Chapter 5

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Quella mattina decise di non fare la solita strada, ma di percorrerne un'altra: sperava di evitare la rabbia del ragazzo che tanto le dava il tormento. Arrivò a scuola poco prima che suonasse, perciò decise di ascoltare un po' di musica: non appena si mise le cuffie, qualcuno le tappò la bocca per evitare che urlasse, e la trascinò in un boschetto vicino a scuola, dove però nessuno avrebbe potuto sentire.

Mentre qualcuno le teneva la bocca tappata, un altro le legò braccia e mani, per poi passare alle labbra. –Così impari a non farti vedere da me, stupida. Davvero pensavi di sfuggirmi? Ora te ne pentirai- ringhiò Federico, visibilmente furioso. Emily non era più lei, era un mix di ansia, terrore, disperazione. –Ora te ne pentiraiiiiiiiiiii!!!!!!- urlò Federico: cominciò a calciarla sullo stomaco e sulle gambe, continuando per darle dei pugni fortissimi sempre allo stomaco. Emily era esausta, non ne poteva più e pregò tanto affinchè quella tortura finisse. Dopo un'ora, Federico finì di picchiarla e la spogliò, pronto per violentarla –Ora vediamo se hai capito la lezione!!- sbraitò. La ragazza spalancò gli occhi e, proprio nel momento in cui Federico era in procinto di abbassarsi i pantaloni, si sentirono delle auto arrivare. –Non cantare vittoria, stupida. Ci vediamo dopo- disse andandosene.

Emily decise di non andare a scuola, ma di partire immediatamente per il suo paese. Dopo essersi guarita con il bracciale, si rivestì come nulla fosse e si avviò verso casa. Dopo essere entrata, andò in bagno e si guardò allo specchio: il bracciale non aveva funzionato del tutto, visto che le ferite erano troppe. Si convinse per la prima volta ad usare una di quelle pomate, e constatò che effettivamente funzionavano: dopo sole due ore era già passato tutto. Ora era il momento di andare: chiuse le finestre, il gas, la corrente, l'acqua e affidò le chiavi alla simpatica vicina di casa, con cui qualche volta aveva fatto due chiacchere.

Arrivò alla spiaggia, in un punto però dove nessuno andava, e si tuffò.

-Papà arrivo!- si disse prima di cominciare a nuotare verso casa sua. Dopo circa un'oretta si fermò per riposarsi, e in lontananza vide una figura familiare –No non può essere sussurrò –NOELLEEEEEEEEEEEE- urlò –EMILYYYYYYYYYYYY- e si nuotarono incontro, per poi abbracciarsi affettuosamente –Ommiodio Emily, sono 3 anni che non ci vediamo! Mi sei mancata tantissimo!!- -Anche tu Noelle! Da quanto sei partita?- -ieri sera, sono stanca morta! A proposito, penso che tu sappia di papà...- sussurrò Noelle triste –Si, Snuggle mi ha avvertita... Deve essere grave per essere state chiamate!- rispose abbattuta Emily –Speriamo che ci siano anche le altre, papà ha bisogno di tutte! Ora andiamo, prima arriviamo meglio è- e ripartirono spedite.


Emily's secretDove le storie prendono vita. Scoprilo ora