Capitolo 52.

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Il tanto atteso giorno di Capodanno, l'ultimo di quell'anno, era finalmente arrivato.
In città non si parlava d'altro: ovunque andavi, tutti gli abitanti di Modena cercavano un ristorante da prenotare per la sera stessa, certi partivano e altri ancora compravano i vari botti che la sera stessa avrebbero dovuto scoppiare.
In casa dove Benjamin e Federico, ormai, convivevano, regnava il silenzio.
La giovane coppia era stretta sotto le coperte e la leggera luce del sole entrava dalla serranda quasi del tutto abbassata, sparendo ogni tanto per via delle nuvole.
Il moro, però, si svegliò a causa di un clacson proveniente da qualche signore esaurito nella propria auto.
Guardò in basso per vedere se Federico si fosse svegliato, e sorrise quando vide la guancia di questo posata sopra il suo petto: avrebbe voluto riempirlo di baci per fargli sapere l'amore che provava per lui e che non era poco.
In casa c'era silenzio, essendo anche appena le nove e mezza, ma un leggero profumo di caffè entrò nelle narici del più grande: con lentezza, allontanò il suo fidanzato dal suo corpo e si alzò, indossando prima una maglietta e dei pantaloni.
"Buongiorno." Disse una voce che Benjamin aveva incominciato a conoscere da alcuni giorni.
Lucas stava preparando la colazione per sé stesso, ma aggiunse una tazza quando vide il più grande scendere. "Vuoi fare colazione anche tu?" Chiese.
"Sì, grazie." Rispose il moro, prendendo la tazza con all'interno del latte e caffè.
"Federico? Dorme?" Chiese Lucas.
"A te cosa importa?" Domandò, retorico, il più grande. "Insomma, da lui hai solamente voluto del sesso, o sbaglio?" Continuò.
"Io e Federico siamo stati insieme per anni, ma lui sapeva benissimo che ciò che provavo non era amore per lui." Spiegò Lucas, sorseggiando il latte caldo. "Più di una volta gli avevo spiegato di non voler avere nessuna relazione, ne ero uscito da poco e non volevo tornarci. Lui aveva detto che non era un problema, ma sicuramente avrà frainteso le mie parole." Continuò. "Ha sempre provato a farmi cambiare idea, ha aspettato diversi mesi e io stavo al gioco solo perché avevo bisogno di svago." Concluse.
"Ma come hai potuto usare Federico in questo modo? In più, hai partecipato anche ad una scommessa per dei luridi soldi!" Quasi gridò Benjamin.
"Quando ti offrono un cifra enorme di soldi, non puoi rinunciare." Ridacchiò Lucas.
"Sei proprio senza cuore." Ringhiò il più grande. "Come hai potuto far soffrire un ragazzo d'oro come Federico?" Disse a bassa voce.
"Te l'ho già detto, era solo uno sfogo." Continuò il ragazzo, mettendo la tazza dentro il lavandino.
"Ben." Disse una terza voce, attirando l'attenzione dei due ragazzi.
"Vieni qua, piccolo." Gli sorrise Benjamin.
Federico raggiunse il suo fidanzato a passi lenti, prima di buttarsi tra le sue braccia e vedere Lucas andare via: il rumore della porta fece sobbalzare i due, che ormai avevano capito che qualcosa non andava.
"Perché parlavi con Lucas?" Chiese Federico, con la voce bassa.
"Sono sceso in cucina perché ho sentito odore di caffè, mi ha offerto la colazione e gli ho chiesto un po' di spiegazioni." Disse Benjamin.
"Che tipo di spiegazioni?" Continuò a chiedere il minore.
"Riguardo voi due, ciò che avete passato tempo fa." Disse il moro.
"Non ti bastavano le spiegazioni date da me?" Chiese il suo fidanzato, con tono alquanto deluso per poi poggiare il volto sopra la sua spalla.
"Volevo capire il motivo per cui lui ti ha trattato così male, non avevo intenzione di fare altro o di mettermi in mezzo a cose che non mi riguardano." Disse Benjamin. "Anche se infondo mi riguardano, perché riguardano te che sei il mio fidanzato." Continuò.
"Non voglio più parlare di Lucas e non voglio neanche sentirlo nominare, ciò che mi ha fatto passare mi basta." Disse il bianco, prendendo poi le mani del suo fidanzato per portarle alle sue labbra e baciarle. "Ho dato il mio cuore in mano a te, Ben, hai una grande responsabilità. Sì, hai fatto degli errori con Kail e tenendo nascosto il vostro fidanzamento non è stato di grande aiuto per me che ho passato brutte cose, ma sono stato in grado di ricominciare da capo." Continuò. "Per questo, ti chiedo di non farmi soffrire, o almeno tu." Concluse.
"Non potrei mai." Rispose Benjamin, prima di prendere il volto del più piccolo e baciarlo.

Il pomeriggio era arrivato velocemente nella città, non pochi erano i ragazzi che uscivano con i propri gruppi di amici per poter usufruire dei botti comprati in precedenza.
Quel giorno, Modena aveva ritrovato la sua meravigliosa armonia e anche in casa dei ragazzi non era da meno: Benjamin correva da una parte all'altra della casa per sistemare ciò che il suo fidanzato lasciava in disordine, troppo occupato a guardare un programma TV con la coperta che copriva dal suo petto in giù.
"Grazie per avermi dato una mano." Disse Benjamin, affaticato.
Il più piccolo ridacchiò, prima di alzare lo sguardo e incontrare quello del suo fidanzato.
"Se ti metti vicino a me ti faccio un po' rilassare." Sorrise Federico.
Il moro fece come il più piccolo gli aveva chiesto e si mise stretto al corpo dell'altro, il quale iniziava a tracciare linee immaginarie lungo il volto di Benjamin.
Lasciò numerosi baci sopra le sue labbra, ritrovandosi sopra il suo corpo, involontariamente.
"Vuoi dirmi dove andiamo questa sera a festeggiare? Sono giorni che te lo chiedo e giorni che ripeti sempre la stessa cosa." Disse il bianco.
"Lo scoprirai tu stesso questa sera." Disse Benjamin, ridacchiando.
"E che palle!" Sbuffò Federico, usando un tono che fece ridere a crepapelle il suo fidanzato.
"Passeremo un fine anno stupendo, questo te lo posso garantire." Disse il maggiore. "Sono pronto a vivere il nuovo anno con te." Continuò. "Voglio viverti."

Istruttore || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora