Epilogo.

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Spesso sono proprio le piccole cose che ti rendono felice oppure ti cambiano del tutto la vita.
Queste cose portano spesso identità diverse: può essere una novità bella o brutta, può essere un trasloco in una città diversa dalla tua oppure la notizia di un nuovo membro della famiglia.
La vita cambia, è una ruota continua che gira su sé stessa o magari si concentra su qualcuno per qualche istante, per poi tornare neutra e girare.
Spesso le cose non vanno come previsto, si spera in una cosa che poi non accade.
Tante sono le forme che la vita può prendere, la vita può essere attribuita ad una persona o ad un oggetto a noi di valore ma in realtà, la vita cos'è?
Federico l'ha capito, l'ha capito ormai da un anno.
La sua vita non è mai stata felice, come poteva esserlo se al suo fianco aveva un ragazzo che da lui desiderava soltanto del sesso?
Federico le cose non le dimentica, le archivia e poi decide di rivendicare il suo dolore.
In quella giornata di San Valentino, 14 Febbraio, qualcosa era cambiato.
Un nuovo capitolo era alle porte, Federico si riteneva pronto ad affrontarlo assieme a Benjamin.
Quest'ultimo gli aveva chiesto di sposarlo, di unire definitivamente le loro vite.
Lui accettò, l'unica cosa che desiderava era quella di vivere il moro nel migliore dei modi, e quale se non il matrimonio?
Forse era da pazzi decidere di sposarsi dopo un anno, tante erano le cose che dovevano scoprire dell'altro, ma ad entrambi piaceva rischiare e se questo significava dover sposare l'altro per poi magari divorziare, i due erano pronti ad affrontarlo.
Insieme.

Dopo due settimane dalla proposta di matrimonio, Federico e Benjamin abbandonarono Miami ma promisero a Megan e gli altri ragazzi della compagnia che sarebbero tornati presto, che si sarebbero tenuti in contatto il più possibile seppure da lontano.
Al loro ritorno, ci fu una festa di bentornati in una villa che Yuri e tutti i ragazzi avevano preso in prestito, pagando una quota altissima.
Quell'occasione Federico e Benjamin la sfruttarono per comunicare loro il matrimonio che si sarebbe tenuto a giugno, dovevano ancora svolgere tante di quelle commissioni che sarebbero potuti esplodere.
Per loro grande sorpresa tutti i ragazzi erano d'accordo, molti urlarono che era ora di dichiararsi e di congiungere al matrimonio.
Federico non poteva che esserne felice e, sotto le urla e gli applausi di gioia da parte dei loro amici, diede un bacio a Benjamin che ben presto si trasformò in altro.
Raggiunsero la camera di quella villa e, ancora una volta, decisero di donarsi l'uno all'altro.
Sotto quelle coperte profumate, mai state usate, Federico e Benjamin consumarono il loro amore.

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I mesi erano passati in fretta e giugno era alle porte.
Nella città di Modena già si poteva sentire l'aria calda infrangere quelle stradine, i giovani si stavano preparando per gli esami mentre altri già stavano con la mente in vacanza: quei tre mesi di svago erano in arrivo.
Nella casa della giovane coppia regnava il disordine più totale; mucchi di fogli erano sparsi sul tavolo della cucina, Federico cercava in tutti i modi di dare un senso a quella casa ma dopo due ore ci rinunciò.
Benjamin stava usando il suo tempo per telefonare ai vari ristoranti e prenotare il viaggio di nozze in un luogo a Federico sconosciuto.
Sapeva solo che sarebbero stati via davvero un po' di settimane, ma non poteva che esserne felice.
"Amore, vuoi un caffè?" Chiese Federico al suo fidanzato, futuro marito, avvicinandosi a lui e sedendosi sopra le sue gambe.
"Grazie tesoro, mi piacerebbe." Rispose l'altro, per poi sospirare e togliere gli occhiali che indossava. "Oggi pomeriggio raggiungiamo la chiesa del centro per vedere se qualche prete è disponibile nel sposarci." Continuò.
"Ben, sai che in verità non si potrebbe in Italia..." tentò di dire Federico.
"Lo so benissimo, appunto per questo voglio chiedere a qualcuno della chiesa al centro, ci conoscono tutti e penso che un sacrificio potrebbero farlo." Disse Benjamin. "Al massimo, ho già pensato di andare in un altro paese dove questo matrimonio è possibile: con i soldi che mio padre mi ha lasciato sul conto, posso benissimo pagare tutto quanto." Continuò.
"Non voglio farti pagare tutto, Ben, è troppo! In più voglio darti una mano." Disse Federico.
Il più grande si alzò e sorrise teneramente al suo fidanzato, iniziando a dargli tanti baci continui sopra le labbra.
Il minore si lasciò andare, così Benjamin gli lasciò numerose macchie violacee sul suo collo.
"So che non hai soldi abbastanza per darmi una mano, ma quello non è un problema. Facciamo tutto insieme, metterò una parte in più come se fosse la tua, non farti questi problemi." Disse Benjamin. "Non è che se non hai soldi o appoggio dei tuoi genitori, annullo tutto quanto e non ti amo più." Ridacchiò. "I soldi non fanno la felicità." Aggiunse.
Federico lo guardò, prima di abbracciarlo e cacciare indietro le lacrime.
"Grazie." Sussurrò Federico.
"Dai scemo, andiamo a fare questi giri che questo matrimonio non è una passeggiata." Rispose il moro, tirando su il morale del suo fidanzato.
Uscirono di casa e così, mano nella mano, raggiunsero la chiesa al centro di Modena.
Entrarono e subito Don Simone, che conosceva benissimo i due ragazzi, si avvicinò a loro sorridendo.
"Ragazzi, posso fare qualcosa per voi?" Sorrise l'uomo paffuto, sistemando dei fogli sopra una panca.
"A giugno volevamo sposarci, per questo siamo qui per chiedere se è possibile svolgere un matrimonio in questa chiesa." Disse Benjamin.
L'uomo sorrise amareggiato, prima di sospirare e sedersi.
"Mi piacerebbe moltissimo potervi sposare, ma sapete meglio di me che i matrimoni tra omosessuali non sono legali." Rispose Don Simone.
"Lo sappiamo bene, però la prego, ne parli anche con gli altri della chiesa: volevamo unirci qui, in una chiesa che ci ha visti come protagonisti da ormai anni." Tentò di dire Federico. "Non vogliamo andare all'estero in un paese grande che non sa nulla della nostra vita." Continuò.
Don Simone li guardò attentamente: negli occhi di Federico si poteva leggere tutta la sincerità e l'amore che provava nei confronti di Benjamin, così rassegnato sospirò.
"Vedrò cosa posso fare, ragazzi. Nei giorni a seguire vi terrò aggiornati sulle successive attività. Potreste dirmi il giorno in cui vorreste sposarvi, lasciandomi i vostri documenti su questo foglio?" Domandò il prete, ricevendo il consenso dei due.
Compilarono tutti i fogli richiesti, uscendo dalla chiesa mano nella mano.
"Il ristorante l'ho già prenotato, ho dato all'incirca un numero di persone e sono coloro che mi hanno dato la conferma." Disse Benjamin.
Il minore sorrise, prima di stringerlo a sé e baciarlo.
"Sono felice." Disse Federico. "Felice, con te." Aggiunse.

Istruttore || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora