Capitolo 8.

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Una grande luna piena stava dominando il cielo scuro, poche erano le stelle che c'erano in quest'ultimo.
Quella sera, in città, non tirava il solito vento fresco di fine settembre, ma bensì una temperatura piacevole.
Le strade erano illuminate da pochi lampioni e poche però erano le insegne dei negozi ancora aperti, dato che erano giunte le dieci e mezza.
Federico era fuori casa, ad aspettare Benjamin.
Quest'ultimo aveva assicurato al bianco che sarebbe giunto a casa sua con la moto per passarlo a prendere, senza però dargli un orario preciso.
Ad attirare l'attenzione di Federico, fu il rumore di una moto; alzò gli occhi dal display del suo cellulare e vide il moro.
Il minore sorrise non appena l'altro si tolse il casco, era dannatamente bello.
"Ciao, Fè." Gli disse Benjamin, vedendo poi Federico avanzare verso di lui.
Questo non perse tempo nel stampare un bacio sulla guancia all'altro, la quale diventò rossa.
"Ciao a te." Rispose Federico, prima di afferrare il casco che l'altro gli pose.
Salirono in sella e, così, raggiunsero la discoteca.

Una grande insegna, di varie luci a led, stava dominando quel vicolo buio: Federico e Benjamin erano giunti da poco e quest'ultimo aveva appena terminato di posteggiare la sua moto, mettendo la catena alla ruota.
Entrarono, subito, nel locale e la forte puzza di alcool arrivò nelle narici dei due; Federico fece una smorfia indecifrabile, odiava sentire quella puzza mescolata a quella del sudore e del fumo.
"Vieni con me." Disse Benjamin, alzando la voce per sovrastare la musica alta, con scarsi risultati.
Il moro afferrò la mano del più piccolo e, stando ben attento alla gente già ubriaca, raggiunse i divanetti rossi.
Lì, i due, trovarono Zambelli che già stava sorseggiando il suo drink assieme ad altri tre ragazzi, in compagnia di due ragazze.
"Ciao ragazzi!" Gridò, felice, il ragazzo dai capelli chiari, alzandosi. "Federico, ora ti presento una piccola parte del gruppo." Aggiunse. "Gli altri già sono a divertirsi." Concluse, con una punta di maliziositá nella voce.
Federico ridacchiò, prima di avvicinarsi ai ragazzi sotto lo sguardo del maggiore.
"Quel ragazzo che vedi con il ciuffo rosso è Karl, mentre il ragazzo alla sua sinistra è Stefano, a destra Gianmarco e le due ragazze sono Kylie e Kim, due sorelle." Disse Zambelli, indicando uno alla volta tutti i presenti.
Federico strinse la mano ad ogni ragazzo, prima di sentire la mano di Benjamin poggiarsi sul suo fianco destro.
"Andiamo a bere qualcosa?" Chiese Benjamin.
Il minore annuì e, in breve tempo, raggiunsero il bancone dei drink.
"Dato che tu ora stai bevendo, dopo come torniamo a casa?" Domandò Federico, passando una mano nei suoi capelli.
"Ti ci porto io, sta tranquillo." Disse il moro. "Reggo bene l'alcool." Aggiunse.
I due drink dei ragazzi giunsero in fretta, e questi iniziarono a fare un susseguirsi di quasi tutte le bevande nuove che avevano aggiunto.
Si prevedeva una serata lunga e intensa.

Erano da poco giunte le tre, e la discoteca era piena più che mai; la musica risuonava alta nel locale, tutti i presenti si stavano divertendo come non mai.
Federico e Benjamin stavano ballando assieme ai loro amici: Federico, sulle note di una canzone spagnola di cui non conosceva il nome, ondeggiava i fianchi sotto i fischi di approvazione da parte di alcuni sconosciuti.
Benjamin teneva gli occhi puntati sul minore che ballava in modo lento e sensuale, con la camicia quasi del tutto sbottonata e le guance rosse per il caldo e per l'alcool che aveva assunto.
Le dolci note della canzone "Me Rehúso" si dispersero nel locale.
Federico fermò il suo lento ballo, notando tutti gli occhi della maggior parte dei presenti su di lui.
Si avvicinò al maggiore, poggiando le mani sui suoi fianchi, stringendolo al suo corpo.
Benjamin, che era ancora abbastanza lucido, rimase sorpreso per questo gesto da parte del più piccolo ma la sua voglia irrefrenabile di averlo accanto sovrastò tutto.

"Dime cómo le explico a mi destino que ya no estás ahì
Dime cómo haré para desprenderme de este frenesí."
Federico mise le braccia intorno al collo del più grande, mentre il suo leggero profumo si fece spazio nelle sue narici.

"Esta locura que siento por ti
Con esta química que haces en mí."
I due ragazzi sentirono il cuore scoppiare; Benjamin iniziò a tremare quando le labbra del minore iniziarono ad esplorare il suo collo.

"Baby no (baby no)
Me rehúso a darte un último beso así que guárdalo (guárdalo)
Para que la próxima vez te lo de haciéndolo (haciéndolo)
Haciéndotelo así, así, así.
Así como te gusta baby."
Nei due cresceva sempre di più la voglia di possedersi e di poter baciare le labbra dell'altro.

Quella sensazione, però, era sbagliata.
Federico e Benjamin si conoscevano da poco tempo e non potevano pensare una cosa del genere.
Eppure, il bianco voleva.
Lo voleva davvero.
Si avvicinò sempre più al suo viso, soffiando sulle labbra dell'altro.
Diede un bacio lento al lato delle labbra di Benjamin.
Quello, per loro, era un nuovo inizio.

Istruttore || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora