Aggiunse, facendo alzare il ragazzo dalla sedia.
Lo attirò a lui, iniziando a lasciare baci sul suo collo abbronzato, stringendo la vita del minore.
Fece unire le loro labbra in un bacio semplice, non potevano andare oltre date le occhiate poco gradite che i due stavano ricevendo dai presenti.Le ore erano sfuggite proprio del tutto ai due ragazzi che, dopo una buona oretta, hanno ben deciso di abbandonare il pub per poter andare in giro per la città.
Il moro aveva portato il minore in un prato fuori città dove si poteva benissimo osservare la grande distesa sopra i loro occhi.
I due ragazzi si tolsero il casco e così il maggiore si poggiò alla moto, facendo avvicinare il ragazzo a lui.
Gli occhi azzurri del bianco stavano brillando al chiaro di luna, in quel posto c'era letteralmente la pace dei sensi.
Il più piccolo poggiò la testa sulla spalla di Benjamin, il quale sorrise a quel gesto tenero.
"Penso sia semplicemente meraviglioso poter passare del tempo assieme a te." Gli disse Federico, fissando l'orizzonte.
"Ne sono felice, Fè." Rispose, sorridente, Benjamin.
"Sei riuscito a cambiarmi in poco tempo, e come hai fatto puoi saperlo solo tu." Disse il ragazzo, facendo incontrare i loro occhi. "Sei riuscito a farmi uscire dal guscio, dalla tana che mi ero creato.
Riesci a farmi dimenticare tutti i dispiaceri ricevuti, tutte le brutte cose che ho passato, sei riuscito a farmi rivivere." Aggiunse. "Io non so ora cosa mi succede, non so perché sento il cuore battere così forte e non so spiegarmi questa sensazione di protezione con te." Disse ancora. "Io ho bisogno di te al mio fianco, Benjamin.
Mi prometti che resterai?" Concluse.
"Resterò con te tutte le volte che vorrai." Gli rispose Benjamin, facendo unire nuovamente le loro labbra.
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Istruttore || Fenji
FanfictionUna storia dove il giovane ventiquattrenne Benjamin Mascolo decide di aprire una palestra tutta sua. Ma cosa succede se Federico Rossi, un ragazzo ventitreenne dai capelli tinti di bianco, decidesse di iscriversi con il migliore amico alla palestra...