Capitolo 59.

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Il sole regnava alto nel cielo di Modena, seppure fosse appena terminata la prima settimana di gennaio.
Le feste erano volate via, gli adulti avevano ripreso la loro vita quotidiana e lo stesso i ragazzi che, tra compiti in classe ed interrogazioni, avevano poco tempo per godere quella libertà che avevano a disposizione.
La città era tornata caotica, specialmente in quelle prime ore della prima domenica dell'anno.
Questo era arrivato e con lui non poche novità che potevano essere sia belle che brutte, novità che avrebbero segnato un destino.

"Partiresti con me, Federico?".
Questa era la semplice frase che risuonava nella testa del minore da ormai diversi minuti.
Il moro aveva deciso di trattare un argomento che lo tormentava da giorni, precisamente tre, ovvero da quando gli avevano comunicato questa novità.
Federico sentiva il suo cuore battere sempre più lentamente e di conseguenza il respiro spegnersi, piano piano.
Cosa voleva dire la proposta del suo fidanzato?
"Non sei tenuto a darmi una risposta così su due piedi, puoi pensarci." Lo rassicurò il moro, ma non servì a molto.
"Il punto non è la risposta da darti, mi hai spiazzato completamente e non so cosa dire." Si giustificò l'altro.
"Capisco che potrebbe essere affrettato chiederti di lasciare la città per quelle settimane, io te l'ho proposto come giusto che sia, anche perché sei il mio fidanzato e mi piacerebbe averti accanto in questi momenti di felicità." Disse Benjamin. "Ma sei libero anche di rispondere negativamente, non sono un tipo che si arrabbia per queste cose." Continuò. "Mi piacerebbe averti con me, però non posso obbligarti." Concluse, sorseggiando il suo bicchiere di coca - cola.
"I- io..." cercò di dire Federico, ma anche le parole che aveva intenzione di dire gli sembravano banali. "P- posso pensarci?" Domandò.
Stupido, stupido e stupido.
Federico si stava dando mentalmente dello stupido per ciò che aveva appena detto, non doveva pensarci su questa cosa, doveva rispondere con un diretto sì o secco no, a seconda della sua scelta.
Il volto del moro si rattristò un bel po', anche se questo cercava di non darlo a vedere.
"Certo." Rispose il fidanzato, prima di addentare un pezzo di pane.

Il pranzo non andò a buon fine: la coppia di fidanzati parlava di rado, Benjamin cercava di intraprendere una conversazione con il suo fidanzato ma questo continuava a porsi mille domande.
Se non accettasse quella proposta, Benjamin sarebbe partito lo stesso senza di lui?
Lo avrebbe davvero lasciato lì?
Una volta terminato il loro cibo, decisero di raggiungere la collina che si vedeva dalla finestra del ristorante.
Era una distesa di prato lunghissima, il cielo azzurra la rendeva anche più luminosa e alcuni alberi interrompevano quel verde chiaro.
Iniziarono a camminare, entrambi in silenzio e assorti nei propri pensieri.
Benjamin, stufo della situazione, afferrò i fianchi del fidanzato e lo strinse al suo corpo.
Federico lo abbracciò, aveva bisogno di quel contatto con il più grande che non si era di certo tirato indietro: lasciava numerosi baci teneri e caldi sopra il suo collo scoperto mentre le mani vagavano lungo la sua schiena.
Il moro, allora, staccò di poco Federico e fece unire le loro labbra in un bacio intenso, seguito da altri a stampo.
"Perché stiamo facendo questo?" Chiese Federico, retorico. "Perché ci stiamo facendo del male da soli?" Continuò.
"Perché siamo due stupidi, ecco tutto." Rispose Benjamin, prendendo in braccio Federico che prontamente unì le gambe attorno al bacino dell'altro.
I baci erano diventati più intensi, tanto da ritrovarsi sdraiati a terra, sotto una quercia.
Benjamin aveva iniziato a sentire caldo, forse era dovuto al sole che batteva sopra i loro corpi o semplicemente per Federico.
Quel ragazzo che lo stava mandando fuori di testa.
Senza perdere tempo, tolse la sua maglia e di conseguenza anche quella di Federico, restando entrambi con i jeans sbottonati ed abbassati di poco.
"Quanto sei bello." Sussurrò, sensuale, Benjamin all'orecchio del suo fidanzato che intanto si lasciava toccare dalle mani esperte dell'altro.
"Tu sei meraviglioso." Rispose Federico, unendo le loro labbra.
Nel bacio, le mani del più grande osarono un po' troppo e così scesero sul basso ventre del bianco.
Questo inarcò la schiena quando sentì la mano dell'altro intrufolarsi nel tessuto dei suoi boxer, tanto da farlo sbuffare dal piacere.
In breve tempo, si ritrovarono del tutto spogli dei loro vestiti e delle loro paure, volevano entrambi cucirsi il coraggio e far sparire il dolore.
Benjamin entrò dentro il corpo del più piccolo che lentamente si stava abituando a quella presenza all'inizio fastidiosa.
Il vento faceva rabbrividire i due ragazzi nudi ed avvinghiati, ma poco importava alla coppia che si stava donando l'uno all'altro.
"Ah." Ansimò Federico quando Benjamin si sedè e lo fece sistemare sopra di lui.
Iniziò a muovere i fianchi in modo lento, straziante a dirla tutta, e Benjamin stava perdendo la testa per quei movimenti.
Mise le mani sopra la vita dell'altro e lo aiutò con i movimenti, facendoli circolari ed alzandosi ogni tanto per ricalarsi sempre più forte.
Federico non voleva sprecare il tempo, aveva intenzione di fare tutto lentamente e prendersi il tempo necessario per godersi quella sensazione.
Benjamin non parlava, semplicemente teneva gli occhi socchiusi e la bocca semi aperta: mise la testa sulla quercia, lasciandosi guidare da Federico che aveva iniziato una lenta tortura di baci.
"Mi stai facendo impazzire." Sussurrò Benjamin, facendo gemere l'altro che intanto si muoveva sempre più veloce. "Smettila di essere così bello, smettila di farmi innamorare continuamente di te." Continuò.
"Allora se devo farti impazzire è meglio farlo per bene." Sussurrò Federico, sdraiandosi sull'erba e facendo mettere tra le sue gambe il più grande che prese la situazione in mano, iniziando a spingere sempre più velocemente e continuamente.
In poco tempo entrambi si lasciarono andare, sporcando parte della distesa d'erba.
"Comunque sì." Disse Federico, accoccolandosi al petto di Benjamin ancora scosso da spasmi.
"Sì cosa?" Domandò Benjamin.
"Voglio partire con te."

Istruttore || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora