Capitolo 49.

571 50 6
                                    

Il natale era volato quell'anno: nella città si poteva ancora usufruire dello spirito natalizio che, come da tradizione, sarebbe rimasto fino al giorno dell'Epifania.
Non pochi erano i preparativi per il Capodanno che si sarebbe tenuto tra pochi giorni, tutti gli abitanti delle loro rispettive città avevano iniziato ad organizzarsi per la serata più importante dell'anno, pronti a scacciare via un anno che poteva essere colmo di gioia e felicità, oppure di delusione.
Benjamin e Federico erano pronti ad affrontare un Capodanno assieme, in quegli ultimi mesi dell'anno tante cose erano successe, come quello del fidanzamento dei due.
La coppia era pronta per affrontare un nuovo anno assieme, pieno di tante novità e felicità, non consapevoli del fatto che una volta giunti a Modena, ci sarebbe stata una sorpresa.

Il giorno di Santo Stefano era passato velocemente, i due erano andati a pranzo fuori assieme ai genitori di Benjamin che tenevano chiuso il Mò Mò Republic per quella giornata.
Tutto era andato per il meglio, i ragazzi si stavano preparando per fare ritorno nella loro amata casa e Federico doveva ammettere che non aveva tutta questa grande voglia di tornare alla solita vita.
Il minore non voleva tornare a Modena, voleva restare a Roma e prendere una casa assieme al suo fidanzato: solo loro due, senza nessuno tra i piedi.
Sperava che, un giorno di questi, questo suo sogno si sarebbe potuto realizzare, sempre con il consenso del maggiore.
A breve sarebbero tornati a casa dove Kail li stava aspettando per portare a loro una notizia che, all'apparenza, leggera.
Quello era l'inizio dell'inferno.

Il treno diretto a Modena si era fermato sulle ferrovie della stazione, raggiungendo così la meta dei passeggeri.
Federico, con ancora la testa poggiata sopra la spalla del moro che aveva le cuffie, girò la testa e sorrise alla vista di Yuri e Zambelli ad aspettarli.
Una volta scesi, i due ragazzi raggiunsero i rispettivi amici e li strinsero in un caloroso abbraccio, raccontando in poche parole ciò che avevano passato.
Federico, però, tralasciò una parte importante, cercando di non ricordare ciò che era successo qualche giorno prima.
Yuri aveva capito che qualcosa non andava, conosceva Federico troppo bene e per questo lo aveva invitato a prendere qualcosa al bar.
"Amore, ti dispiace se prima di tornare a casa vado al bar con Yuri?" Domandò Federico, raggiungendo i due ragazzi intenti a parlare e salutare con un abbraccio Zambelli.
"No, tranquillo. Probabilmente anch'io tornerò più tardi, vado un po' a casa di Zambo per terminare dei lavori con delle foto." Sorrise il moro. "Ci vediamo a casa." Aggiunse, lasciando un bacio sulle labbra del fidanzato.
Così, Federico e Yuri raggiunsero uno dei bar più vicini al centro e il bianco sospirò appena poggiò a terra la grande borsa che portava con sé.
"Ho rivisto Lucas." Buttò fuori Federico, facendo quasi sobbalzare il migliore amico intento a sistemare la sua maglia.
"Tu che cosa?!" Quasi gridò Yuri.
"Non urlare, ti scongiuro." Rispose. "Era nel nostro stesso palazzo, l'ho rivisto e la mattina di natale si è presentato, inconsciamente, nella casa dove alloggiavo con Benjamin e aveva ricominciato a provarci." Aggiunse.
"E Benjamin? Non ha reagito?" Domandò il finto grigio.
"Non sapeva bene chi fosse, dopo ha connesso tutto e l'ha cacciato da casa." Continuò Federico, bevendo un sorso di caffè che la cameriera gli aveva portato.
"Federico, io ti consiglio di stare molto attento con lui." Disse Yuri. "Lo conosciamo benissimo entrambi, è un ragazzo su cui non si può fare affidamento e ti farà soffrire." Aggiunse. "Ma farà di tutto per averti di nuovo, stai il più lontano possibile da lui." Continuò.
"Non so Yuri, ora lui sta a Roma ma qualcosa mi preoccupa." Disse Federico.
"Stefano mi ha detto, ieri, che sente ancora un altro brutto presentimento." Disse il migliore amico. "Stai attento." Continuò. "Non possiamo permettere che qualcuno ti faccia del male, altrimenti Benjamin andrà dritto in galera, sarebbe capace di fare a pezzi chiunque provi a toccarti." Concluse.
Una volta terminato il caffè e la loro chiacchierata, i due amici uscirono dal bar intenti a fare una camminata al parco.
Yuri estrasse un pacchetto di sigarette, invitando l'altro a prenderne una.
Federico non perse tempo nell'accenderla, quella sensazione di pace gli era mancata: credeva che tutti i suoi brutti pensieri potessero dissolversi nell'aria come la nube del fumo, gli piaceva pensare quello e ciò lo faceva rilassare.
Ad interrompere quel silenzio fu la suoneria del telefono di Federico: questo estrasse il cellulare dalla tasca e sorrise nel leggere il nome sul display.
"Amore!" Sorrise Federico.
"Federico, devi tornare immediatamente a casa." Disse il moro, con tono duro e privo di sensazioni. "È urgente." Continuò.
"Oh, ehm, sì." Disse il bianco, attaccando la chiamata.
Yuri e Federico, allarmati come non mai, salirono nell'auto del finto grigio e raggiunsero la casa del più grande in poco tempo.
Federico ringraziò il migliore amico e corse verso la porta lasciata socchiusa: una volta entrato dentro, il sangue divenne gelido nelle sue vene.
"Cosa ci fai tu qui?" Disse Federico.
Benjamin si voltò verso il suo fidanzato, con un'aria amareggiata e a dir poco triste.
"Federico, io non posso farci niente..." rispose il fidanzato.
"Per tua informazione, Federico, questa casa è intestata sia a me che a Benjamin." Prese parola Kail, che intanto teneva in mano un foglio. "Perciò sono libero di portare in questa casa, qui con voi, chi voglio ed ho i stessi diritti di Benjamin." Continuò. "Per questo motivo, ci tenevo ad informare entrambi che Lucas vivrà con noi per un bel po' di tempo."
Era tutto finito.

Istruttore || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora