Passarono due mesi da quell'addio così doloroso, ma Emily se ne fece una ragione –Io ho te e tu hai me, scriccioletto- sorrise malinconica accarezzandosi il pancino che ormai cominciava ad intravedersi. In questi due mesi erano cambiate molte cose: aveva cambiato casa, si era trovata un lavoretto in un bar e, nonostante la sua gravidanza, venne accolta calorosamente e, soprattutto, la sua creaturina stava crescendo a vista d'occhio.
Erano quasi le 5 di pomeriggio, ed essendo quasi in inverno faceva buio presto –Pesano queste buste della spesa- si lamentò sedendosi in una panchina per riprendere fiato. –Ehi dolcezza, come stai?- disse un uomo ubriaco avvicinandosi pericolosamente –V-vattene via ti prego- balbettò Emily allontanandosi -Non ti conviene scappare- sussurrò maligno l'uomo estraendo un coltello –Ti do i soldi, tutto quello che vuoi, basta che mi lasci andare- replicò lei sudando freddo alla vista dell'arma –Ora seguimi- la minacciò l'uomo.
La prese per il polso stringendolo forte, ma lei non osò lamentarsi per il dolore: aveva paura. La sbattè al muro e tenne i polsi della ragazza in alto ben fermi. –Ora ci divertiamo baby- sorrise maligno l'uomo –N-no, non un'altra volta- pensò Emily cominciando a piangere. Mentre l'uomo la palpeggiava, tentò di urlare ma prontamente lui le diede uno schiaffo talmente potente da farla cadere per terra –CHE CAZZO FAI, SGUALDRINA DA QUATTRO SOLDI!- le urlò contro cominciando a picchiarla. Per difendersi, Emily si coprì la pancia con le braccia. In un istante il suo aggressore cadde a terra, con sopra un ragazzo che lo prendeva a pugni; finchè l'uomo era stordito a terra, il ragazzo si avvicinò a lei –Come stai?- le chiese preoccupato –I-il b-bambino- sussurrò quasi impercettibile, prima di svenire.
Non appena aprì gli occhi, riconobbe subito quella stanza bianca dove si trovava. –Ben svegliata- le sorrise felice un ragazzo –Io sono Mirko- continuò –Io mi chiamo Emily- rispose cercando di alzarsi dal letto, quando una fitta fortissima alla pancia la colpì. In quel momento sbarrò gli occhi e si gelò sul posto –Stai tranquilla, il bambino sta bene- anticipò Mirko avvicinandosi e aiutandola –Puoi raccontarmi cosa è successo?- chiese Emily –Certamente. Passavo di lì e ti ho sentito urlare; appena ho visto quel bastardo malmenarti l'ho picchiato anche io e poi ti ho portata in ospedale appena sei svenuta- disse –Grazie mille- sorrise timidamente, per poi abbracciare Mirko, senza che lui se lo aspettasse.
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Emily's secret
FantasyEmily: ragazza con i capelli viola/rosa, da 4 anni viene presa di mira dai bulli per il suo essere timida a causa di un segreto, ha 18 anni Federico: il bullo, che renderà la vita della ragazza un inferno, ha 20 anni Benjamin:...... 18/4/2018 #300 i...