Capitolo 38.

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Quella mattinata, Federico e Benjamin la passarono a baciarsi e stringersi come se realmente un domani non ci fosse.
Erano da poco giunte le dodici e mezza quando il minore aprì gli occhi e sorrise alla vista del moro stretto al suo petto: questo ancora stava dormendo e sopra il suo volto si poteva intuire una leggera serenità e tanta felicità.
Benjamin sognava, sognava un futuro con il bianco senza essere consapevole del fatto che gli ostacoli non erano ancora finiti.

Le prime luci del mattino entrarono nel salone in cui i due ragazzi erano sdraiati: queste luci entrarono in modo forse invadente, illuminando il resto della casa.
Khloè fece il suo ingresso in salone e sorrise nel vedere quella scena che, a lei, sembrava troppo tenera.
Federico, l'unico sveglio, si alzò dal divano e lasciò il moro che stringeva il cuscino per poi andare ad abbracciare la sua migliore amica.
"Grazie di cuore per ciò che hai fatto questa notte, grazie." Gli disse.
Khloè sorrise in risposta, prima di far passare il suo sguardo sul moro.
"Che hai intenzione di fare con lui?" Domandò la ragazza.
"Non lo so." Sospirò Federico. "Ciò che ha fatto è imperdonabile, mi ha tradito e tutto questo non lo accetto." Aggiunse, scacciando dalla mente tutti i brutti pensieri.
"Ricorda però che lui è il ragazzo che ti ha salvato da un momento buio della tua vita. Vi siete salutati da sconosciuti ed ora vi stringete e baciate, e per lo più siete fidanzati." Disse la ragazza, portando Federico in cucina, lasciando riposare il maggiore. "Non puoi lasciarlo, si vede quanto bisogno ha di te." Aggiunse.
"A me non ci pensate mai?! Non potete pensare che tutto ciò che ho visto era ed è tutt'ora imperdonabile?" Disse Federico, alterato.
"Ti prego, sta calmo e parliamo da semplici amici." Disse Khloè. "Tu cosa provi per lui?" Aggiunse.
"Troppe cose, non so proprio da dove iniziare e dove terminare." Disse il minore. "È la mia vita." Aggiunse, sorridendo.
"Allora non permettere a Kail di mettersi in mezzo alla vostra relazione, prendi posto in questa e fatti valere.
Cazzo Federì, sei la metà perfetta di Benjamin e non puoi lasciare che tutto vada in frantumi per una stupidaggine." Disse Khloè. "Appena Benjamin si sarà svegliato non trattarlo male perché durante la tua dormita, lui piangeva tra le mie braccia e quelle di Yuri. Ci tiene tanto a te, non farlo soffrire." Aggiunse.
Un mugulio fuoriuscì dalle labbra del moro che si mosse a disagio sul divano: le sue iridi si aprirono ed un grandissimo sorriso comparve sopra il suo volto quando vide Federico davanti a lui.
Questo si chinò e gli lasciò un dolce bacio sopra la guancia per poi passare alle labbra e stringere le sue mani.
"Buongiorno, dormiglione." Rise Federico.
"Ricordati che quello sei tu." Rispose Benjamin, ridacchiando. "Come ti senti?" Aggiunse.
"Mi rimetto in forma lentamente, ma ce la posso fare." Disse il minore. "Solo che, vorrei parlarti di una cosa." Quasi sussurrò.
"Ti ascolto." Rispose Benjamin, sedendosi accanto al più piccolo.
"Vorrei dirti tante cose, Ben, ma ora solo una è presente nei miei pensieri: il tradimento.
Non puoi evitare di dire che è stato un tradimento e posso capire che magari è stato involontario, ma non posso accettare che tu abbia ancora le idee confuse.
Kail è stato il tuo fidanzato ma vi siete lasciati, non ci pensi mai che accanto hai un'altra persona ora?" Disse Federico. "Io non voglio litigare con te, ci tengo troppo e non ho proprio la minima intenzione di farlo, ma non ho intenzione di andare avanti nemmeno così.
Ogni volta c'è qualcosa per litigare e mi manca stare in pace con te." Aggiunse.
"Che dobbiamo fare, allora?" Chiese Benjamin, tremando al solo pensiero di ciò che l'altro avrebbe potuto dirgli in quel momento.
"Direi di prenderci una pausa." Disse, secco, il bianco. "Non voglio lasciarti, ma giusto dei giorni di riflessione." Aggiunse.
"Nononono, Federico non voglio." Disse Benjamin, all'orlo dal piangere. "I- io non voglio..." Disse ancora.
"Nemmeno io voglio, però ritengo tutto questo una buona occasione per schiarire le idee." Gli rispose Federico. "Ti ripeto che non ci dobbiamo lasciare, ma evitiamo di stare in contatto per un po'." Disse poi.
Benjamin lo guardò prima di annuire e abbassare la testa: Federico tirò su il suo volto che stava diventando rosso per la tristezza che stava trattenendo.
"Torneremo insieme, anche più forti di prima." Disse Federico, prima di baciarlo con una passione che non seppe nemmeno descrivere.
Era un bacio disperato, troppo anche per i loro gusti ma come potevano non farlo?
Federico amava Benjamin e appunto per questo quello stesso pomeriggio, avrebbe compiuto un gesto importante e che doveva assolutamente fare.

Il tardo pomeriggio era arrivato in città: i ragazzi si stavano recando nelle proprie abitazioni mentre il sole stava calando dietro il mare.
Federico aveva fatto continuamente delle ricerche con l'aiuto di Khloè e Yuri, gli unici due in grado di aiutarlo.
Avevano studiato ogni movimento della persona a loro comunicata, coinvolgendo anche un'altra.
Delle fonti sicure, diedero a Federico l'informazione che stava cercando: si stava recando all'ospedale.
Con estrema fretta aveva raggiunto l'ospedale più vicino grazie alle fonti ricevute.
Arrivò davanti la porta del paziente e, una volta aperta, uno sguardo disgustato prese vita sopra il suo volto.
"Che strano vederti qui, Federico." Disse una voce che, in quel momento, il minore stava odiando.
"Non iniziare a farti castelli in aria, Kail, sono qui per mettere in chiaro una cosa." Disse Federico. "Ascoltami attentamente perché non ho intenzione di ripetere una seconda volta ciò che sto per dire.
Ti sei permesso di metterti in mezzo alla mia relazione con Benjamin ed ora non ti permetterò più di farlo.
Tu appartieni al passato e devi accettare che Benjamin non sarà mai più tuo." Aggiunse.
"Questa è la cosa che pensi tu, caro." Disse Kail.
"Infatti lo penso davvero. Non ti devi intromettere nella nostra relazione perché non ti lascerò Benjamin nelle tue grinfie." Disse Federico. "Stai alla larga da lui." Aggiunse. "Con questo, stammi bene." Concluse, uscendo dalla porta.
Quello, però, era stato un errore madornale.

Istruttore || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora